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10 film che necessiterebbero di una director’s cut

Quella delle edizioni estese (o director’s cut) è una questione molto controversa. Come forse molti di voi sapranno, infatti, non è raro che un film uscito in sala in una determinata versione venga poi riproposto in home video con un montaggio diverso, con scene in più o addirittura sequenze alternative. Una pratica attiva già da decenni, ma che ultimamente è sempre più diffusa.

Extended cut

I motivi che spingono a tale fenomeno sono molteplici. Il più delle volte si tratta di un banale problema di durata: se un film è troppo lungo c’è il rischio che gli spettatori in sala si stufino o che ad esso vengano assegnati pochi spettacoli, allora si decide di tagliare e destinare la pellicola completa al più flessibile mercato casalingo. Altre volte è una questione di censura, per cui si decide di eliminare alcuni aspetti ritenuti troppo “audaci” per una release pubblica, inserendoli poi nel DVD (o nel Blu-ray). Nella peggiore delle ipotesi, infine, il motivo risiede in un conflitto tra la visione del regista e quella del produttore.

Le crociate

In casi simili, quest’ultimo (che ha sempre l’ultima parola sul final cut) può decidere di scavalcare il regista e realizzare la versione del film secondo lui più adatta ai gusti del pubblico generale. Ironicamente nel 90% dei casi sono proprio gli spettatori i primi a rimanere scontenti, delusi di non poter ammirare l’opera come concepita dall’autore. Così, per accontentarli, spesso si fa uscire questa edizione (che prende appunto il nome di director’s cut, “montaggio del regista”) in un secondo momento.

Esistono casi in cui una director’s cut finisce per migliorare sensibilmente un film malriuscito, al punto che questi viene rivalutato. Basti pensare a quella de Le Crociate – Kingdom of Heaven di Ridley Scott o a quella di Daredevil di Mark Steven Johnson, più violenta e complessa rispetto alla versione cinematografica. Più recentemente poi è stata la volta di Batman v Superman: Dawn of Justice, la cui ultimate edition è stata giudicata (quasi) all’unanimità la “vera” versione del film. Ma ha scatenato anche parecchie polemiche.

Molti infatti si sono lamentati con la Warner per la pessima decisione di portare al cinema un’edizione mutilata e poco chiara del cinecomic (che infatti ha avuto un’accoglienza fredda sia da parte della critica che del pubblico), costringendo di fatto i fan a spendere altri soldi nell’acquisto del Blu-ray per poter vedere il film completo. Sicuramente una mossa discutibile, che uno studio non dovrebbe assolutamente fare, ma che comunque ci ha permesso di ammirare la pellicola così come concepita dal regista Zack Snyder e (in parte) di rivalutarla.

Batman v Superman: Dawn of Justice - Ultimate edition

Purtroppo però non tutti i film hanno questa “fortuna”. Esistono infatti molte pellicole che, per un motivo o per l’altro, sono state distribuite con un montaggio scadente o poco riuscito e di cui probabilmente non vedremo mai una versione estesa, benché ne abbiano considerevolmente bisogno. Qui mi propongo di elencarne 10, anche se la lista dovrebbe essere decisamente più lunga.

10. L’INCREDIBILE HULK (Louis Leterrier, 2008)

L'incredibile Hulk

Dopo il flop del sottovalutato Hulk di Ang Lee, giudicato da molti come troppo introspettivo, la Marvel decise di realizzare un reboot (inserito nel Marvel Cinematic Universe) diretto da Louis Leterrier e con Edward Norton protagonista. L’obiettivo era ottenere un film molto più action del precedente, riducendo l’elemento psicologico al minimo indispensabile. Peccato che nel montaggio finale sia stato tolto fin troppo, cosicché ora abbiamo un cinecomic più superficiale del dovuto, in cui la psicologia e la dualità di Bruce Banner/Hulk, discretamente esplorata nelle scene tagliate, è quasi assente. Lo stesso Norton, co-autore dello script e favorevole al taglio più “profondo”, si è indignato per la scelta operata dalla Marvel, al punto da rifiutarsi di prendere parte agli altri film.

9. WARCRAFT: L’INIZIO (Duncan Jones, 2016)

Warcraft: L'inizio

I film tratti dai videogiochi sono sempre un rischio. Quelli riusciti si contano sulle dita di una mano e nessuno di questi è un capolavoro (cosa di cui ho già parlato). Eppure c’era grande attesa per l’adattamento di Warcraft ad opera del talentuoso Duncan Jones. Alla fine questo ambizioso film è riuscito ad incassare 433 milioni di dollari (un record per i “cinegame”), ma è stato massacrato dalla critica. Una delle cause di questo insuccesso può essere il fatto che la Blizzard ha costretto il regista a non superare le due ore di durata, mentre la versione originale di Jones era lunga circa 160 minuti. Ridurre il film di 40 minuti deve aver inevitabilmente causato la perdita di molte scene fondamentali per la comprensione della trama, altrimenti parecchio intricata, e utili nella caratterizzazione dei personaggi. Senza tutti quei tagli forse avremmo avuto una pellicola migliore…

8. X-MEN: CONFLITTO FINALE (Brett Ratner, 2006)

X-men: Conflitto finale

Il terzo capitolo della saga degli X-Men è probabilmente il più brutto dopo X-men – Le origini: Wolverine. Minato da problemi già in fase di pre-produzione (l’abbandono della regia da parte di Bryan Singer, la riscrittura dello script iniziale, le modifiche allo stesso per giustificare l’assenza di James Mardsen/Ciclope…), la regia del discreto ma non eccezionale Brett Ratner non gli ha certo giovato, ma è stato il montaggio a dare la mazzata finale a un film che poteva essere una degna conclusione per una saga epica. Tante (troppe!) le sequenze escluse dal cut finale, da scene d’azione estese a maggiori presenze dei personaggi secondari. A far rimpiangere i fan sono però soprattutto i vari finali alternativi, tutti migliori di quello deludente della versione cinematografica.

7. PROMETHEUS (Ridley Scott, 2012)

Prometheus

Ricordate quanto attendevate questo film (Ridley Scott torna alla fantascienza con il prequel di Alien? Bisogna assolutamente vederlo!!)? Ricordate anche la delusione provata quando invece di un capolavoro vi siete trovati di fronte un film confuso e inconcludente, che vi ha lasciato con più domande che risposte e senza un vero collegamento con la saga degli xenomorfi? Beh, se lo script purtroppo era pasticciato già di suo (la prima versione di Jon Spaiths è stata malamente modificata e inutilmente complicata da Damon Lindelof), anche il montaggio ha avuto le sue colpe: infatti tante scene utili a risolvere alcuni buchi di trama e incongruenze sono state inspiegabilmente tagliate. La cosa più strana è che Scott, non nuovo a far uscire versioni estese dei suoi film, in questo caso ha rinunciato, proprio quando più serviva e addirittura contro il consiglio degli stessi produttori (!!). Su Internet è comunque possibile trovare un’edizione integrale non ufficiale, la cosiddetta extended fan cut.

6. SCONTRO TRA TITANI (Louis Leterrier, 2010)

Scontro tra titani

Louis Leterrier deve essere davvero sfortunato! Dopo L’incredibile Hulk un altro suo film viene tagliuzzato e semplificato: è il caso del remake di Scontro di Titani. Inizialmente doveva essere un film molto più complesso, ma i produttori, nel tentativo di renderlo più commerciale e giustificarne un possibile sequel, tagliarono, rigirarono e rimontarono grosse porzioni di film. Il risultato è un film eccessivamente semplice, a tratti banale, pieno di buchi e incongruenze. Un vero peccato perché basta guardare le varie scene eliminate per capire che avremmo potuto avere una pellicola ben più interessante, con varie sottotrame (in primis quella di Apollo) e un finale molto meno conciliatorio di quello cinematografico. E sapete qual è la cosa peggiore? Che il seguito è addirittura peggio. A questo punto non era meglio fare bene un solo capitolo?

5. JONAH HEX (Jimmy Hayward, 2010)

Jonah Hex

Basato sull’omonimo personaggio dei fumetti DC Comics, questo film diretto da Jimmy Hayward su uno script di Mark Neveldine e Brian Taylor ha avuto numerosi problemi durante la produzione, tra reshoots e riduzioni di budget, ma nefasta è stata soprattutto la decisione di operare dei tagli per ridurre la violenza e ottenere il famigerato PG-13. Alla fine la pellicola è stato mutilata di un sacco di girato e quando è uscita in sala durava appena 81 minuti! Naturalmente in questa versione “sminuzzata” il film risulta cortissimo, privo di qualsivoglia approfondimento dei personaggi, con stacchi di montaggio troppo repentini e numerosi buchi logici. Un peccato, soprattutto perché da quel poco che si vede il film originale non doveva essere tanto male, a metà strada tra il western americano classico e il cinema pulp di Tarantino (con una spruzzata di sovrannaturale). Qualche scena tagliata si vede nei contenuti speciali della versione home video, ma è chiaro che in origine c’era molto di più.

4. PUNTO DI NON RITORNO (Paul W.S. Anderson, 1997)

Punto di non ritorno

Questo intrigante mix di fantascienza e horror lovecraftiano è considerato uno dei film migliori di Paul W.S. Anderson. Sonoro flop alla sua uscita, è diventato con il tempo un vero e proprio cult movie. Eppure, guardandolo oggi, si vede che qualcosa non funziona. Infatti la prima versione della pellicola durava più di 2 ore, ridotte in seguito a un’ora e mezza per volere dei produttori. Il motivo è che il montaggio originale a detta loro risultava troppo violento. Vennero perciò tagliate le scene considerate eccessivamente cruente, ma anche alcune sequenze necessarie a comprendere meglio molti sviluppi della trama. Più di una volta Anderson si è dimostrato interessato a realizzare una director’s cut. Purtroppo il film ha avuto la sfortuna di uscire nel periodo pre-DVD, perciò le scene tagliate, considerate allora inutili da conservare, sono andate perdute o sono irrimediabilmente rovinate.

3. INVASION (Oliver Hirschbiegel, 2017)

Invasion

Realizzare il remake di un classico è sempre rischioso, specie quando l’originale (in questo caso L’invasione degli ultracorpi) ha già avuto un ottimo rifacimento (Terrore dallo spazio profondo). Eppure il fatto che la regia fosse stata affidata a Oliver Hirschbiegel (La caduta) e che tra i protagonisti vi fossero Nicole Kidman e Daniel Craig lasciava ben sperare. Anche i trailer erano molto intriganti, lasciando intendere che avremmo visto un film cupo e distrurbante. Peccato che il lavoro di Hirschbiegel – che era riuscito a fare un thriller fantascientifico di 2 ore claustrofobico, teso e praticamente privo di CGI – sia stato letteralmente gettato nel cesso quando Joel Silver, inspiegabilmente insoddisfatto del risultato, ha avuto la “geniale” idea di chiamare i fratelli (ora sorelle) Wachowski per riscrivere il film e il loro “pupillo” James McTeigue per rigirare alcune scene, specialmente quelle relative al terzo atto, in modo da rendere la pellicola più action e “adrenalinica”, oltre che più corta (99 minuti). Risultato? Flop di critica e di pubblico, oltre alla consapevolezza di una buona occasione mancata.

2. LA FORTEZZA (Michael Mann, 1983)

La fortezza

Questo semisconosciuto horror di Michael Mann meriterebbe di essere ricordato già solo per le affascinanti atmosfere gotiche e la splendida colonna sonora dei Tangerine Dream, ma ha avuto la sfortuna di essere stato vittima di una produzione travagliata. Tra ritardi, riprese aggiuntive, cambiamenti dell’ultimo minuto e pure la morte del supervisore degli effetti speciali, la pellicola ha subito il colpo di grazia una volta giunta in sala di montaggio. Sembra infatti che il cut originale del regista fosse di 210 minuti (!!), ma la produzione voleva a tutti i costi un film di non più di 2 ore. Mann obbedì, ma i capi, non contenti, lo accorciarono ulteriormente di mezz’ora: in pratica tagliarono mezzo film. E purtroppo questa cosa si vede fin troppo bene, tra scene montate male, un pessimo missaggio audio, effetti speciali scadenti e buchi di trama giganteschi. Una grande ombra nella carriera del geniale regista.

1. FANT4STIC – I FANTASTICI 4 (Josh Trank, 2015)

Fant4stic - I fantastici 4

Questo è decisamente il film che più di tutti meriterebbe una director’s cut. Difatti la versione arrivata in sala è l’esempio perfetto di come NON si dovrebbe assolutamente fare un film! Tutto ha inizio quando i geni della Fox, spaventati dal malcontento dei fan (scettici nei confronti del film per via delle riscritture della sceneggiatura e della scelta del cast), decidono di limitare il potere creativo del regista Josh Trank e, terminate le riprese ufficiali, incaricano lo sceneggiatore/produttore Simon Kinberg di scrivere e dirigere nuove scene in modo da rendere la pellicola più “leggera” rispetto alla prima versione. Peccato che le nuove sequenze si amalgamino male col resto del film e quindi vengano fatti numerosi tagli, che però riducono considerevolmente le scene d’azione, l’approfondimento dei personaggi e soprattutto il terzo atto.

Dottor Destino

Il risultato è un film semplicemente sbagliato, con una prima parte introduttiva eccessivamente lunga (e tuttavia insoddisfacente) e una seconda che si risolve troppo in fretta, con il cattivo (un anonimo Dottor Destino) che compare appena dieci minuti prima della fine per poi venire sconfitto quasi immediatamente. Il tutto condito con battute e scene ironiche visibilmente posticce, messe lì in un maldestro tentativo di imitare lo stile del MCU.

Purtroppo del lavoro di Trank rimangono solo pochi elementi (l’atmosfera cupa generale, lo stile spielberghiano della prima parte, alcuni echi cronenberghiani), nulla però che spicchi in questo pasticcio cinematografico che dovrebbe insegnare alle majors che non sempre è un bene interferire nel lavoro del regista…

Fabio Ferrari

Classe 1993, laureato al DAMS di Torino, sono un appassionato di cinema (soprattutto di genere) da quando sono rimasto stregato dai dinosauri di "Jurassic Park" e dalle spade laser di "Star Wars". Quando valuto un film di solito cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno, ma talvolta so essere veramente spietato. Oltre che qui, mi potete trovare su Facebook, sulla pagina "Cinefabio93".
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