Anche il cinema va in vacanza? No. La settima arte ha un qualcosa per tutti: ecco i 10 film che vi faranno venire voglia di fare i bagagli e viaggiare.
Agosto cinema mio non ti conosco.
È dunque vero, il cinema d’estate è inutile? Bisogna uscire, vedere gente, stare al mare, fa caldo: al cinema si rischierebbe solo di rimanere appiccicati alla poltroncina.
Ni! È vero, fa caldo e il divano e la poltroncina della sala buia non sono l’ideale per i 18’000 gradi Fahrenheit dell’ambiente esterno. Tuttavia il cinema può ancora servirvi a qualcosa: in questo periodo vacanziero può, infatti, ispirarvi a viaggiare.
Agosto è, per eccellenza, il periodo delle vacanze: impiegati, muratori, dottori, operai, notai e ingegneri agognano tutto l’anno questo mese per spalmarsi su qualche spiaggia.
Personalmente, da appassionato di viaggi, credo però che Agosto sia il mese peggiore in assoluto per spostarsi: orde di turisti, caldo afoso, prezzi esorbitanti. Insomma, un disastro, è alta stagione esagerata! (cit.)
Ma chevvedevodì? La maggior parte del popolo ha le ferie in questo mese maledetto, quindi tocca adattarsi e consigliarvi adesso i 10 film che vi faranno venire la smania di chiudere le valige e partire per una meta lontana!
Quindi, proviamo a metterla così. Se, per una volta, non vorreste limitarvi ad abbarbicarvi sotto un ombrellone, lamentandovi che il vostro Virgin Mojito è troppo freddo, e vorreste sfruttare le vostre sudate ferie in modo più costruttivo, ecco i film che vi consigliamo per trovare ispirazione (in rigoroso ordine alfabetico):
L’appartamento spagnolo | Cédric Klapisch, 2002
Il film in questione tratta di un’esperienza di viaggio estremamente peculiare: l’Erasmus.
Uno studente francese di economia, per motivi puramente accademici, si decide di mollare a Parigi vecchia vita, fidanzata musona e madre ansiosa per passare un anno nella vivace Barcelona.
Nella promiscua città catalana il ragazzo, Xavier, arriverà a mettere in discussione tutta la sua vita, fino a diventare uno scrittore. Una pellicola che, pur non essendo un capolavoro, carpisce in maniera molto azzeccata l’essenza di un’esperienza multiforme come l’Erasmus. La sensazione di distaccamento dalla patria, le feste, l’eccitazione e le amicizie indimenticabili che si formano sono tutte nello spazio di un’ora e mezza.
Per il resto un film francese come molti: centralità dell’ambientazione, tradimenti, promiscuità e Audrey Tautou.
Certo, è il regno degli stereotipi: l’italiano disordinato, la francese lesbica, il danese biondo e gli spagnoli cazzoni.
Vale comunque la visione. (3/5)
Basilicata coast to coast | Rocco Papaleo, 2010
Io fino a pochi anni fa mi chiedevo spesso: “Ma che cazzo c’è in Basilicata da fare?? Non la si sente manco al TG!”.
Ecco, Rocco Papaleo, Lucano DOC (si chiamano così!), ha deciso di dare una risposta a tutti gli ignoranti come me, con questa pellicola di una delicatezza e dolcezza unica.
La Basilicata esiste, è un po’ come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi.
Quattro scappati di casa di Maratea decidono di riunirsi in un gruppo musicale (Le Pale Eoliche). Intendono partecipare al festival nazionale del teatro-canzone di Scanzano Jonico, che si trova dall’altra parte della regione. Si tratta di un centinaio di km da percorrere sulla strada statale 653 della Valle del Sinni.
Per svariati motivi, non chiarissimi in realtà, decidono di percorrere il percorso a piedi, partendo 10 giorni prima. Si armano di cavallo, carro, viveri e una cameraman per documentare questa impresa folle.
Intraprendono quello che è una sorta di viaggio picaresco, volto a dare alla loro vita quel senso perso tanti anni prima nelle traversie dell’esistenza.
Vino rosso, sorrisi, paesaggi incredibili, un concentrato di nostalgia e Max Gazzè fanno di questo film un must per tutti i veri amanti di viaggi. (4/5)
The Beach | Danny Boyle, 2000
Sulla bellezza del film sono stati mossi una moltitudine di pareri controversi. Senza dubbio, però, poche pellicole come queste riescono a farti venire voglia di fanculizzare tutti, mettere due magliette in valigia e sparire per sempre in un isola sperduta.
Un ragazzetto, Richard (il caro Leo DiCaprio), arriva a Bangkok senza soldi e in cerca di risposte esistenziali. Si ritrova alla ricerca, insieme a una coppia di francesi, di un’isola sperduta e incontaminata. Un luogo che dovrebbe corrispondere al vero ed unico paradiso terrestre.
Grazie a una mappa trovano il suddetto paradiso, dove vive una sorta di comunità hippie, che ambisce una vita autentica e legata alla natura. Non tutto l’oro è quel che luccica però. Horror, sentimento e avventura si mischiano in un film pieno di riflessioni altisonanti.
La retorica è di casa in questa pellicola, però sfido chiunque a non voler scappare in Thailandia dopo la visione. (3/5)
I Diari della motocicletta | Walter Selles, 2004
Questo film mi è entrato nel cuore fin dal primo frame.
È la storia del viaggio attraverso l’america latina di un giovane medico di cui forse avrete sentito parlare: Ernesto Guevara. Con il suo amico biologo Alberto Granado e la sua Norton 500 M18 del 1939, soprannominata La Poderosa, il futuro leader rivoluzionario intraprese il viaggio della sua vita alla scoperta degli angoli più affascinanti del continente sudamericano.
La storia del Che è di un fascino irresistibile per qualunque giovane con un ideale, di là da ogni schieramento politico.
Il viaggio poi è praticamente quello che alberga nei miei sogni più reconditi da sempre. Una motocicletta vintage, le Ande, la Patagonia…
Aaaaaaaah vi scongiuro datemi un biglietto aereo per Buenos Aires. (5/5)
Into the wild | Sean Penn, 2007
Mettere questo film sarebbe stato più scontato che altro.
Tant’è ho deciso di metterlo lo stesso, essendo senza dubbio il film più rappresentativo del filone picaresco.
Tratto dalla storia vera di Christopher McCandless. Costui fu un giovane benestante che, dopo la laurea, abbandonò amici e famiglia per sfuggire ad una società consumista e capitalista nella quale non riusciva più a vivere per immergersi nell’autenticità, nella natura e nella solitudine.
Film molto bello quantunque perché, nonostante tutto, lo spettatore prova invidia verso questo piccolo grande uomo. (4/5)
Marrakech express | Gabriele Salvatores, 1989
Uno dei film che più mi fa piangere amare lacrime di nostalgia che, di conseguenza, mi bagnano le valige mentre le sto riempiendo.
È senz’altro il mio preferito della trilogia della fuga del nostro Gabriele Salvatores.
Un gruppo di amici, che si è perso da anni, si vede costretto a riunirsi per salvare uno della compagnia: Rudi, imprigionato in Marocco e accusato di spaccio di droga.
Nonostante alcune vecchie divergenze, affittano un fuori strada, nascondono i soldi della cauzione in un tubo e partono alla volta di Marrakech.
Le sfide e le difficoltà di fronte alle quali si troveranno li aiuteranno a trovare di nuovo quell’unione persa anni prima. I colori di Marrakech e il fascino del deserto circondano il film di un’aurea di magia. (5/5)
Mediterraneo | Gabriele Salvatores, 1991
Ancora la Trilogia della fuga, ancora Gabriele Salvatores. Che vi posso dire? Sono noioso.
Uno dei film italiani premiati agli Oscar. Un manipolo di soldati, durante il secondo conflitto mondiale, viene mandato a presidiare un’isoletta sperduta nell’Egeo. Arrivati, rompono la radio e scoprono che nell’isola ci sono solo donne, vecchi e capre. Scarseggiando il bisogno di operazioni militari, si ritrovano in una sorta di limbo in questo vero e proprio paradiso nel bel mezzo del Mediterraneo.
Durante questi anni di intatta nullafacenza avranno occasione di valutare la propria vita, la propria posizione in quest’ Italia belligerante in cui a fatica si riconoscono.
Un film generazionale, in una cornice senza pari.
Giretto in Grecia no? (5/5)
On the road | Walter Selles, 2012
Film ispirato all’infinito romanzo, scritto in poche settimane su un rotolo, probabilmente sotto effetto di potenti droghe, di Jack Kerouac.
Credo che sia difficile trovare una storia che più ti estrapoli lo spirito di avventura di quella dell’omonimo romanzo di Kerouac. Ne rimasi profondamente colpito quando la lessi a 18 anni, tanto che decisi di partire per un viaggio On the road quell’estate stessa. Ero in Corsica a mangiare formaggi invece che sulla Route 66 a farmi di acido, ma lo spirito c’era.
Com’è noto, la storia narra le avventure in macchina su e giù per tutte le strade americane dello scapigliato Sal Paradise e del suo gruppo di improbabili e affascinanti amici.
Trasportare su pellicola un’opera del genere è un azzardo gigantesco ed infatti il film non ha ricevuto buone critiche.
Resta un cast eccellente, un’ottima regia e un film che, se valutato di là dal libro a cui si ispira, rimane di grande godibilità. (3/5)
I sogni segreti di Walter Mitty | Ben Stiller, 2013
Ecco, altro film che mi ha sorpreso! Sponsorizzato come il nuovo Forrest Gump, è stato per lo più minimizzato dalla critica come un film carino, e niente più.
Niente di più sbagliato secondo me. Sarà che sono un viaggiatore compulsivo ma la storia di Walter Mitty, impiegatuccio sognatore che lavora nell’archivio negativi della rivista Life, ha toccato diverse corde del mio animo.
Walter vive una vita monotona che si riempie solo dei suoi vividi sogni e dell’illusione di riuscire a chiedere di uscire alla sua collega Cheryl.
Contemporaneamente, la rivista decide di passare al formato digitale quindi Walter è in procinto di perdere il lavoro. A questo punto, la svolta avviene quando si ritrova a dover recuperare il negativo perduto di un grande fotografo.
La ricerca di quel negativo lo porterà nei posti più estremi della terra: Groenlandia, Afghanistan e Finlandia. Forzato in un avventura che non gli competerebbe, la sua vita prenderà una repentina sterzata dall’anonimato verso la felicità.
Ambientazioni mozzafiato, una storia dolcissima, una colonna sonora ottima e un finale magistrale.
Non so voi, ma io mi sono sciolto e farò i bagagli immantinente. (4/5)
Il treno per il Darjeeling | Wes Anderson, 2007
Ok, andiamo finalmente a guardare a qualcosa di più esotico.
Prendete l’utilizzo dei colori di un genio come Wes Anderson e unitelo ad ambientazioni come l’India, il Darjeeling, l’Himalaya e il Rajasthan. C’è bisogno di dire altro?
L’intensità delle inquadrature di Anderson valorizza appieno il fascino ammaliante di quei luoghi.
La storia racconta di tre fratelli che, spinti dal maggiore di loro, si ritrovano dopo un anno di silenzio sul treno Limited Darjeeling. L’idea sarebbe quella di compiere un viaggio fino al convento Himalayano dove si è ritirata la madre. Durante il tragitto dovrebbero ritrovare sé stessi e soprattutto il loro rapporto perduto da anni.
Inutile dire che non è così semplice, visti anche i soggetti.
Molto più semplice sarebbe comprare i biglietti per Nuova Delhi ed immergersi in quei luoghi da sogno, che da anni mi fanno sfrigolare le ovaie. (4/5)
Beh, che state aspettando? Fate i bagagli immediatamente!
Ricordatevi di fare un salto dai nostri amici di I Love CINEMA!!!