Film

21 Jump Street: l’ideale per una serata fra amici

Serata in casa da amici. Fuori c’è un vento che sradica la voglia di vivere, il portafoglio piange e quindi c’è una sola soluzione: si guarda un film. E io in cuor mio smadonno, perché già lo so che dovrò battermi per non vedere il solito horror ridicolo o la solita commedia patetica. Preso da un ingiustificato slancio di fiducia verso il prossimo, provo ad azzardare un Suburra, ma la risposta equivale ad una sentenza: “Non abbiamo voglia di film impegnativi“.

Mentre mormoro più bestemmie del Mosconi dei tempi d’oro, scorriamo una lunga lista di titoli. Jeeg Robot? Non ci ispira. Perfetti sconosciuti? Troppo italiano. Steve Jobs? Sguardi perplessi. Sconfitto su tutta la linea, mi butto sul divano, adottando la linea dello sciopero dell’entusiasmo. Improvvisamente, la luce. In lista appare 21 Jump Street. Avendo già visto il film una volta, decido di impormi con veemenza: “Ora ci guardiamo questo film che fa ammazzare dal ridere, e se poi vi fa cagare perdo il diritto di scegliere film per un paio di decadi”.

Tanto lo sapevo che non avrei perso la scommessa. Perché 21 Jump Street fa DAVVERO ammazzare dal ridere. Perché è uno di quei film tipo Dodgeball: se non ti fanno ridere, mi dispiace, ma sei una persona un pochino triste. Oppure hai 60 anni.

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Il film è il reboot dell’omonima serie tv di fine anni ’80 della quale non ero assolutamente a conoscenza, non saprei dire se per mia colpa o perché non la conosce nessuno, che con le cose che non so si potrebbero riempire i buchi di Banca Etruria. In ogni caso, la serie come il film si concentra su un dipartimento di polizia specializzato in casi riguardanti minorenni, tanto che i membri del suddetto reparto sono scelti proprio per le loro faccine angeliche e pulite, in modo tale da potersi infiltrare più facilmente fra i bimbiminkia. E se si pensa a faccina dolce e angelica qual è il primo attore che viene in mente? Oddio, non ora che sembra un panzerotto con i baffi, intendevo da giovane. Ecco appunto, il buon Johnny Depp, che dopo essersi fatto scannare da Freddy Krueger era stato fra i giovani protagonisti della serie.

In ogni caso, se la serie originale era un classico poliziesco, il film è una sorta di Arma letale in salsa Seth Rogen. Traduzione per gli ignoranti: una commedia poliziesca piena di situazioni volgari e paradossali, caratterizzata da personaggi stupidi e sopra le righe.

La storia ha come protagonisti due poliziotti che più diversi di così non potrebbero essere: Schmidt (Jonah Hill) è il classico nerd, intelligente ma sfigatello e con il fisico da sollevatore di hamburger; Jenko (Channing Tatum) è il prototipo del belloccio palestrato, schiantafiga e un po’ idiota. Diventati amici per necessità dopo un turbolento passato da compagni di scuola, i due diventeranno una coppia inseparabile di stronzate prima come agenti in bicicletta in un parco, poi come infiltrati della Jump Street, quando riceveranno la missione di sventare un pericoloso giro di droga che ha il suo epicentro in un liceo e che rischia di espandersi in tutta la città.

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Arrivati a questo punto, non si può non parlare dei due veri eroi di 21 Jump Street: Jonah Hill e Channing Tatum. Se all’epoca il primo era già una nuova star della commedia americana grazie allo spettacoloso SuxBad, il secondo è la vera sorpresa del film. Noto principalmente per i suoi film-addominali tipo i vari Step Up, chi lo avrebbe mai immaginato che il buon Channing avesse un così alto grado di autoironia? L’intesa che si crea fra i due è la vera differenza del film, e questo accade sia perché i personaggi sono scritti da dio, sia perché fra i due attori viene a crearsi un’alchimia magica che rende la loro una coppia assolutamente perfetta.

Il rapporto fra Schmidt e Jenko diventa presto l’esempio perfetto del bromance moderno: un’amicizia indissolubile, ai limiti dell’amore, e proprio per questo esposta a crisi di profonda gelosia, quando nell’ambito dell’operazione la coppia si ritroverà divisa dalle circostanze. Grazie ad una scrittura sempre originale e grazie alla totale immersione degli attori nei rispettivi ruoli, i siparietti fra i due protagonisti sono sempre da lacrime agli occhi, e valgono da soli la visione del film.

Jonah Hill, left, and Channing Tatum in Columbia Pictures' "21 Jump Street."

Detto questo, non bisogna però pensare che la trama sia un pretesto per mostrare le stronzate di Schmidt e Jenko, anzi. La storia è appassionante e ben curata e riesce a mettere in piedi anche delle scene action/commedy da manuale. Su tutte la scena dell’inseguimento con i motociclisti, in assoluto una delle sequenze action più spassose che mi sia capitato di vedere. Merito anche alla coppia in regia, quei due geniacci di Phil Lord e Chris Miller, ai quali si devono opere dall’umorismo e dall’intelligenza strepitose come Piovono polpette e The Lego Movie, oltre che al sequel di 21 Jump Street.

I due, dotati di un senso dell’umorismo e di un’arguzia palesemente fuori dal comune, se da un lato prendono pesantemente spunto da film d’azione storici, come la già citata serie di Arma letale, dall’altro se ne prendono gioco, come nella suddetta sequenza dell’inseguimento, di cui non vi voglio spoilerare nulla per non rovinarvi uno dei momenti più divertenti del film.  Per non parlare poi della sequenza finale, che si inaugura con il colpo di scena di un cameo totalmente inaspettato che vi farà saltare dalla sedia, a riprova di come il film non si prenda mai sul serio.

21 Jump Street è il perfetto esempio di come anche in film del genere, chiamiamoli “non impegnati”, l’autorialità faccia sempre la differenza. Scritto con fantasia e sincera voglia di divertire, pieno di personaggi e situazioni assolutamente geniali, il film di Lord e Miller è già ora un cult del genere. Fortunatamente se n’è accorto anche il pubblico, tanto che il film è stato un successo e ha potuto avere un sequel, 22 Jump Street, spassoso tanto quanto il primo. Ed ora, per il terzo capitolo, si mormora anche di un crossover con Men In Black. Robe folli.

Quindi, se vi ritroverete a dover consigliare un film che diverta, senza dover temere di essere impiccati al termine della visione, andate su 21 Jump Street. Non ve ne pentirete.

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Roberto Lazzarini

25 anni, cresciuto fin dalla tenera età a film, fumetti, libri, musica rock e merendine. In gioventù poi ho lasciato le merendine perchè mi ero stufato di essere grasso, ma il resto è rimasto, diventando parte di quello che sono. Sono alla perenne ricerca del mio film preferito, nella consapevolezza che appena lo avrò trovato, il viaggio ricomincerà. Ed è proprio questo il bello.
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