
28 Settimane Dopo – Un Degno Sequel
ATTENZIONE – SPOILER
Se realizzare un degno sequel di 28 Giorni Dopo (qui cosa ne pensiamo) era un’impresa difficile, 28 Settimane Dopo riesce in quest’impresa con lode.
La storia ci viene raccontata appunto 28 settimane dopo lo scoppio della pandemia e vediamo sin da subito che la società sta provando a ripartire con tutti gli sforzi possibili, ma il piano non andrà a buon fine.
Inutile girarci intorno: il primo capitolo rappresenta uno dei migliori 5 horror degli ultimi 15 anni. Essendo questa la premessa era difficilissimo produrre un qualcosa che potesse rappresentare un degno sequel, ma il lavoro fatto dietro questo film ha fatto in modo non solo di creare un prodotto valido del suo nome, ma anche di arrivare proprio affianco al primo capitolo nel vuoto cosmico che l’horror degli ultimi 15 anni ci ha regalato.
Se lo stile registico del primo era all’inizio quello calmo ed incentrato sulla scoperta prima della città e poi degli infetti per poi diventare sempre più dinamico verso la conclusione del film, qui già dalla prima inquadratura capiamo come il film continui il suo stile dinamico: ora non è più il momento di scoprire, ora è ancor più il momento di sopravvivere.
28 Settimane Dopo conserva quella fotografia che io ho amato nel primo capitolo, una fotografia sporca perché non poteva essere altrimenti; conserva lo spirito originale e riesce a farlo per tutto il film.
Però essendo un sequel qualcosa di diverso deve pur contenere: in 28 Settimane Dopo noi abbandoniamo i sentimenti di paura, solitudine e sconforto per scambiarli con la rabbia e l’amore. Sì perché questo film non solo ci mette di fronte l’impotenza, ancora una volta, delle istituzioni e dei governi stessi, ma ci pone davanti anche il problema dei familiari, di chi è più debole rispetto a noi con la consapevolezza che ormai, in un mondo del genere, la debolezza significa morte certa.
Il film poi si riposiziona su binari che conosciamo molto bene: sopravvivi e scappa. E questo ci accompagnerà per tutto il tempo facendoci arrivare ad un finale, che probabilmente ed a mio parere, è molto più riuscito rispetto al primo film: nonostante tutti gli sforzi la pandemia ormai è estesa a livello mondiale (o europeo).
Semplicemente fantastica l’immagine degli infetti sotto la Torre Eiffel.
In conclusione:
28 Settimane Dopo entra di prepotenza nella lista di quei pochissimi film che rappresentano un sequel alla pari se non migliore rispetto al primo capitolo.
Chi ha amato il primo film amerà senza ombra di dubbio anche questo: un film che vive di immagini, fotografia e di sensazioni più che della storia in sé. Dopo averlo visto vi sentirete sporchi, proprio come quando c’è troppa umidità in giro.
Organizzate una serata, comprate il cofanetto con i due film e guardateli tutto d’un fiato.
Il rammarico più grande è vedere come il panorama produttivo sia molto cambiato negli ultimi 8-9 anni: è impensabile che dal 2007 si parli di un terzo capitolo e non sia mai stato realmente prodotto. Soprattutto quando si vedono continuamente filmacci spacciati per horror e che non sono altro che prodotti inutili e mal realizzati.
Il mondo ed il cinema avrebbero bisogno molto di più di un Danny Boyle su questi livelli che 10 film tra Ouija o Paranormal Activity.
Ho amato questi due film alla follia, li ho visti e rivisti decine di volte, e spero sempre di poter leggere che 28 Mesi Dopo si farà.
Ma la realtà è ben diversa, e come dicevo prima, è cambiato molto anche ciò che i produttori producono: questa saga è molto impegnativa ed importante, ormai si è fatta un nome nell’horror, richiede un ottimo lavoro e molta serietà: tutte cose che negli ultimi 8-9 anni, nel 99% dei casi, abbiamo perso.
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