
Risvegli: apriamo gli occhi su ciò che abbiamo, e impariamo a amarlo
Tratto da una storia vera
Intenso e commovente, nel 1990 esce nei cinema Risvegli, un cult capace di scuotere nel profondo il più imperturbabile degli animi.
Romanzata al punto giusto, la singolare vicenda che vide protagonisti dei pazienti di un ospedale del Bronx nel 1969 scorre lineare sullo schermo, senza forzare la nostra empatia. Contrariamente all’epilogo tutt’altro che sereno della storia, questo film è un’inno alla bellezza dell’esistenza. La competente regia di Penny Mashall unisce un cast stellare a una storia reale, struggente, che ci tiene incollati allo schermo.
La storia: due anime
Le performance di Robin Williams e Robert De Niro sono centrali. Infatti, attorno alla loro straordinaria interpretazione, girano sentimenti contrastanti, forti, che caratterizzano il senso di ciò che stiamo guardando.
Il dottor Oliver Sacks (R. Williams) sembra aver trovato la cura a un’inspiegabile patologia che costringe dei pazienti a una paralisi totale. Nonostante lo scetticismo che circonda le sue iniziative, Sacks persevera in questa disperata impresa, tentando entusiastici esperimenti che riescono a strapparci un sorriso. Williams, come sempre, vela in suo personaggio di un frizzante umorismo e grande umanità, regalandoci dei momenti sereni nella tragicità degli eventi.
Robert De Niro è Leonard, uno dei casi studiati dal dottor Sacks . Dopo numerosi tentativi fallimentari, Leonard si sveglia potendo finalmente testimoniare il successo dello studio del dottore. Presto la cura viene applicata anche agli altri affetti dallo stesso disturbo, che riprendono finalmente coscienza. Paralizzato fin da quando era bambino, Leonard appare disorientato di scoprirsi adulto, tuttavia estremamente curioso e volitivo di scoprire il nuovo mondo.
De Niro ci offre un’interpretazione eccezionale, fedele e per nulla caricaturale. Il risveglio del suo personaggio è quello di un bambino inconsapevole, un adulto curioso e desideroso di sperimentare le sue “prime volte”, mai consumate. Purtroppo il suo Leonard è destinato a una ricaduta disastrosa, rappresentata con estrema partecipazione fisica e emotiva dall’attore. Come lui, anche il resto del gruppo, composto perlopiù da anziani, ritorna inevitabilmente in uno stato comatoso.
Così il film ci presenta le sue due anime: una giocosa e vitale, l’altra disillusa e tragica.
In conclusione
Risvegli accoglie il cuore di tutti, facendoci riflettere profondamente sul significato della vita.
L’improvvisa “rinascita” di Leonard e dei suoi compagni genera delle dinamiche particolari, straordinarie, uniche nel loro genere. Un gruppo di persone alle prese con oggetti mai visti prima, una madre anziana, gelosa e protettiva nei confronti di un figlio adulto, un uomo che si innamora per la prima volta; tutto ci appare strano, eppure estremamente significativo. Ci rattristiamo quando soffrono, sorridiamo alla vista delle piccole gaffe; partecipi del loro dramma come se fossero parte della nostra famiglia. Questi dolcissimi personaggi, le loro storie e l’inevitabile finale della vicenda, ci invitano ad aprire gli occhi sulla bellezza del nostro mondo, intriso dell’affetto dei nostri cari.