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5 fidanzati inarrivabili

Lo so, lo so: sotto San Valentino, con l’articolo sui 3 fidanzati di merda secondo Woody Allen, vi ho spezzato il cuore. Il senso di colpa mi divora da allora e ho deciso di porre rimedio a quella bordata di cinismo con una top five riparatoria dei cinque fidanzati migliori della storia del cinema. Questo per ricordare ai lettori uomini di TheMacGuffin che esistono anche modelli positivi da cui trarre ispirazione per rendere la propria fiancée una donna fortunata; e alle lettrici di TheMacGuffin che non tutti i vostri amanti cercheranno di uccidervi.

Armatevi di stecco e marshmallows e preparatevi a ciucciare zuccheri. Si parte.

NdA: ho un’idea di romanticismo alquanto deviata. Non rispondo di eventuali incidenti domestici occorsi nel tentativo di riportare nel vostro ménage familiare i modelli proposti in questa classifica. A nessun animale è stato fatto del male durante la stesura dell’articolo che segue.

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5. George McFly (Ritorno al Futuro). Esatto, non Marty ma il padre di Marty versione 50s nel primo episodio di una trilogia che amo follemente. George è un nerdino timido, impacciato, impallato con la fantascienza, lontano anni luce dalla prospettiva di prendere qualsiasi iniziativa con la sua adorata Lorraine. Finché ad un certo punto non vede la luce, caccia fuori gli attributi e la corteggia come De Sade comanda. Non so voi ma ogni volta che vedo la scena del Ballo Incanto sotto il Mare in cui la riprende sulle note di Earth Angel (proprio mentre Marty sta per scomparire) io mi sciolgo come un calippo sotto un’ascella.

I suoi cavalli di battaglia: “Lorraine… io sono il tuo… delfino… voglio dire… il tuo destino…”; “Ehi, tuporco, levale le mani di dosso!”

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4. Shaun (Shaun of the Dead). È stato appena scaricato in tronco da una fidanzata che pare la sosia rompicoglioni di Dido, ma questo inglesino distratto non è tipo da darsi per vinto al novantaquattresimo “Shaun, basta, è finita”. E decide che l’apocalisse zombie calata su Londra è l’occasione perfetta per rientrare nelle grazie della sua amata, dimostrandole le sue grandi doti strategiche al di fuori del Risiko. Non sa prenotare un tavolo per due al ristorante ma è capace di mandare al tappeto un non morto a botte di vinili, freccette e stecche da biliardo.

Il suo cavallo di battaglia: La sua idea di luogo romantico e di fortezza inespugnabile coincidono nel Winchester Pub, un rifugio per ogni stagione.

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3. John McClane (Die Hard). Il livello di testosterone in questa classifica era pericolosamente basso e ho dovuto telefonare un secondo a Bruce Willis. L’unico uomo capace di sgominare un intero plotone di terroristi per salvare la sua amata. A piedi nudi. Su un pavimento di vetri rotti. E con il sorriso sulle labbra. Non so i vostri, ma i miei fidanzati in mia difesa al massimo hanno sgominato qualche zanzara, quand’erano in buona. Bruce, se mi stai leggendo, merri mi, ai lov iu forever and ai uont tu rammend ior stinky canotta sudaticcha antil di end of taim.

Il cavallo di battaglia: “Vieni in California, vedrai che bello, ci divertiremo da matti!”

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2. Han Solo (Star Wars). Entriamo in una zona caldissima della classifica: ragazzi, qua non provateci nemmeno. È impossibile. Se Han Solo pronuncia le battute di Han Solo le principesse galattiche gliel’ammollano. Se le pronunciate voi, vi ammollano una ginocchiata precisamente dove non la volete. Stiamo parlando di equilibri complicati: ironia, competizione, affettuosità passivo-aggressiva e l’immancabile dose di tenacia. Lo fa Harrison Ford? È un gran figo. Lo fate voi? Pigliate gli schiaffi. Semplice.

Il cavallo di battaglia: Devo veramente ricordavi cosa risponde Han al “ti amo” di Leia un secondo prima di finire nella carbonite? Se sì, correte a ripassare. Prendete appunti. E non rifatelo a casa.

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1. Roger (Chi ha incastrato Roger Rabbit?) Ok, immagino che la mia posizione numero uno vi abbia spiazzato un pochetto. Parliamoci chiaro: non ho un feticismo particolare per i conigli. I miei canoni di bellezza maschile non includono nessuna creatura vivente con le orecchie più lunghe della testa. Ma per me Roger Rabbit, ebbene sì, Roger Rabbit, è il fidanzato più amorevole e degno d’adorazione mai portato sullo schermo.

È alto sessanta centimetri, sputa quando parla, si veste in modo ridicolo, dice sempre la peggio cosa inopportuna, e nonostante tutto non trovo sorprendente che abbia una relazione con una gnoccolona (a Tim Roth stanno fischiando le orecchie, già). Perché le donne adorano un uomo che le fa ridere, perché è meglio come amante che come autista, perché nemmeno nei momenti peggiori, davanti a prove schiaccianti, mette in discussione la buona fede di Jessica.

Il rossetto sì, lo specchio no: prendete spunto, ragazzi, e scrivete, per una volta, una lettera d’amore nonsense come si deve. Da declamare rigorosamente saltellando sul letto:

Mia adorata Jessica, in quante guise t’amo, lascia che io le enumeri: Una in mille, due in duemila, tre in tremila, quattro in quattromila…

Se a questo punto non vi fa una bella torta di carote, lasciatemelo dire, è una donna senza cuore.

Ricordatevi di fare un salto dai nostri amici di Cinefili Incazzati!

Sara Boero

Sua madre dice che è nata nel 1985, a lei sembrano passati secoli. Scrive da quando sa toccarsi la punta del naso con la lingua e poco dopo si è accorta di amare il cinema. È feticista di Tarantino almeno quanto Tarantino dei piedi. Non guardatele mai dentro la borsa, e potrete continuare a coltivare l'illusione che sia una persona pignola.
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