Film

(500) giorni insieme… una commedia fuori dall’ordinario

“Questa è la storia di lui e di una lei. Ma vale la pena chiarirlo subito… non è una storia d’amore.

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La voce fuori campo mette le cose in chiaro fin da subito: non è una storia d’amore. Badate bene che vedendo il film non è così scontata la cosa… potreste rimanerne scossi (come me per esempio). Ragazzi non sto scherzando. Questa commedia è sempre un po’ sconvolgente la prima volta che la si ammira. Dico così perché sono sicuro che la riguarderete molte altre volte!

Trama: questa storia (anche un po’ drammatica) parla di Sole Finn (Zoey Deschanel) e Tom Hansen (Joseph Gordon-Levitt). La nostre Sole è una ragazza speciale: occhi blu magnetici, sguardo intenso che mette a disagio, fisico nella norma… ma risulta impossibile resisterle (il narratore ci snocciola alcune statistiche al riguardo).

Tom invece è un classico ragazzo normale: belloccio (so che alle donne Joseph piace un sacco, anche a me… ma come attore), abbastanza timido e sulle sue… uno qualunque insomma. Tom sarebbe architetto ma di professione fa lo scrittore di cartoncini per gli auguri, condoglianze, etc. Un giorno qualsiasi, ad illuminare Los Angeles e l’ufficio, arriva una nuova assistente: Sole. E così da quel momento iniziano i cosiddetti 500 giorni insieme. La storia non è lineare. Si inizia dal giorno 488, in cui troviamo la coppia sorridente che si tiene per mano, ma dopo i titoli di testa (bellissimi, con i 2 protagonisti bambini) ci ritroviamo catapultati al giorno 290, in cui Tom è impegnato a lanciare piatti e viene provvidenzialmente soccorso dalla sorella Rachel (Chloë Grace Moretz, sua vera guida) e dagli amici di sempre. Sole gli ha appena comunicato la volontà di rompere e lui (naturalmente, come ogni ragazzo) è distrutto. Successivamente veniamo sbalzati al giorno 1, quello dell’incontro e in cui Tom ha il colpo di fulmine. E così via, avanti e indietro rispetto al giorno della rottura per mostrare tutti i 500 giorni in cui Sole ha fatto parte della sua vita, dalla fase di estrema complicità a quelle in cui si sono già allontanati. Ma prima o poi la lunga “Estate” di Tom finirà e potrà così dar via al primo giorno di una nuova stagionel’Autunno (che solitamente fa schifo ma non per Tom).

 

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Partiamo dalle cose brutte. Purtroppo si perde tutto il gioco di parole impostato sui nomi. In originale il film si intitola (500) Days of Summer, dove con Summer si intende la protagonsita. Ma siccome chiamare una persona Estate pareva brutto hanno pensato bene di ribattezzarla Sole, forse ad indicare la luce portata nella vita di Tom (salvo poi abbandonarlo come un cane in autostrada). Stesso discorso vale per la stagione successiva, |SPOILER| l’Autunno, nome della ragazza che conoscerà in seguito ma che in italiano hanno brillantemente pensato di chiamare Luna (nome più da pornostar). Ecco, la traduzione dei nomi e del titolo sono gli unici difetti che ho trovato.

Colora la mia vita con il caos dell’inquietudine”. (Sole)

La pellicola diretta da Marc Webb è una commedia che esce dal solito schema propinatoci da Hollywood (lui & lei, si innamorano, qualche ostacolo, lo superano e stanno insieme per sempre) e mostra in maniera iper-realistica (fin troppo!) le varie fasi di un amore: Il colpo di fulmine, la conoscenza, l’innamoramento, la rottura e i 7-8 mesi di pianto che ne conseguono. L’innamoramento è descritto con alcune scene fantastiche e molto romantiche; ad esempio quella dei due protagonisti all’IKEA oppure quella in cui Tom, credendosi Han Solo, balla in mezzo alla folla creando un flash mob. Perché alla fine quando sei innamorato un po’ coglione lo sei per forza. Ancora meglio descritta è la fase di allontanamento dei due protagonisti (chiunque abbia avuto una storia finita male potrà rispecchiarcisi), che attraversa vari stadi; un po’ come l’elaborazione di un lutto in cui si passa dalla rabbia alla speranza, poi c’è la depressione e per finire l’accettazione della cosa (sempre dopo mesi di pianto). Il film mostra tutti i momenti che deve affrontare Tom per tornare ad essere in pieno possesso del suo destino.

La sceneggiatura è il punto di forza (insieme agli attori) di questa storia. Dialoghi indimenticabili, scene che rimarranno a lungo nella memoria (la mia preferita è quella a schermo diviso con l’aspettativa e la realtà di Tom), l’uso della voce narrante (niente di che ma qua calza bene), il bianco e nero di certe scene e una colonna sonora moderna e perfetta per la pellicola.

Non potevano essere scelti  2 due attori migliori per questi personaggi. Joseph Gordon-Levitt è straordinariamente vero nel suo ragazzo dal cuore infranto, ti fa immedesimare in lui e ti coinvolge (fin troppo, da qui il dramma). Zoey Deschanel recita in un personaggio che sembra cucitole addosso (quasi come Jess di New Girl), tanto che non la si riesce ad odiare anche se ti ha spezzato il cuore (oramai sono un tutt’uno con Tom!). L’alchimia tra i due è una bomba e il film ne risente positivamente.

“Non so che fare, da un lato vorrei dimenticarla, contemporaneamente ho la certezza che sia l’unica persona, l’unica dell’intero universo, in grado di rendermi felice”. (Tom)

Mai era stato raccontato così bene il malessere che prova un ragazzo (ma in generale una persona) quando viene lasciato; il tutto attraverso una commedia, cioè con chiave di lettura leggera. Tu sei lo spettatore ma fin da subito diventi Tom e soffri con lui e rivivi una qualsiasi tua storia del passato. Il film è molto più profondo di quello che si possa pensare e ci esorta sempre ad andare avanti, perché momenti migliori arriveranno. Beh io nel dubbio torno nella mia camera a piangere dopo aver rivisto per la 300esima volta questa adorabile pellicola. Scusate ma io ho sempre preferito l’Estate!

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Mattia Caravaggi

Leva 1987, ingegnere meccanico di professione e Nerd per hobby. Amo viaggiare (soprattutto in aereo, adoro gli aeroporti), guardare film (in particolare i drammoni con una bella attrice), serie TV, leggere (fumetti e non), conoscere nuova gente ed esprimere la mia opinione. La mia filosofia di vita è : "Sii forte e paziente, un giorno questo dolore ti sarà utile." ... o perlomeno lo spero!
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