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I cinque livelli di abbandono di una serie TV

Cari amici del MacGuffin oggi parliamo di serie TV. Se frequentate il nostro sito c’è una buona possibilità che siate dipendenti da quelli che, nella notte dei tempi, venivano chiamati telefilm. È una passione ormai diffusissima e trasversale, che coinvolge molte persone. In questi ultimi anni il loro successo è stato ancor più favorito dalla progressiva riduzione della “distanza” tra Stati Uniti e Italia. Non siamo più obbligati ad aspettare ere geologiche per goderci “in prima TV” la nostra serie preferita, che in realtà è stata trasmessa quattro anni prima in America. E nemmeno corriamo il rischio di subire spostamenti di orario improvvisi o, peggio, la cancellazione senza appello a metà di una stagione. I canali tematici ormai fioriscono. Anche internet mette a disposizione piattaforme come Netfilix per aggravare la nostra dipendenza preferita. Questa grande offerta di TV seriale, però, è foriera di una seconda dipendenza: l’abbandono di una serie TV, alla costante e utopica ricerca del prodotto perfetto!

Confesso di essere un “abbandonatore” di serie incallito. Per dimostrarvi quanto è grave il mio problema, vi mostrerò i cinque livelli di abbandono di una serie. Io sono all’ultimo, fatemi sapere dove siete arrivati voi!

LA SERIE NON FA PER NOI

Questo è il primo grado, il più semplice. Sarà capitato a tutti di provare un pilot e scoprire che la serie non fa al caso nostro. Perché magari ci ha ingannato il trailer. Pensavamo si trattasse di un dato genere e invece ci troviamo di fronte a tutt’altro. Oppure perché ci annoiamo da subito o ci stanno antipatici i personaggi o la recitazione è di livello infimo. I motivi possono essere i più disparati, ma il risultato è il solito. Serie abbandonata entro i primissimi episodi, in rarissimi casi dopo la prima stagione.

Un esempio personale può essere Breaking Bad. Gli ho concesso una stagione, mi sono accorto che effettivamente è il prodotto di qualità che tutti decantano, massimo rispetto, ma non provavo la minima empatia per i personaggi. Grazie, passiamo oltre.

MONOTONIA PORTAMI VIA

Lo sguardo di Horatio quando non avete ancora abbandonato la sua serie dopo 27 stagioni di casi della settimana

Il secondo livello dell’abbandonatore seriale è simile al precedente, ma la noia sopraggiunge un po’ più in là, dopo almeno una stagione. Le serie tipicamente oggetto di questo stadio sono i procedurali. Essi sono già di per sé proni alla monotonia, anche se di qualità elevata. Può facilmente capitare che una serie dal protagonista brillante e dai casi della settimana interessanti scada nel già visto dopo un paio di stagioni. Se poi è presente uno straccio di trama orizzontale ma questa non decolla mai, il tutto diventa ancora più fastidioso e la cestinata è d’obbligo.

Un esempio personale può essere Lucifer.

IL SALTO DELLO SQUALO

La serie andata in vacca per antonomasia!

Il nome del terzo livello di abbandono deriva da un espressione gergale americana che, in soldoni, significa questo: va tutto in vacca. Non è il caso che vi narri la storia del termine qui, ma il succo vi dovrebbe essere chiaro. Normalmente il salto avviene dopo anni di messa in onda, quando la serie fa ancora buoni ascolti, ma gli autori terminano le buone idee e vanno avanti per inerzia. L’abbandono può essere particolarmente doloroso perché a questo punto è probabile che siate spettatori affezionati del prodotto seriale da un buon lustro. Non è più questione di abbandonare una serie dopo una stagione, si tratta di una faccenda più seria. Ma non preoccupatevi, c’è una via di fuga. Sì, perché l’abbandono di terzo grado è quello più facilmente evitabile. Come? Semplice, trasformando la serie in questione in un guilty pleasure spudorato.

Se io ho resistito per dieci stagioni di Smallville facendo così, potete farcela anche voi. Garantito al limone!

CAMBIANO LE PREMESSE INIZIALI

Il quarto livello è il più spinoso. È parzialmente sovrapponibile al precedente, ma allo stesso tempo molto diverso. Quando una serie va molto avanti e le idee finiscono l’alternativa al salto dello squalo è solo una: cambiare le premesse chiave di una serie. A volte, invece, il processo non è neppure volontario. Si tratta del risultato di una lunga evoluzione naturale dei personaggi. Faccio prima a spiegarmi meglio con un esempio.

The Big Bang Theory è nato per seguire le avventure di un gruppo di nerd inimmaginabili e poco avvezzi al rapportarsi con il sesso femminile alle prese con una strappona bionda senza alcun punto in comune con loro. Su questo si basava buona parte della sua comicità e, soprattutto, la sua originalità. A un certo punto però, dopo diverse stagioni, tutti hanno iniziato a trombare con tutti, le problematiche amorose hanno assunto un peso decisamente superiore alle prime stagioni, la compagnia di amici si è trasformata in una “normalissima” riunione di coppiette. In pratica, ci siamo trovati di fronte a una sorta di Friends.

Il che non è necessariamente un male, e qui sta la differenza con il livello tre. Là tutto andava in vacca, qui la serie diventa qualcosa di diverso rispetto ai suoi inizi. Sta a voi decidere se è il caso di abbandonarla o no. Siete disposti ad accettare il cambiamento?

Se la risposta è no, significa che siete giunti al quarto livello e avete abbandonato un buon numero di serie arrivate, che ne so, alla settima stagione. Siete già abbandonatori seriali di grande prestigio. Ma i veri maestri sono quelli del quinto e ultimo grado!

I ROSICONI

La serie che mi ha fatto rosicare più di tutte

Ebbene sì, io faccio parte dei rosiconi e ne vado fiero. Cosa significa? Semplice, significa che avete abbandonato delle serie rabbiosamente, nel bel mezzo dell’ultima stagione o giù di lì.

Perché, direte, qualcuno dovrebbe ridursi ad abbandonare una serie che ha amato proprio all’ultimo momento? Forse la qualità è calata? Può darsi, ma era calata ben prima dell’ultima stagione e avevi tenuto duro nonostante tutto.

E allora? Allora è successa UNA COSA. LA COSA che vi ha fatto schiumare come un cane rabbioso. Qualcosa di paragonabile alla vostra reazione quando fate 156 tiri a FIFA ma il vostro amico catenacciaro vince 1-0 al 95′, grazie a un bug del gioco. Il più delle volte si tratta della morte del vostro personaggio preferito o il termine della vostra storia d’amore preferita o un mix delle due cose.

Ad ogni modo, quella COSA vi farà rosicare talmente tanto che non vorrete mai più avere a che fare con quella serie. Nemmeno di striscio. Nemmeno se la serie fosse tra le vostre preferite. Come accaduto a me con Sons of Anarchy, dopo una certa morte. E non importano più sette anni di amorevole devozione, è subito abbandono!

Ebbene, sono l’unico ad abbandonare le serie TV a pochi episodi dal termine? L’unico a farlo perché non ha gradito una svolta di trama? L’unico ad aver raggiunto il quinto livello di abbandonatore seriale? Fatemi sapere nei commenti se siete anche voi abbandonatori seriali e a quale grado siete giunti! Non voglio essere il solo!

Mattia Carrea

Nato nel 1988, passa buona parte dei suoi 28 anni a seguire le più grandi nerdate mai prodotte nella storia del cinema e della televisione. Difficilmente scriverà di grandi film d'autore, siete avvisati!
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