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“Animali Fantastici: I segreti di Silente” – vederlo o NON vederlo?

Il terzo Animali Fantastici, dal titolo I segreti di Silente, è uscito finalmente al cinema dopo anni di travaglio dovuti a una pandemia e, soprattutto, la scarsa accoglienza riservata al capitolo precedente, I crimini di Grindelwald. Nel mentre ci si sono messi arresti, processi, cambi di cast, contagi, autrici che sbroccano.

Insomma, ha rappresentato nel suo piccolo un inferno produttivo.

Del resto, sono anni che i blockbuster Warner Bros sembrano in qualche modo funestati dalla malasorte.

Ora è nelle sale e può darsi che molti, scottati dal film precedente, non siano ancora decisi del tutto a vederlo. Vi presento, perciò, un prontuario di motivi validi per NON vederlo e altri validi invece per dargli una chance.


Perché NON andare a vederlo

  • Boicottaggio ideologico. E se mi chiedi “di cosa”, c’è l’imbarazzo della scelta. Puoi boicottare il film, per esempio, perché J.K. Rowling negli ultimi anni ha fatto coming out come portavoce di un femminismo radicale che tende a escludere e demonizzare le persone transgender (il cosiddetto movimento chiamato spesso, spregiativamente, TERF). Se invece appartieni a quelle persone che ritengono che Rowling non sia carnefice ma vittima di questa situazione, niente paura: potresti comunque decidere di boicottare il film lo stesso per l’altro grande elefante nella stanza, il licenziamento di Johnny Depp. L’attore, che interpretava il villain Grindelwald nella pellicola precedente, è stato silurato in seguito ad avere perso la causa con un tabloid britannico che l’aveva definito un “picchiatore di mogli”.
  • La retcon selvaggia. Senza fare spoiler, non è ormai un segreto che la saga di Animali fantastici ha il vizio della retcon. Cos’è la retcon? Quando viene infranto il canone precedentemente stabilito in una storia. Se, per esempio, in un universo narrativo poni come regola che i poteri magici possano essere usati solo attraverso una bacchetta, e poi più avanti mi mostri che quasi tutti i personaggi di un film usano la magia senza bacchetta, è una retcon. Ecco: aspettatevi retcon come se piovesse, in questo nuovo film.
  • Gli spiegoni. Problema che ci si porta dietro dal film precedente: ci sono almeno tre momenti del film in cui ci sarebbe stato da dio un bel flashback e invece gli eventi del passato vengono raccontati “a voce”, per svariati minuti. In questo caso potrebbe essere colpa della pandemia, ma l’effetto generale rende i dialoghi molto pesanti.
  • Non esiste uno sguardo d’insieme. Sono anni che Rowling racconta di pianificare tutte le sue storie nel dettaglio e sono anni che non le crediamo più: è chiaro anche allo spettatore ormai più sprovveduto che le sceneggiature dei vari film vengono cambiate in corsa, anche influenzate dall’andamento al botteghino e dalle critiche del film prima.
  • I buchi di trama. Certi snodi fondamentali della trama di questo film non saranno mai chiariti. Personaggi presenti nel film precedente svaniscono senza lasciare traccia (e non mi riferisco a Tina, di cui già si sapeva la scarsa presenza causa Covid dell’attrice, ma di un altro personaggio femminile a cui non viene più neanche fatto riferimento).
  • Anche Ezra Miller (Credence/Aurelius) di recente ha avuto altri problemi con la legge, quindi aspettiamoci ulteriori recasting al varco, sempre che la saga continui veramente.
  • Tutto troppo cupo e impiegatizio. Stesso problema del film precedente: dove sono finiti i colori, le luci, gli arredi gotici e i costumi sgargianti? Perché gli anni Venti dei maghi erano più sobri degli anni Novanta di Harry Potter?

Perché ANDARE a vederlo

  • Completismo. Se sei cresciuto con Harry Potter è difficile resistere al richiamo di un film che va ad arricchire la storia, tanto più adesso che l’autrice scrive direttamente le sceneggiature senza passare dai libri. Conoscere gli antefatti della vita di Albus Silente è una tentazione davvero troppo forte a cui un fan non riesce a resistere.
  • Il casting. Diciamo già quello che è evidente: il casting di Jude Law come giovane Silente è sempre stato molto felice, una delle vere àncore a questa saga. Invece, per quanto mi dispiaccia per Johnny Depp e io non apprezzi in generale i recasting come concetto, devo dire che Mads Mikkelsen come Grindelwald per me è cento volte più in parte. Al punto che dispiace che non sia stato lui l’interprete fin dal principio. Inoltre, mi sembra che lui e Jude Law abbiano molta più chimica, quando sono in scena insieme: rendono la (non del tutto) passata relazione romantica dei due personaggi più credibile.
  • Gli animali fantastici. Ormai a ogni film gli autori hanno un compitino da svolgere: diamo un senso al titolo di questa saga all’interno del film. Ne I crimini di Grindelwald non c’erano riusciti. Qua invece hanno trovato un buon compromesso, rendendo un nuovo animale fantastico un vero e proprio perno della trama. Un po’ forzato, ma almeno c’è.
  • Il senso di chiusura. In origine, i film di Animali fantastici dovevano essere 5: avendo avuto la saga però un riscontro di pubblico e critica piuttosto altalenante, non si può più dire nemmeno certo che si andrà avanti da qui in poi. Quindi la domanda più gettonata è: il film rappresenta un finale, o rimane in sospeso? Ecco, posso tranquillizzare che sono riusciti a trovare una quadra perfetta: il finale de I segreti di Silente tiene il piede in due scarpe, può essere una buona chiusa della saga (trasformandola in una trilogia) come un buon ponte con gli ultimi due capitoli. In questo caso sono stati saggi nella gestione.
  • Meglio del secondo film. Hanno ascoltato il pubblico (anche troppo supinamente) e hanno corretto il tiro. Di fatto, gli eventi del presente film rendono quelli del precedente ancora più insensati, però almeno quando lo finisci non vorresti cavare gli occhi proprio a tutti.
  • La rappresentazione. Non credo che Silente e Grindelwald possano essere ritenuti una rappresentazione LGBT+ positiva. Sono stati insieme da ragazzi e poi si sono separati per sempre come nemici, uno dei due è diventato un invasato semi-nazista e l’altro resterà solo e malinconico a rimpiangere il passato e i suoi errori per tutta la lunga vita. Tuttavia, è comunque la prima volta che la storia d’amore tra due uomini ha una tale centralità nella trama di un blockbuster hollywoodiano e nessuno può neanche tacciarla di “gratuità” visto che è il motore della trama. In Cina hanno già provveduto a modificare i dialoghi che esplicitano la natura del rapporto tra i due maghi in gioventù, ma possiamo ragionevolmente affermare che, a questo giro, peggio per i cinesi che non capiranno granché della storia.
  • Queenie torna a essere quella del primo film. Per fortuna hanno ricominciato a scrivere anche lei e non pare più una pazza invasata che agisce in modo completamente contraddittorio ai suoi desideri.

E voi? Avete visto Animali fantastici: I segreti di Silente? O l’avete boicottato? Aspetterete le piattaforme per mettervi in pari? Siete tra quelli che non si perdono una replica di Harry Potter in tv a ogni Natale? Allora non temete: presto o tardi, vi toccherà pure questo.

Francesca Bulian

Storica dell'arte, insegnante, fangirl, cinefila. Ama i blockbusteroni ma guarda di nascosto i film d'autore (o era il contrario?). Abbonata al festival di Venezia. "Artalia8" su YouTube, in genere adora parlare di tutto ciò che di bello e sopportabile gli esseri umani sono capaci di produrre.
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