Film

Aria di vacanza? Passa un weekend con il morto!

Che afa! Che afa che fa! TheMacGuffin la soluzione ha!

Caldo caldo caldo! La Grande Mela si sta trasformando in una grande mela cotta!

La bella stagione è arrivata finalmente! Quando il caldo imperversa ogni casa, ogni cosa, ogni ufficio, ogni strada e ogni angolo dei nostri vestiti, è giunta l’ora di un bel bagno!

Chi ha la fortuna di poter andare al mare è a posto. Ma chi invece è costretto a casa da lavoro, studio o portafogli bucati offro la possibilità di fare un altro tipo di bagno: un bagno di fresche e sane risate!

Weekend con il morto è un film del 1989. Grande successo al botteghino, divenne ben presto un cult del cinema comico.

La trama

Già dai titoli di testa possiamo inquadrare le diverse personalità dei due protagonisti: Richard Parker (il precisino) e Larry Wilson (il casinaro) sono impiegati di una grande compagnia assicurativa e si sentono schiacciati, come tutti, dalle opprimenti temperature estive di New York. Una mattina, dopo attenti calcoli riescono a scoprire una mega truffa assicurativa ricontrollando i conti della compagnia. Decidono di dirlo al loro capo, Bernie Lomax, un miliardario con intrallazzi nella malavita. Inutile dire che sapeva benissssssssimo a cosa si riferivano i due impiegati, così li invita per il weekend nella sua casa al mare con l’intento di farli fuori. Ma non appena Richard e Larry arrivano alla villa di Bernie lo trovano morto… Un incipit davvero intrigante, non trovate?

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Un delizioso cocktail sulla spiaggia

Weekend con il morto è un cocktail preso in riva al mare. Un perfetto mix di ingredienti sapientemente miscelati: abbiamo una fresca location; amari intrallazzi nella malavita; un boss parecchio stronzo ridotto a una buffa marionetta; una strana coppia di protagonisti degna di Walter Matthau e Jack Lemmon; come una dolce ciliegina una piccola storia d’amore (che non guasta mai) e mille bollicine di equivoci e gag che rendono il tutto piacevole e frizzante.

ImmagineIl film gira attorno al divertente girotondo del boss Bernie. Nonostante la sua dipartita, viene scambiato da tutti i suoi amici come vivo e vegeto. I fili sono mossi da Larry e Richard che hanno paura di essere uccisi dalla stessa mano. Inconsciamente, è impossibile non pensare all’indimenticabile scena di Frankenstein Junior (1974) dove Frederick Frankenstein (Gene Wilder) usa il braccio del cadavere che ha appena dissotterrato come se fosse il suo, in modo da non destare sospetti da parte dell’agente di polizia che lo ha fermato.

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Ultime considerazioni

Tra i personaggi più spassosi, esclusi i protagonisti, c’è sicuramente da segnalare il killer Paulie, al quale sembrano uscire sempre di più gli occhi dalle orbite ogni volta che crede di aver fallito nella sua missione omicida, e il perfido bambino laureato in sotterramenti, che mette letteralmente le mani nel sangue con solo la sua faccia da schiaffi.

Film spesso al limite del verosimile, ma in fondo è proprio questo che lo rende probabile.

Tette e culi di giovani donzelle con costume da bagno a vita alta non mancano, ma non ne viene assolutamente abusato (come invece da noi farebbe un Christian De Sica). Anzi! Si tratta di un film per nulla volgare (qualità più unica che rara di questi tempi) sia per quanto riguarda le immagini che le parole. Vige la regola del “dire ma non dire” e per un film per tutta la famiglia va più che bene!

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Federico Luciani

Nasce nel 1990. Sette anni più tardi s'innamora del teatro e da allora sono fidanzati ufficialmente. Laureato al DAMS di Bologna e impegnato nel teatro sociale da diverso tempo. Quando non scrive, divora film di ogni genere. Dylan Dog come eroe, Samuel Beckett come mentore, Woody Allen come esempio e Robin Williams come mito.
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