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Attack on Titan e Pacific Rim sono la stessa cosa?

Recentemente, tra una serie Netflix e l’altra, ho avuto modo di recuperare le prime due stagioni di Attack on Titan (o L’Attacco dei Giganti, se preferite), uno degli anime più in voga in questo periodo, tratto dall’omonimo manga di Hajime Isayama. Non ero convinto che mi sarebbe piaciuto, invece sono stato subito conquistato dalla trama avvincente, dai personaggi carismatici e dalle incredibili (e violente) scene d’azione. Inutile dire che è automaticamente diventato uno dei miei anime preferiti.

Eren e Titano colossale
L’epicità!

Sapete cos’altro mi piace? Pacific Rim. Il cult di Guillermo del Toro, brillante omaggio ai prodotti giapponesi a base di mostri e robot, è sicuramente uno dei migliori blockbuster degli ultimi anni. È appassionante, spettacolare, visivamente stupendo. Inoltre, è uno di quei rari film che riescono ad essere tamarri e autoriali allo stesso tempo (Guillermone può!).

Jaeger
Riuscite a sentirla, la tamarraggine?

Probabilmente vi starete chiedendo che cosa c’entri Pacific Rim con Attack on Titan. In apparenza proprio niente. Soprattutto considerando che, se dovessimo fare un parallelismo con un anime, il primo pensiero andrebbe senz’altro a Evangelion. Eppure, durante la visione della serie, continuava a venirmi in mente la pellicola di del Toro.

Pian piano, quasi come se qualcuno mi avesse fatto un inception, ha cominciato a germogliarmi in testa un’idea: e se Pacific Rim e Attack on Titan non fossero poi così diversi? Se addirittura raccontassero la medesima storia? Non sarebbe azzardata come ipotesi. Dopotutto, guardando bene, è possibile individuare molti punti di contatto tra le due opere. Non mi credete? Beh, facciamo un confronto e stiamo a vedere!

Ovviamente ci saranno SPOILER.


Un mondo assediato

Wall Maria
Cucù!

Attack on Titan si svolge in un Medioevo alternativo in cui l’umanità è minacciata da enormi creature umanoidi, i Giganti (o Titani, che dir si voglia). Che cosa siano e da dove vengano è ignoto, ma sembrano mossi unicamente dal proposito di mangiare le persone e distruggere tutto ciò che incontrano. Per difendersi, gli uomini costruiscono una serie di mura difensive dietro le quali trovano rifugio. Almeno finché un Titano colossale non apre una breccia nella barriera più esterna (il “Wall Maria”), permettendo ai Giganti più piccoli di passare e seminare nuovamente morte e devastazione.

Anche se l’ambientazione è radicalmente diversa (un futuro non troppo lontano), Pacific Rim muove da premesse abbastanza simili. Anche qui infatti la Terra è assediata da mostri giganteschi, i “Kaiju”, di cui non si conoscono le origini – si sa solo che spuntano da un condotto infradimensionale piazzato in fondo all’Oceano Pacifico – né gli obiettivi, ma che demoliscono qualunque città in cui passano, uccidendo gli abitanti. E i parallelismi non si fermano qui, considerato che, ad un certo punto del film, i Governi mondiali decidono di erigere, lungo le coste del Pacifico, un’enorme muraglia protettiva. Che puntualmente verrà abbattuta da un Kaiju. Suona famigliare, vero?

Il muro in Pacific Rim
Non fanno più i muri di una volta…

Scontro tra titani

Gipsy Danger
Gipsy Danger, lo Jaeger più temuto dai Kaiju (e da Salvini)!

Abbiamo parlato dei Kaiju, ma in Pacific Rim non ci sono soltanto loro. Mura a parte, infatti, l’umanità cosa si inventa per difendersi? Parafrasando una battuta del film, per combattere i mostri, crea dei mostri a sua volta. E così vengono costruiti gli “Jaeger”, mastodontici (e fighissimi) robot antropomorfi, controllati internamente da alcuni piloti scelti e addestrati (tra cui il protagonista del film, Raleigh Beckett). Lo scopo di queste macchine? Menare i Kaiju di santa ragione, è ovvio!

In Attack on Titan non si vedono robottoni, però anche qui viene formata una squadra d’èlite con il compito di difendere l’umanità dai Giganti. Un gruppo di cui fa parte l’eroe della storia, Eren JAEGER (coincidenza?), un ragazzo che scopre di potersi trasformare egli stesso in Gigante. O meglio, di poter evocare un corpo enorme pilotabile dall’interno, esattamente come gli automi di Pacific Rim. E indovinate un po’ per cosa sarà sfruttata questa abilità? Naturalmente per pestare e ammazzare senza pietà gli altri Titani!

Insomma, da entrambe le parti abbiamo botte da orbi spettacolari tra mostri giganti malvagi e mostri giganti controllati dall’uomo.

Eren vs Reiner
Botte, botte, botte!!

L’eroe

Raleigh Beckett (Charlie Hunnam)
Un Charlie Hunnam a petto nudo per le signorine

A prima vista Raleigh Becket (interpretato da Charlie Hunnam) ed Eren Jaeger non potrebbero essere più diversi. Il primo è un veterano nella lotta ai Kaiju, il secondo è un novellino fresco di addestramento, uno è un abile combattente (sia fuori che dentro lo Jaeger), l’altro… beh, passa la maggior parte del tempo a prendere mazzate. Tante mazzate!

Eppure, sono molte le cose che li accomunano. Innanzitutto, entrambi hanno visto morire un famigliare (Raleigh il fratello, Eren la madre) per mano di quegli stessi mostri che minacciano l’umanità. Un evento traumatico che li segna nel profondo e li spinge a combattere rispettivamente contro i Kaiju e i Giganti. Caratterialmente poi possiedono tutt’e due coraggio e determinazione, ma a volte sono troppo avventati, un difetto che li porta spesso a commettere errori.

Eren Jaeger
“Ucciderò tutti i giganti!!” (Eren ogni cinque minuti)

La co-protagonista

Mikasa Ackerman
Quando bellezza e cazzutaggine vanno a braccetto

Mikasa Ackerman di Attack on Titan ricorda molto la Mako Mori (Rinko Kikuchi) del film, già solo fisicamente. Oltre a questo aspetto, le due donne (o forse è meglio dire ragazze?) sono toste, intelligenti e hanno capacità combattive notevoli. Condividono inoltre un passato tragico: la prima vede i suoi genitori morire per mano di alcuni trafficanti di schiavi, la seconda perde la famiglia durante l’attacco di un Kaiju.

Come nel caso di Eren/Raleigh, il lutto subìto influenza la loro personalità, rendendole all’apparenza fredde e distaccate, nonché decise nei loro obiettivi, ma in realtà emotivamente instabili. Identica infine è la relazione con i due protagonisti, a cui sono legate da un sentimento che oscilla tra l’affetto fraterno e l’amore vero e proprio. Un rapporto insomma in cui nessuno dei due può fare a meno dell’altro/a.

Mako Mori
Quando bellezza e cazzutaggine vanno a braccetto (parte 2)

Gli altri

I personaggi
Tutti in posa!

Scandagliando la marea di personaggi secondari che affollano entrambe le barricate, è possibile individuare dei tipi con caratteristiche comuni. Abbiamo ad esempio lo stronzo del gruppo il rivale dell’eroe, rappresentato da Jean Kirschtein nell’anime e da Chuck Hansen (Rob Kazinsky) in Pacific Rim. Ciò che rende questi ultimi così simili è l’atteggiamento arrogante ed egoista.

Jean Kirschtein
Sul dizionario, alla voce “stronzo”, c’è la sua faccia

Sia l’uno che l’altro sono convinti di essere migliori dei compagni di squadra, inoltre si dimostrano poco inclini a rischiare la pelle per la causa. Tutto ciò causa inevitabilmente delle tensioni con il protagonista (idealista e coraggioso), il cui risultato è un rapporto alla “Maverick-Iceman” (sì, ho citato Top Gun), ovvero di aperta competizione. Eppure, con il procedere della storia, anche Jean e Chuck avranno modo di maturare e di dimostrare il loro valore, riscattandosi agli occhi dei compagni (il secondo addirittura a costo della vita).

Immagine correlata
“Il pannello per i non classificati è nel bagno delle signore.” – cit.

Come non parlare poi di Hanji Zoe (Attack) e del Newton Geizler di Charlie Day (Pacific)? Brillanti scienziati, incaricati di studiare rispettivamente i Giganti e i Kaiju, ne rimangono così affascinati da trasformare il proprio lavoro in una passione (per non dire ossessione)! Impagabili le loro reazioni quando si parla degli oggetti dei loro studi, un mix di entusiasmo ed impetuosità. Roba che neanche i fanboy Marvel al Comicon!

Hanji & Newton
I grandi amori nascono dalle passioni comuni

Infine, anche se nell’anime compare poco, il comandante Dot Pixis non può non ricordare lo Stacker Pentecost (Idris Badass Elba) della pellicola di Guillermone. Leader carismatici ed eroici, i due uomini sono soliti prendere decisioni poco ortodosse (o che sfidano gli ordini dei superiori) pur di assicurare la vittoria della razza umana. E così Pixis, nonostante la diffidenza di tutti nei confronti di Eren, decide di fidarsi e sfruttare le sue capacità per combattere i Giganti. Allo stesso modo Pentecost, di fronte alla proposta dei Governi di riporre gli Jaeger in naftalina in favore del muro, si oppone ferocemente, dando fiducia a Raleigh e alle sue abilità di pilota per guidare un’ultima riscossa.

Dot Pixis
Non sempre compaio, ma quando lo faccio vinciamo

Inoltre, nessuno li batte in quanto a discorsi motivazionali.

Staker Pentecost
Così si spronano le truppe!

La musica

Una delle cose che amo di più di Pacific Rim è la cazzutissima colonna sonora realizzata dal mitico Ramin Djawadi (quello di Warcraft, Westworld e Il Trono di Spade, per intenderci). Il tema principale (suonato in collaborazione con Tom Morello dei Rage Against the Machine) è un’esplosione di ottoni e chitarre che fomenta in una maniera incredibile e ti fa sentire come se potessi abbattere un Kaiju a mani nude.

Altrettanto epica e trascinante è la soundtrack di Attack on Titan, firmata dal compositore giapponese Hiroyuki Sawano. Che, se devo essere sincero, mi ha ricordato in più di un’occasione lo stile di Djawadi. Insomma, ascoltate questo pezzo:

Ora sentite quest’altro e ditemi se non vi sembra composto dalla stessa persona:


Bonus

Jake Pentecost
Quelle tute hanno un’aria familiare…

Ok, questa è una stronzata, ma nel sequel del film di del Toro – il purtroppo meno riuscito Pacific Rim: La rivolta – il protagonista Jake Pentecost (John “Finn” Boyega) e il suo co-pilota Nate Lambert (Scott Eastwood) indossano un’armatura bianca e azzurra. Gli stessi colori dello stemma dell’Armata Ricognitiva (Attack)! Un po’ forzato? Forse, ma è comunque un’associazione che mi è venuta d’istinto e mi sembrava ingiusto non condividerla.

Armata Ricognitiva
Dai, non può essere una coincidenza!

Ricapitolando, dunque, tra Attack on Titan e Pacific Rim sembrerebbero esserci parecchie somiglianze. Questo li rende identici? Io direi sì e no. È chiaro che non esisterebbero punti di contatto se non ci fossero anche delle differenze, e sono proprio queste ultime a definire le singole opere e a renderle uniche. Allo stesso tempo, le numerose analogie avvicinano inevitabilmente i due franchise, al punto che mi domando se non ci siano state delle influenze reciproche, magari anche involontarie.

Una risposta definitiva a questo quesito probabilmente non si troverà mai, però c’è una cosa che mi è chiara a questo punto. Se mai ad Hollywood venisse in mente di trasformare il manga di Isayama in un film, allora dovrebbero assolutamente chiamare Guillermo del Toro e il resto della squadra di Pacific Rim. In questo modo andrebbero sul sicuro!

Attack on Titan vs Pacific Rim
In un universo parallelo…

P.S.: Nel momento in cui scrivo, scopro che esistono numerose fan fiction mash-up tra Attack e Pacific. Forse non sono poi così pazzo…

Fabio Ferrari

Classe 1993, laureato al DAMS di Torino, sono un appassionato di cinema (soprattutto di genere) da quando sono rimasto stregato dai dinosauri di "Jurassic Park" e dalle spade laser di "Star Wars". Quando valuto un film di solito cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno, ma talvolta so essere veramente spietato. Oltre che qui, mi potete trovare su Facebook, sulla pagina "Cinefabio93".
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