Film

“Auguri per la tua morte” e a chi si aspetta di vedere un horror…

Teen drama, slasher, mistery, film in loop: questo e poco altro per un film godibile, ma un po’ insipidino.

Auguri per la tua morte è un capolavoro!”

Auguri per la tua morte è una merda!”.

Gli anni correnti paiono essere imprigionati in un tenebroso loop circoscritto tra gli estremi della merda e del capolavoro. Perché un film non può essere altro? Questo ad esempio. Venduto come nuovo horror stracciamutande, si risolve in qualcosa di (ben)altro. E per fortuna, verrebbe da dire, visto che il film di Landon di horror ha ben poco, a parte qualche coltellata peraltro non mostrata. Fotografia coloratissima, musichette allegre, sequenze-sommario con gag umoristiche, personaggi macchietta. Ok, l’orrore lo lasciamo fuori dalla porta. Ciao orrore, vai a dondolarti sull’altalena che qui non sei gradito…

Cominciamo col dire che l’originalità non è troppo di casa, visto che Auguri per la tua morte ha la trama più semplice del mondo: in un dormitorio del college la popolarissima Tree il giorno del suo compleanno si sveglia nella stanza di un ragazzo del quale non ricorda il nome. Ricorda solo di aver fatto serata, di avere un mal di testa allucinante e di essere in ritardo per la lezione. Già nel tragitto tra il letto e casa sua scopriamo quanto stronza sia la ragazza: tratta di merda il bravo ragazzo che l’ha fatta dormire in camera sua, l’ecologista che raccoglie firme per l’energia solare, un’ex fiamma petulante, la compagna di stanza, si sbatte il professore sposato, ignora le chiamate del padre premuroso e via dicendo…

La chiamavano “Edificante” di secondo nome.

Al di là dei pochi dubbi sulla sua condotta ignobile un più corposo problema sta per abbattersi sull’ignara Tree, visto che quella sera stessa le è stato fissato un inderogabile appuntamento con la morte. È appunto durante il tragitto verso una festa che un misterioso assassino mascherato la pugnala, uccidendola. La giovane Tree però, invece che incamminarsi verso i Campi Elisi con la mano tesa a sfiorare le spighe di grano (“Io ti rincontrerò un giorno, ma non ancora… non ancora”) si risveglia esattamente nello stesso letto dello stesso ragazzo di quella mattina, costretta in perpetuo a rivivere la medesima giornata N volte, fino a trovare la soluzione al mistero.

Chi è che vuole ucciderla? Qual è il movente? Le sue vite saranno infinite oppure c’è un limite al loop?

Risultato immagine per auguri per la tua morte

Salvato in corner

La excusatio più gettonata per giustificare il loop è ovviamente quella più banalotta e moraleggiante di tutte: il senso narrativo della ripetizione è quella del viaggio introspettivo finalizzato a capire che a trattare dimmerda gli altri non ci si guadagna altro se non coltellate e mazzate. Preso appunti Tree?

Ok, per un certo numero di minuti, non cospicuissimo (non esiste questo tipo di superlativo assoluto di “cospicuo”, ma intanto siamo figli di Pitagora e Casadei…) ma comunque considerevole, ho sentito puzza di sterco suino, grattandomi la barba cercavo di rassicurare me stesso. “Non sta per partire la lezione di catechismo Federico, stai tranquillo. Questo film riuscirà a cavarsela, non si autofagociterà in un turbine di moralismo e buoni sentimenti”.

Ebbene, pericolo QUASI scampato. Sì, perché ciò che emerge alla fine di Auguri per la tua morte è un “salvato in corner” emesso a fatica. Vediamo dunque quali sono gli aspetti che mi sollecitano a dare comunque una buona sufficienza a questo non-horror che tanto sta facendo discutere…

Risultato immagine per auguri per la tua morte

I quattro buoni motivi

  1. NON MI STO PRENDENDO SUL SERIO – lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: Auguri per la tua morte ha coscienza di se stesso, non ha particolari velleità se non di intrattenere per una buona ora e mezza. Compito riuscito, senza ombra di dubbio.
  2. SO DI CHI SONO FIGLIO – ultimo figlio di una lunga genia di film in loop (Ricomincio da capo, Source Code ed Edge of Tomorrow sono i primi tre che mi vengono in mente) che si vanno a incrociare con lo stilema dello slasher/teen che deriva dritto dritto da Scream ed epigoni vari, senza i quali Auguri per la tua morte non sarebbe mai e poi mai stato possibile
  3. LA MIA ATTRICE PROTAGONISTA È BRAVISSIMA – lode alla bellissima Jessica Rothe, che praticamente è in scena in ogni sequenza del film e che – al di là della manifesta gnoccaggine – riesce a dare interessanti sfumature al suo personaggio.
  4. HO UN BUON PLOT-TWIST FINALE – fino alla fine ero convinto delle due stelle che stavo per appioppare al film, giudizio però mutato dall’interessante plot-twist finale che non mi aspettavo assolutamente. Sarà che io casco sempre dal pero e non ne indovino mai mezza. Mica come il solito Detective Conan della situazione (se non avete idea di cosa stia parlando vi consiglio la lettura di questa rassegna sui dieci personaggi coi quali non è mai bene condividere la visione di un film).

In sostanza un buon tentativo, non disastroso, ma alla fine dei conti un po’ insipido, che non esaurisce l’amore del sottoscritto per i film in loop. Sarà che sono ripetitivo e noioso, sarà che sono lento di comprendonio. Sarà che… oh, insomma, fate un po’ voi.

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Federico Asborno

L'Asborno nasce nel 1991; le sue occupazioni principali sono scrivere, leggere, divorare film, serie, distrarsi e soprattutto parlare di sé in terza persona. La sua vera passione è un'altra però, ed è dare la sua opinione, soprattutto quando non è richiesta. Se stai leggendo accresci il suo ego, sappilo.
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