Film

Batman v Superman: Dawn of Justice

Batman v Superman: Dawn of Justice rischiava di rivelarsi una micidiale accozzaglia di idee e personaggi condensati incoerentemente in un unico film. Io stesso ero molto scettico sul progetto, ma per fortuna avevo torto.

Lo dico subito: Batman v Superman: Dawn of Justice non è affatto il disastro che tutti prevedevano. Il regista Zack Snyder è riuscito ad equilibrare le parti dei due supereroi che danno nome al film, rendendo la loro coesistenza e il successivo scontro plausibili. Clark Kent/Superman rimane il personaggio intorno al quale gira il dilemma morale del film: nonostante si agisca per il bene, è giusto ergersi al di sopra degli altri individui in nome della giustizia?

La prima parte del film analizza approfonditamente i punti di vista dei due protagonisti, mettendone in evidenza i contrasti e portando i due a uno scontro ideologico inevitabile. Per questo motivo Snyder ha messo a segno un punto molto importante, giustificando quello che è a tutti gli effetti l’apice dell’opera: la battaglia tra Superman e Batman.

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Ora parliamo della scelta di casting più discussa degli ultimi anni: Ben Affleck è perfetto. Il suo Bruce Wayne è un uomo consumato fisicamente e moralmente, disilluso dalla possibilità di poter estirpare il male. Quando lo si vede in costume è spettacolare. Visivamente parlando è ineccepibile e la performance all’altezza (comunque Affleck dopo Gone Girl non ha più niente da dimostrare).

Dal punto di vista strettamente visivo, gli attori scelti per impersonare Batman, Superman e Wonder Woman sono in parte. Convince meno il Lex Luthor di Jesse Eisenberg che, pur trattandosi di un ottimo attore, risulta sin troppo sopra le righe e vicino al Joker di Heath Ledger.

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Chi ha visto qualsiasi altro film di Snyder sa comunque cosa aspettarsi: una regia tamarra all’inverosimile e un montaggio forsennato. E qui finiscono i pro e iniziano i contro di questo film ambizioso, ma riuscito solo in parte. Se nella prima metà il film, grazie ai ritmi più dilatati (per quanto fosse possibile visto il regista) e ad una maggiore attenzione data allo sviluppo della trama, non soffre dei tempi dettati dalla regia, nella seconda parte purtroppo si ricade nello stesso difetto di Man of Steel: troppo spazio ai combattimenti e alcuni risvolti della trama messi nel dimenticatoio.

Inoltre, il già citato stile registico di Snyder diventa esageratamente invadente e confusionario, rendendo la battaglia finale caotica e a tratti incomprensibile. Detto ciò, è innegabile che questo tratto distintivo possa piacere. Aggiungeteci poi la visione in 3D e il mal di mare è assicurato!

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A conti fatti, chiudendo un occhio, Batman v Superman: Dawn of Justice risulta comunque un blockbuster imponente ed ambizioso, che non rinuncia a proporre una riflessione filosofica sulla figura del “giustiziere”. E diverte, poggiando quantomeno lo spettacolo portante (Batman contro Superman) su delle basi solide.

Mauro Paolino

Classe 1996, inizia a scrivere recensioni cinematografiche all'età di 15 anni. Appassionato di cinema, scrittura e storia dell'arte moderna, passa le sue giornate a guardare film, scrivere sceneggiature scadenti e coltivare la sua barba, nella falsa convinzione di sembrare un ragazzo intellettualmente impegnato.
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