Purtroppo prima o poi, anche questa volta, doveva accadere: siamo giunti al finale di stagione di Better Call Saul.
Non riesco ancora a capire se questo spin-off sia o non sia migliore di Breaking Bad, ma sicuramente posso dire una cosa: è una delle migliori serie in circolazione ed è impossibile negarlo.
Abbiamo di fronte un qualcosa che è molto simile a Breaking Bad, ma che si differenzia allo stesso tempo da esso, un prodotto che vive di vita propria e non dipende affatto dalla serie precedente.
Diciamocelo chiaramente: avevamo tutti paura del prodotto che poteva uscirne, ma sono sicuro che tutti ad oggi possono ritenerci più che euforici di quello che abbiamo avuto modo di vedere finora.
Quest’episodio apre la strada, quasi sicuramente, al vero fattore scatenante della nascita di Saul Goodman.
Capiamo moltissime altre cose sul carattere di Jimmy: Jimmy è un buono(issimo), che porta nel suo modus operandi il detto “Il fine giustifica i mezzi” in pieno, anche se opera con mezzi non proprio leciti o moralmente sempre accettabili.
Sta solo allo spettatore, poi, decidere se per lui tutto questo sarebbe accettabile o meno.
Capiamo anche la vera natura di Chuck, probabilmente uno dei migliori personaggi mai scritti, quasi accecato dall’odio o dall’invidia verso quella naturalezza che Jimmy ha nel destreggiarsi nelle situazioni anche più assurde e nella sua parlantina ipnotica.
Capiamo anche come Mike, dal fare qualche favore random per soldi, incominci anche lui ad intraprendere la sua strada, che lo porterà a diventare il personaggio che abbiamo conosciuto in Breaking Bad.
E sopratutto, così com’era successo nel finale della prima stagione, abbiamo un vero finale di stagione, senza qualche stupido cliffhanger. E dio benedica queste cose!
Non posso parlare molto di quest’episodio, così come sarebbe impossibile parlare per bene degli altri, poiché per com’è strutturata l’intera narrazione di questa serie sarebbe l’equivalente di uno spoiler, ma posso solo dirvi di non farvi sfuggire questa serie se avete amato Breaking Bad.
Better Call Saul vive di vita propria, ha una sua forza e rappresenta probabilmente un prodotto ancora più maturo se paragonato alle prime due stagioni di BB.
La storia, d’altronde, è sempre quella: stiamo osservano l’ascesa di un uomo, così come in BB, che pian piano viene formato dall’esterno verso l’intero.
E se dal punto di vista tecnico BB rappresenta ancora oggi il massimo, Better Call Saul mantiene alto e costante questo standard durante ogni episodio: e non è una sorpresa considerando che anche questo prodotto è stato confezionato dagli stessi autori di BB.
IN CONCLUSIONE:
Questo finale di stagione, così come l’intera stagione, non ha deluso per niente. Lavoro magistrale, ancora una volta.
Sono convinto che queste due stagioni siano servite esclusivamente per preparare il terreno, per farci passare addosso tutto quello che il personaggio di Saul Goodman ha subito prima di diventare tale.
Non ci tocca che aspettare la terza stagione, convinti che rappresenterà davvero il punto di svolta per l’intera serie.
Menzione d’onore ai personaggi di Kim e Chuck, calati perfettamente nel contesto e sopratutto con una caratterizzazione degna di qualsiasi personaggio di BB.
Guardate questa serie a tutti i costi, che abbiate visto Breaking Bad o meno.
THEMACGUFFIN VE L’IMPONE!
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