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Black Sails 3×01- “XIX.” – La guerra è cominciata

All’uscita del pilot di Black Sails, datato gennaio 2014, pochi potevano pensare che la nuova opera targata Starz sarebbe riuscita a bissare il successo di Spartacus, serie conclusa pochi mesi prima che aveva riscosso gli applausi e l’apprezzamento del pubblico mondiale (della critica un po’ meno). Invece, esattamente due anni dopo, ci ritroviamo a commentare la premier della terza stagione di una serie che è ormai diventata un vero e proprio must per tutti gli amanti dell’azione e dell’avventura.

Piccolo avvertimento: quello che segue è il commento più o meno dettagliato all’episodio, dedicato a chi ha già visto la puntata. Quindi sì, troverete più SPOILER in questo articolo che puttane nei bordelli di Nassau. Si parte!

La puntata si apre su un vascello a bordo del quale sono appena saliti tre uomini armati. I tre entrano in una stanza black-sails-blackbeard-1024x576buia, all’interno della quale siede un uomo, avvolto completamente nell’ombra, girato di schiena, chino su un tavolo e intento a scrivere. I tre uomini sono venuti a prenderlo con la forza per riportarlo a casa dalla moglie, loro sorella. Dalle parole del fratello maggiore, scopriamo che l’uomo seduto si fa chiamare Drummond (e già da questo gli appassionati di pirateria dovrebbero drizzare le orecchie). Alle minacce dei tre fratelli, Drummond smette improvvisamente di scrivere e alza lo sguardo su di loro attraverso uno specchio posto sul tavolo, e i suoi occhi, scuri come notte, trafiggono lo schermo come una lama. Lo sguardo serve solo ad anticipare quello che in realtà già sappiamo: il suo vero nome non è Drummond, ma Teach. I tre fratelli hanno a malapena il tempo di realizzare l’immensità del loro errore che Barbanera sta già passeggiando sui loro corpi, ultimando così un’entrata di scena da manuale. Il pirata il cui nome è leggenda è arrivato, e niente sarà più come prima. Stacco. Sigla. Brividi.

La scena seguente inizia con un lungo piano sequenza che sembra uscire da un film di Iñárritu. Un pugno di uomini vestiti di nero e dal volto coperto nel cuore della notte irrompe in una città, spargendo sangue e morte a chiunque gli si pari davanti. La telecamera segue il capo della banda procedere implacabilmente fino ad entrare in un’abitazione, all’interno della quale trova una coppia di anziani.L’uomo nero si toglie così la benda dal volto, rivelando finalmente la sua identità, e noi non siamo così sorpresi di rivedere il volto furioso del Capitano Flint.  Dalla battaglia di Charles Town, che ha portato alla sua liberazione grazie all’intervento di Charles Vane, sono passati mesi. Durante questo periodo, Flint e la sua ciurma hanno seminato il terrore netumblr_o1l2zqHoKk1r0k80mo1_500lle Bahamas, portando la morte a qualunque giudice avesse avuto il coraggio di condannare a morte un pirata, tanto che il nome del Capitano Flint è diventato sinonimo di morte fra i civili. Ed è proprio per questo motivo che Flint irrompe nella camera da letto dei due anziani: per alimentare la sua leggenda di pirata sanguinario. L’uomo che il Capitano si trova davanti è infatti un magistrato, colpevole di aver appena messo a morte tre pirati. Il giudice affronta Flint affermando che, nell’aver condannato a morte per pirateria quei tre uomini, ha semplicemente compiuto il suo dovere di difensore della legalità, ritenendosi pertanto un uomo onesto, al contrario di molti dei giudici già in precedenza uccisi dalla furia di Flint, che erano in realtà comprovati corrotti e faccendieri. Il giudice prova a far leva sul senso dell’onore del Capitano, ma non fa in tempo a finire la frase che si ritrova al suolo, colpito a morte dalla pistola di Flint. La moglie urla e si dispera, ma Flint ormai non conosce più alcuna la pietà. Ricarica, mira e spara in testa alla donna, ponendo fine alle sue grida.

Sapevamo già di fare il tifo per il cattivo in questa serie, ma l’ondata di violenza con la quale il protagonista debutta in questa stagione non può lasciare indifferenti. Riprendendo il precedente successo della Starz, se in Spartacus il protagonista era un uomo alla perenne ricerca della vendetta, ma allo stesso tempo consapevole della differenza fra il bene e il male, fra gli innocenti e i colpevoli, Flint ha ormai totalmente rinnegato la sua umanità, vista come un di ostacolo al raggiungimento del suo fine ultimo, che come per il guerriero trace rimane la vendetta. Vendetta verso chi gli ha tolto tutto ciò che era e tutto ciò che amava. Per il Capitano Flint tutti sono ugualmente colpevoli, e tutti dovranno pagare con il sangue. Nelle vesti di un angelo vendicatore, la sua discesa verso gli Inferi  non lascia spazio a dubbi o ripensamenti. Sarà guerra senza pietà, e nessuno potrà ritenersi al riparo dalla sua furia.

La puntata prosegue focalizzandosi sugli altri personaggi della serie e mostrandoci come sono cambiate le cose dalla la fine della seconda stagione. Flint, Vane e Jack hanno stretto un’alleanza al fine di utilizzare l’oro recuperato dalla Urca de Lima per difendere il sogno di una Nassau indipendente e libera dal dominio Inglese. Parte dell’oro dovrà essere utilizzata al più presto per riparare il forte della città, ancora fortemente danneggiato dai bombardamenti subiti nella scorsa stagione per mano di Flint. L’oro giace così riposto nelle segrete della fortezza, e mentre Flint e Vane semineranno il terrore sui mari, a Jack andrà il compito di amministrare il denaro in modo da ripristinare e rinforzare le difese di Nassau in vista di un prevedibile attacco spagnolo o inglese. Sulla carta il piano sembra perfetto, ma le cose non vanno secondo i piani. Essendosi sparsa la voce dell’immensa ricchezza a cui ha accesso Jack, gli operai da lui contattati per le riparazioni del forte chiedono sempre più soldi per lavorare. E più Jack aumenterà loro la paga, più loro se ne approfitteranno, arrivando al punto di concedersi ogni vizio e ogni baldoria che Nassau è in grado di offrire, trascurando i lavori di riparazione. Jack sarà così costretto a ricorrere all’utilizzo di schiavi per iniziare i lavori, incontrando in questo modo la rabbia di Vane, che prima di diventare pirata ha conosciuto sulla sua pelle gli orrori della frusta e delle catene. Ma è tramite le parole di Max, diventata la nuova regina de facto di Nassau  dopo l’arresto di Eleanor Guthrie, che capiamo quanto questa soluzione non potrà che mostrare le sue falle al momento del bisogno: se i pirati non sono neanche in grado di unirsi per difendere quell’oro che rappresenta il loro futuro, quanti di loro darà la sua vita per difenderlo quando gli spagnoli o gli inglesi verranno a reclamarlo?

Manca all’appello ancora uno dei grandi protagonisti: John Silver. Ora quartiermastro e braccio destro di Flint, Silver è ascoltato e rispettato dall’equipaggio, soprattutto dopo l’episodio che ha causato la perdita della sua una gamba sinistra, che lo costringe a trascinarsi dolorante sul vascello, appoggiandosi alla caratteristica protesi di legno che ha reso leggendaria la sua figura. Introdotto nella prima stagione come uno scaltro ladruncolo sempre pronto ad utilizzare la sua scaltrezza più per sé stesso che per il bene comune, il giovane pirata è cresciuto sempre di più nel corso del tempo e ha infine trovato il suo posto all’interno della ciurma della Walrus, imboccando quella strada che lo porterà a diventare il leggendario Long John Silver de L’isola del tesoro di Stevenson. Il passato però è difficile da cambiare, e lo stesso potrebbe valere per Silver: sarà quindi cambiato, sentendosi finalmente parte di qualcosa di più grande e più importante di lui, o avrà in serbo qualche altro trucchetto per il futuro? Al momentBlack-Sails-3x01-1o non possiamo saperlo, ma è proprio una sua scelta sbagliata che porta la Walrus dritta in una trappola. Flint e i suoi uomini si imbattono infatti un un vascello apparentemente deserto e Silver prende la decisione di deviare la rotta che li avrebbe riportati a Nassau per andare a controllare la situazione. All’interno della nave abbandonata, Flint e Billy trovano il capitano, incatenato per le caviglie al suo tavolo. La ciurma lo ha lasciato senza viveri e ha lasciato la nave, consegnandolo alla morte per inedia. Improvvisamente all’orizzonte spunta una fregata, una nave da guerra dotata di più di cinquanta cannoni, a capo della quale siede capitano Hornigold, che ha seguito da lontano la Walrus fino a quando questa non ha abboccato, trovandosi con il vento a sfavore e senza possibilità di fuggirePassato definitamente dalla parte del Re dopo aver consegnato Eleanor all’Inghilterra, Hornigold, assistito da Dufresne, mette sotto scacco il Capitano Flint, offrendo alla sua ciurma l’amnistia totale in cambio della resa totale. In caso contrario, Hornigold utilizzerà la sua potenza di fuoco superiore e il vento a favore per spedire Flint e i suoi uomini nel fondo degli abissi. Combattere sarebbe un suicidio, arrendersi sarebbe ancora peggio.  Di conseguenza, dopo aver arringato l’equipaggio, Flint prende una decisione folle: scappare dentro il cuore di una tempesta che imperversa all’orizzonte. Comincia così la fuga verso il baratro, e mentre le nuvole coprono il cielo sopra la Walrus, lasciamo definitivamente il Capitano Flint e la sua ciurma, almeno per questo episodio.

Ed Eleanor Guthrie? Rinchiusa in prigione a Londra, in attesa del processo che la condannerà a morte, viene avvicinata dal nuovo governatore di New Providence Woodes Rogers. Rogers vuole definitivamente porre fine all’utopia piratesca di Nassau, e per farlo chiede l’aiuto di Eleanor in cambio della sua grazia. Una delle immagini finali dell’episodio ci presenta la flotta di Rogers, pronta a salpare e a sommergere nel sangue la rivolta pirata. Un novello Crasso, che si appresta a diventare un temibile nemico per chiunque navighi sotto una vela nera.

C’è però ancora tempo per un ultimo, inevitabile cliffangher. È notte quando a Nassau approda una scialuppa. Dalla barca scende Edward Teach alias Barbanera, che mettendo piede sulla terra entra definitivamente nel cuore della storia. Il pirata ferma un uomo e gli chiede, gentilmente, se può indicargli dove trovare il suo vecchio amico Charles Vane. Che cosa vorrà davvero Teach dal Capitano Vane? Sarà un potente alleato nella lotta per l’indipendenza o un terribile, nuovo nemico da affrontare? Solo il tempo potrà portare risposte a questi quesiti.

Inizia col il botto questa stagione di Black Sails, che nel primo episodio concentra tutte quelle che sono le qualità della serie, che la pongono di diritto su un gradino più alto di gran parte dei prodotti televisivi odierni (e spesso di maggior successo). È nella sceneggiatura la vera differenza di questa serie. A prescindere dalla bellezza della storia, che appassiona e intrattiene senza essere mai scontata, quello che salta subito all’orecchio è l’elevatissima qualità dei dialoghi. Schietti, trancianti, mai banali e, soprattutto, in grado di caratterizzare profondamente i personaggi. E questo pojack-rackham-charles-vanerta all’altra grande caratteristica di Black Sails: a prescindere dal minutaggio di cui dispone, ogni personaggio della serie riesce ad essere valorizzato e ad assumere un rilievo ai fini della storia, senza che nessun aspetto venga mai trascurato o trattato con sufficienza. Così facendo, lo spettatore viene realmente coinvolto nella storia, proprio perché si interessa sinceramente del destino di ogni pezzo della scacchiera, che si parli del re, della regina, dell’alfiere o di un semplice pedone. Il tutto mantenendo alto il ritmo della narrazione, senza che questa debba essere necessariamente arrestata o rallentata per far spazio a focus sui singoli personaggi. Così facendo Black Sails fa sua una regola che dovrebbe essere alla base per la buona riuscita di uno show, ma che spesso gli showrunner di altre serie tv sembrano dimenticare o volutamente ignorare (un nome a caso: The Walking Dead).

La terza stagione ha tutto quindi per diventare esplosiva, all’insegna di una guerra fra l’Alleanza pirata e il resto del mondo che sembra ormai in procinto di scoppiare. La conferma di ciò è affidata ad un monologo di Charles Vane, che, seduto assieme all’amico Jack Rackam sull’oro della Urca, pronuncia l’inesorabile profezia:

“Quello che facciamo qui, seduti su dell’oro spagnolo su un isola inglese,  richiede una reazione. Non possiamo sapere quale tipo di reazione, o in che forma essa si manifesterà, che volto avrà…E prima che ce ne accorgeremo, non ci sarà il tempo per prepararsi al colpo in arrivo”.

Allacciate le cinture gente, i pirati sono tornati!

Vai all’episodio 3×02 – “XX” – Sta per arrivare un temporale, pirata…
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Roberto Lazzarini

25 anni, cresciuto fin dalla tenera età a film, fumetti, libri, musica rock e merendine. In gioventù poi ho lasciato le merendine perchè mi ero stufato di essere grasso, ma il resto è rimasto, diventando parte di quello che sono. Sono alla perenne ricerca del mio film preferito, nella consapevolezza che appena lo avrò trovato, il viaggio ricomincerà. Ed è proprio questo il bello.
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