
Black Widow, o del ritorno della Marvel al cinema [SPOILER]
E quindi ci siamo. Black Widow è al cinema ed è iniziata la Fase 4. Queste saranno le uniche parole che dirò prive di spoiler.

È un evento tutto sommato storico. In primo luogo, ovviamente, perché Black Widow segna il grande ritorno della Marvel al cinema. Kevin Feige e gli amici del circolino in ogni caso non ci avevano lasciati a bocca asciutta, dato che da gennaio a oggi sono uscite ben 3 serie del MCU, le quali hanno ufficialmente aperto le danze della Fase 4.
Proprio l’apertura della Fase 4 suggella l’evento storico: congediamo definitivamente la Saga dell’infinito e guardiamo verso altri lidi. Sembra che la Marvel stia recuperando un po’ tutti quei personaggi facenti parte del MCU ma che non avevano ricevuto un’adeguato approfondimento – vedi Wanda, Black Widow stessa, Hawkeye, che avrà una serie a sé dedicata. In questo senso il formato miniserie tv funziona.
Ma quindi, come andiamo con ‘sta Fase 4?
Per un riassunto degli episodi precedenti: qui per Wandavision e qui per The falcon and the Winter soldier. Loki arriverà, non temete.

VE LO STAVATE DIMENTICANDO, MA OCCHIO AGLI SPOILER.
Nulla di nuovo sotto il sole
Scarlett Johansson è sempre una donna meravigliosa. E con questo abbiamo esaurito i motivi di gioia del film.
Abbiamo bene o male tutti capito che la Fase 4 (almeno) ruoterà attorno al multiverso. Ci era già stato annunciato da Spider-Man: Far From Home (male), poi abbiamo avuto Wandavision, che è ambientata in una realtà fittizia. È già chiaro che Wanda tornerà in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, in cui, da titolo, immagino si aprirà definitivamente il discorso sul multiverso.
Poi c’è Loki, il cui nocciolo tematico sono proprio le realtà alternative.
In Black Widow nessuna traccia di tutto ciò.
Non voglio dire che adesso tutti i prodotti Marvel debbano girare attorno al multiverso, ci mancherebbe. La Saga dell’infinito girava attorno alle gemme, ma fino a Guardiani della galassia non se ne era accorto praticamente nessuno.
Anche The Falcon and the Winter soldier non c’entra nulla col multiverso, ma ha un’utilità: colmare il vuoto lasciato da Captain America.
In Black Widow un’utilità simile non pare esserci.

Che spreco di denaro pubblico…
A conti fatti non sembravano esserci altri motivi per la realizzazione di Black Widow se non lo sfruttamento commerciale del personaggio, che sappiamo essere ampiamente amato dal pubblico. Il che suona molto come un’occasione sprecata.
Il discorso è questo. Natasha Romanov è morta, quindi l’arco narrativo del suo personaggio può estendersi solo all’indietro. C’era lo spazio per fare un bel film di approfondimento psicologico, esplorando il passato e l’infanzia dell’ex spia russa, cosa che io sinceramente bramavo con avidità.
Per tutta la Saga dell’infinito ci hanno oblungato gli zebedei con ‘sto passato oscuro di Natasha, e le note rosse sul registro e la Russia e sono una brutta persona. E invece no.
Ambientiamo quindi il film in un anonimo 2016 raccontando una storia priva di mordente. SEEEH.

Per riassumere: l’utilità, a livello narrativo, di Black Widow sta tutta nella scena post-credits, che apre all’ingresso di Florence Pugh nel MCU e che preannuncia il ritorno di Hawkeye con un pretesto davvero stupido e banalotto. Ma tant’è.
Questo ovviamente a patto che non si facciano vaccate coi personaggi morti. E visto che andiamo in direzione del multiverso, ho molta paura.

Black Widow, però white
A mio parere questo film è il contrario di quello che poteva e doveva essere. Al di là del discorso sull’approfondimento psicologico, che fa finta di esserci ma non c’è mai davvero, pensiamo a una serie di altre cose.
La Stanza Rossa per esempio, che è da Avengers: Age of Ultron che la vogliamo vedere. Appare per quel minuto e mezzo buono per farti desiderare la morte della regista. Che per forza è donna, perché è un film con una protagonista femminile forte e perché GIRLPOWERABBASSOGLIUOMINILUNGAVITALLASORELLANZA. Non lo faccio per polemica sterile, andate a leggere: i dirigenti Marvel hanno scelto la regista tra una rosa di sole donne.
Black Widow, tra l’altro, parte con le premesse per essere un thriller d’azione, ma poi manda tutto in caciara. La tensione non regge, l’azione è spropositata e girata male, il mistero non cattura, l’atmosfera tersa è rotta di continuo dai momenti comici piazzati a casaccio.
A proposito dei momenti comici…

La Marvel e la Disney ci hanno abituati ai momenti comici anche nei film più seriosi. E va bene, ci sta, ce ne siamo fatti una ragione. Joss Whedon in The Avengers aveva trovato la formula giusta da questo punto di vista e da lì i migliori film del MCU hanno seguito quella scia.
In Black Widow c’è David Harbour, che interpreta Red Guardian, che per grazia di Dio ci hanno fatto il favore di non tradurre con Guardiano Rosso. Vi risparmio le disquisizioni sul perché mai un supereroe russo dovrebbe portare un nome americano. Qualcosa è andato storto con questo personaggio.
Il suo unico ruolo è di fare la macchietta comica. Punto, fine, stop. Non è, tuttavia, un personaggio, per dire, alla Drax: il suo ruolo sì, è di spalla comica, ma il suo personaggio ha uno spessore, ha una psicologia. Red Guardian no, la sua unica funzione è di (non) far ridere. C’è solo una parola per descriverlo: cringe.
Black Widow, ma fashion blogger
Ci sarebbero mille altri elementi su cui fare i pesantoni. Come, per esempio, il fatto che ci sia un combattimento in caduta libera ambientato su un castello nel cielo – con buona pace di Miyazaki – mentre crolla. O come il fatto, di cui sono rimasto piacevolmente soddisfatto, che Black Widow anche nei peggiori momenti di pericolo trovi sempre il tempo di farsi una treccina in più ai capelli. Body positivity d’altronde SCHERZO.
Fare i cagapalle su queste cose in dei film del genere ha fin troppo poco senso. Se vai a vedere un film Marvel sai a cosa stai andando incontro. È come andare al fast food a prendere un hamburger: sai che è pieno di schifo e fa male, ma è fottutamente buono. È un guilty pleasure poco pleasure ma molto guilty, e qualche volta ti becchi la chicca.
Fatemi quindi rompere le palle solo su un’ultima cosa, anzi due.

La regia di questo film è davvero scandalosa. Avrei bisogno di un leggero refresh ma non ho troppa paura a dire che è il film peggio girato dell’intero MCU. In particolare il montaggio, che da sempre è un punto assai debole in questa saga, qui fa acqua ovunque, con anche errori nella scelta degli obiettivi e delle focali. Ah e andatevi a guardare la scena dell’esplosione di fuoco alle spalle di Natasha: momenti di grande cinema.
E poi la scena post-credits. Per quanto l’espediente del “lui ha ucciso tua sorella” mi faccia venire i conati, me ne posso fare anche una ragione: alla fine è un modo come un altro, come dicevo anche più sopra, di introdurre il personaggio della Pugh nel MCU.
Quello che mi ha proprio infastidito, invece, è stato il bisogno di dover menzionare la morte di Natasha. Non se ne parla per tutto il film e all’improvviso, così senza senso. Che poi se ‘sta sorella si era così affezionata, dov’è stata per tutto ‘sto tempo. Ma lo so, lo so: sto di nuovo facendo il pesantone. Mi taccio.
Direi quindi che il bilancio di quest’apertura di Fase 4 non è dei migliori, ma staremo a vedere. A voi invece è piaciuto questo nuovo inizio che di nuovo ha ben poco?
Io personalmente aspetto Doctor Strange in the Multiverse of Madness e Sam Raimi.