Serie TV

Bodyguard – La BBC alla conquista di Netflix e del political thriller

Parlando di serie tv, devo ammettere di avere un problema d’affezione. Negli ultimi tempi ho trovato sempre meno serie capaci di tenermi incollato allo schermo o in grado di soddisfare la mia bulimia da “una puntata dietro l’altra”. Non sto nemmeno a dirvi che la metà di quelle che piaceranno a voi, a me hanno fatto cagare… ma proprio tanto.

Eppure, dopo aver rifatto Netflix per la terza volta (sono una persona molto poco decisa sul da farsi), ho trovato tra le pagine del catalogo… Bodyguard. Prodotta dalla BBC, spacciata come una serie Netflix, Bodyguard è un political-thriller britannico ricco di tensione e intrighi; il protagonista è il Sergente Budd, guardia del corpo dell’onorevole Julia Montague. Sì, un tema già affrontato altre 50 volte… ma perché non dargli una chance?

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Scritta e ideata da Jed Mercurio (uomo di punta della televisione britannica), con le sue 6 puntate Bodyguard mi ha subito convinto che questa potesse essere una di quelle serie che fanno per me.

Sarà riuscita a soddisfare il mio esigente palato?

Intrighi al potere

David Budd è un sergente di polizia affetto da disturbo post-traumatico, diagnosticato al rientro delle forze armate di sua Maestà dall’Iraq. Dopo aver sventato un atto terroristico, diventa la guardia del corpo della politica più in vista d’Oltremanica, Julia Montague. Peccato, però, che la senatrice sia l’emblema di ciò che il sergente disprezzi di più nella politica di oggi.

Basterebbero i primi dieci minuti per convincersi che Bodyguard sia una seriona: l’attentato al treno è da antologia, con un Richard Madden (il protagonista) meraviglioso e un montaggio al cardiopalma che vi terranno in ansia come poche altre volte vi sarà capitato sul piccolo schermo. Tipo finale di Homeland nella prima stagione, per intenderci. La serie poi, nel corso delle puntate, prosegue con la sua linea narrativa, non particolarmente innovativa, ma pulita e priva di inutili fronzoli: pungente in pieno stile britannico, ricca di dramma e plot twist, ma soprattutto focalizzata un personaggio ferito e abbandonato a se stesso.

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Maaa… con la licenza di uccidere? Io me lo vedo

Non mancano critiche alla politica britannica, agli interventi militari in Medio Oriente e, in questa atmosfera molto all’Agente 007, c’è spazio anche per le cospirazioni. Bodyguard offre il pacchetto completo a gli amanti dello spionaggio e a chi non si accontenta di un semplice legal drama.

Julia, o mia cara…

Oltre al già pluricitato agente Budd, il ministro Montague (una bellissima Keeley Hawes) è il personaggio più affascinante dell’intera serie. In quel rapporto pieno di odio e tensione sessuale che si crea tra i due, Julia appare di puntata in puntata sempre più criptica. Misteriosa. Tutte le convinzioni di Budd verranno messe in discussione per colpa di una donna perseguitata da una logica spietata e al di sopra di lei. Due anime spezzate contro il terrorismo; tutto bellissimo.

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La relazione (non solo professionale) tra di loro riesce ad avvicinarli senza mai sfociare nel patetico o ricordare Kevin Costner, ma soprattutto riesce a portare lo spettatore ancora più dentro a ciò che accade sullo schermo. Un coinvolgimento a 360°, grazie anche a una colonna sonora martellante che riesce a evocare tutti i pericoli in agguato.

Al servizio di due protagonisti scritti molto bene si aggiungono una regia perfetta, senza sbavature, e una scenografia magnifica… Vedere l’ultimo episodio per credere. Il taglio è tutto fuorché televisivo: cercate di godervelo nel formato più grande possibile e non ve ne pentirete! Pure il vostro televisore vi ringrazierà.

Sono così British

Una delle chicche di Bodyguard sta proprio nel raccontare una serie di attentati nell’ipotetica Londra di oggi, in un paese sempre molto distaccato da tutto e tutti, chiuso nel proprio dolore e disposto a tutto pur di combattere le forze nemiche. Sottolineo, TUTTO.

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L’unica pecca che mi ha fatto storcere il naso, a visione conclusa e dopo qualche giorno, è il non aver visto dei cattivi con lo stesso spessore dei protagonisti. Non preoccupatevi, tanto avrete dubbi, colpi di scena, sequenze degne di grandi film tutti insieme a tenervi compagnia.

Et voilà, il bingewatch è servito. Volendo abbiamo trovato anche il nuovo Bond.

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Davide Casarotti

Antipatico e logorroico since 1995. Scrivo di Cinema da quando ho scoperto di non saper fare nulla. Da piccolo volevo fare il cuoco, crescendo ho optato per il giornalista; oggi mi limito ad essere pessimista, bere qualche birra con gli amici e andare al Cinema da solo. Giuro, non sono una brutta persona.
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