Gli esperti hipster e studiati di Cinema spesso affermano che l’esperienza cinematografica DEVE essere svolta obbligatoriamente in sala, in caso contrario un bel viaggio dritto al girone infernale dei lussuriosi. Il mio pensiero non è esattamente in linea con quello di codesti soggetti, in quanto pur concordando con loro e affermando che senza ombra di dubbio la visione di una pellicola al cinema aumenta ed amplifica l’esperienza cinematografica, tuttavia nulla mi vieta di godermi un film anche col culo delicatamente poggiato sul divano del mio salotto. Detto ciò sono convinto che l’ebbrezza del cinema all’aperto sia una sensazione di brivido che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita e che inoltre non esiste visione migliore filmicamente parlando. Vi spiego cosa intendo andando a parlarvi della mia esperienza al cinema all’aperto di Bologna.
Tre sono gli elementi che rendono il cinema all’aperto di Bologna un’esperienza cinematografica assoluta:
- la bellezza di Piazza Maggiore
- la cortesia e il rispetto degli spettatori (cosa che spesso manca nei normali cinema)
- l’alone di cultura che circonda la zona inebriando le menti di ogni singolo partecipante
Piazza Maggiore
La chiave per far funzionare un cinema all’aperto è sicuramente la scelta della locazione: un ambiente accogliente, folto di persone e inebriato di un’aura di possibilità intellettuale rendono Piazza Maggiore la locazione perfetta per lo svolgimento del circolo Sotto le Stelle del Cinema, organizzato dalla cineteca di Bologna. Anche la scelta dei film proiettati è incredibilmente azzeccata. Infatti per quanto la totalità delle proiezioni appartenga a quella categoria di film che il sottoscritto definisce “i film intelligenti”, essa riesce ugualmente ad accaparrarsi l’attenzione e l’interesse di un’ingente fetta della popolazione bolognese, accompagnandola per mano verso un percorso di scoperta di alcuni dei massimi capolavori del cinema mondiale.
Il rispetto
Sono rimasto piacevolissimamente sorpreso dalla serietà degli spettatori presenti alle proiezioni, i quali, dal primo all’ultimo, non hanno mai disturbato neanche per un secondo la visione. Silenzio, rispetto degli spazi altrui e concentrazione sono state le chiavi che hanno reso gli spettatori dei veri signori, di quelli col monocolo all’occhio e il panciotto. Scherzi a parte, una buona parte (chiedo venia per il gioco di parole) del lavoro per contribuire a mantenere la serietà dell’ambiente è stata svolta anche dallo staff di controllo che, per quanto abbia attirato la mia antipatia impedendomi il sorseggio disinteressato della mia birra, si è rivelato particolarmente efficiente.
La cultura
Probabilmente è stata solo una mia impressione, ma partecipare a questo cinema all’aperto mi ha fatto sentire come se la mia cultura stesse crescendo esponenzialmente di secondo in secondo. È assurdo come il semplice stare seduto sulla mia sedia aspettando che proiettassero il film si riempisse di gioia ed euforia. Sarà appunto Piazza Maggiore, sarà la Basilica di San Petronio che fiancheggia la piazza stessa, sarà che semplicemente Bologna stava rendendo vivo e grande il Cinema, ma questo spettacolo è qualcosa che si vede poche volte nella vita.
Pur in questo ambiente che trasuda arte, benessere e cultura ci sono state delle piccole imperfezioni fastidiose. Intanto tengo a far presente che il sottoscritto ha preso parte all’evento nei giorni 7 e 8 luglio quando venivano proiettati rispettivamente Le Armonie di Werckmeister, del regista ungherese Bela Tarr e Vivere, dell’immenso Akira Kurosawa. Tutte le proiezioni de Sotto le Stelle del Cinema sono rigorosamente in lingua originale e siccome l’ungherese e il giapponese non sono esattamente le lingue madre dei bolognesi, è stato necessario prevedere l’utilizzo dei sottotitoli, sia in italiano che in inglese. Mi duole dire che i subs resi disponibili erano piuttosto ambigui e mal organizzati, in quanto spesso e volentieri ho riscontrato differenti traduzioni a seconda che leggessi i sottotitoli italiani o quelli inglesi ed inoltre era frequente la situazione di immagini tempisticamente sfalsate rispetto ai sottotitoli.
Innegabile che l’amplificazione del suono e la sua successiva propagazione fossero ottime nonostante l’ambiente aperto. Tuttavia in un paio di occasioni, lungi da me la causa di tale mancanza, il suono è venuto a mancare lasciando qualche decina di secondi di sole immagini e creando mugugni vari tra gli spettatori. A livello di suono posso anche aggiungere che l’ambiente circostante non è sempre stato d’aiuto, siccome in qualche occasione si udivano gli schiamazzi generali dei fanfaroni bolognesi, ma ahimè, questo prescinde dal controllo di qualsiasi organizzatore.
La pecca più grande, però, sono stati i presentatori, i quali si sono rivelati piuttosto impreparati: persone che leggevano evidentissimamente un foglietto con un discorso già pronto, altri che non sapendo cosa dire tergiversavano cercando di arrampicarsi attorno alle parole, altri ancora che preferivano lasciar parola agli ospiti in quanto peccaminosi di negligenza. In generale comunque le presentazioni pre-proiezione si sono rivelate inutili e piuttosto fastidiose, ma soprattutto non sono state in nessun modo funzionali a presentare il film in questione.
Al di là di questi problemucci, tutto il resto è stato impeccabile e di assoluta qualità. Bisogna inchinarsi e fare un grandissimo applauso alla cineteca di Bologna che ha reperito e raccolto tutte le pellicole da proiettare, alcune difficilissime da trovare. Ma non è finita qui, perché alcune proiezioni hanno o avranno delle chicche extra, ad esempio formati in 70 mm come nel caso di Interstellar e The Hateful Eight, grandi ospiti come lo stesso Bela Tarr alla proiezione del suo film, o ancora grandissimi accompagnamenti musicali d’orchestra come nel caso de La corazzata Potemkin. Insomma grande qualità, grande spettacolo e soprattutto grandi emozioni per uno dei cinema all’aperto più grandi d’Europa.
Sotto le Stelle del Cinema proseguirà fino al 15 agosto, di seguito vi lascio il programma delle serate nel caso vi fosse venuta voglia di partecipare, che tradotto significa “se non ci andate siete degli stupidi idioti”. Con amore, ovviamente.