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Bond Villains: riconoscerli e amarli

I migliori Bond Villains. Una lista del genere prima o poi bisogna stenderla. Tanto difficile farla quanto appagante elencare tutti queste piccole menti assurde. Una teoria assicura che il film sia tanto bello quanto fantastico e degno sia il suo villain. Non sempre è vero. Ottimi Bond Villain, con propositi più o meno terribili e fattibili sul piano realistico, sono spuntati fuori in pellicole noiose (qualcuno ha detto Emilio Largo? Qualcuno ha detto Thunderball?).

Quindi ecco una mini lista, equilibrata, rispettabile.

Alla fine non sono riuscita a ordinare questi cinque pazzoidi per gradimento, non volevo fare un torto a nessuno.

Auric Goldfinger, Goldfinger (1964)

Uno dei film più iconici non poteva avere che un villain del genere, interpretato da Gert Fröbe. La prima volta che lo incontriamo è in un lussuoso hotel di Miami e sta barando una semplice partita a carte, attenzione, non in un casinò, come ci si potrebbe aspettare dalle frequentazioni di James, ma una partita a carte a bordo piscina. Goldfinger truffa un pover’uomo. Questa è la chiave. Auric Goldfinger non è un pazzo, ma è solo un uomo disgustoso. Il suo stesso piano è così astuto quanto assurdo, ingegnosamente complesso e quanto mai meschino.

No, Mr. Bond, I expect you to die!

Francisco Scaramanga, The Man With the Golden Gun (1974)

Dieci anni dopo Goldfinger abbiamo un nuovo Bond, molto più scanzonato dei precedenti. Questa seconda pellicola con protagonista Roger Moore non è male: certo, metà della sua bontà è dovuta al villain, ovvero Christopher Lee nei panni di Francisco Scaramanga. Lee è metodico quanto volubile. Il suo gioco attoriale rende ancora più morboso Scaramanga, che si rivela un villain inusuale per Bond, giocando tutto su una sfida d’intenti e scenografie.

 Apart from that we are the same. To us, Mr. Bond, we are the best.

Elliot Carver, Tomorrow Never Dies (1997)

Uno dei villain più equilibrati di sempre; perché insomma, Carver, un Jonathan Pryce sgangherato e lunatico, vuole far scoppiare la WWIII perché il suo gigantesco complesso media ci guadagni qualcosa. Carver non è così spettacolare, melodrammatico, ma è un entusiasta genuino. È chiaro che non può avere chance uno così (con Pierce Brosnan, dai), ma quanto ci crede, quanto spera di arrivare fino alla fine del suo piano così standard, quello è davvero gustoso.

Welcome to my world crisis, Mr. Bond!

Alec Trevelyan, GoldenEye (1995)

Il former agent 006 Sean Bean si rivela forse uno dei migliori villain di sempre (l’ho detto). Specchio di Bond stesso, Trevelyan è diverso da tutti i villain precedenti perché è arrabbiato (solo Silva riuscirà a ripetere il meccanismo senza creare un vuoto di trama, perché il film è sempre debole quanto James deve semplicemente vendicarsi). Essendo infuriato le sue parole sono crudeli e ogni sua apparizione è essenziale, l’ennesima stoccata perfetta.

And, by the way, I did think about asking you to join my little scheme but somehow I knew, 007’s loyalty was always to the mission, never to his friend.

Raoul Silva, Skyfall (2012)

In quello che è per ora una delle migliori pellicole della saga (ecco, l’ho detto di nuovo) Javier Bardem offre a Daniel Craig il Bond Villain del nuovo millennio: una maschera farsesca folle e grottesca, persa per sempre in rancore, ricordi allucinati e intenti crudeli. Inserito nella saga di Craig un villain del genere è così prepotente da ingoiarsi tutta la pellicola, rendendola ancora più claustrofobica, mostruosa e perfetta.

Do you see what comes of all this running around, Mr. Bond? All this jumping and fighting, it’s exhausting! Relax.

 

Bonus:

Ernst Stavro Blofeld, From Russia With Love, Thunderball, You Only Live Twice, On Her Majesty’s Secret Service, Diamonds Are Forever, For Your Eyes Only, Spectre.

Alla fine finiamo sempre qui. Perché Blofeld, meschino, intristito, egoista è l’esatto contrario di Bond, la sua nemesi distillata alla perfezione. Quanto lui è interessato solo a un guadagno, quanto Bond è sempre elevato sopra ogni interesse personale. Non è il villain perfetto, ma quello di cui Bond ha bisogno.

Diletta Crudeli

Classe '91. Pur avendo studiato Beni Culturali ed editing credo di saperne di più sui viaggi nel tempo e sulle zone infestate. Leggo un sacco di libri e cerco sempre di avere ragione, bevo tanto caffè, e provo piacere nell'essere un’insopportabile so-tutto-io. Per intrattenervi posso recitare diversi sketch dei Monthy Python.
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