Cosa definisce un campione? Le vittorie sicuramente, ma anche la qualità degli avversari. Nello sport nulla è più bello di una rivalità tra due campioni. Sono le sfide epiche, i contrasti di stile e le diverse personalità in campo ad affrontarsi a rendere una gara ancora più leggendaria. Il tennis è uno degli sport con alcune delle rivalità più famose della storia, essendo un gioco individuale ben si presta a frequenti incontri tra due campioni molto bravi, che quindi arrivano sempre alle fasi finali del torneo. Ed è proprio di un film in uscita prossimamente che voglio parlarvi oggi, che narrerà le gesta di due campioni così diversi che finirono per scontarsi tante volte. No, non sto parlando di Roger Federer e Rafael Nadal (non mi stupirei facessero un film su di loro tra qualche anno) ma bensì di Bjorn Borg e John McEnroe, due dei più grandi tennisti di sempre!
Come direbbe John: “You cannot be serious!”.
Il trailer appena visto mostra (in toni abbastanza cupi) la rivalità tra Borg (Sverrir Gudnason) e McEnroe (Shia LaBeouf) in quella partita che è stata l’inizio della loro rivalità: la finale di Wimbledon del 1980. Vincerà il freddo, glaciale, biondo svedese Borg o il fumantino, polemico e riccioluto McEnroe? Chi vincerà una delle più belle partite di tennis mai giocate? Chi vincerà il tiebreak che ormai è diventato leggenda? Se non lo sapete non guardate Wikipedia e aspettate l’uscita del film, da bravi.
Il film diretto da Janus Metz Pedersen presenta uno sconosciuto nei panni di Borg mentre una celebrità in quello di McEnroe, quello Shia LaBeouf che proverà a rilanciare la sua carriera. La somiglianza dei protagonisti è notevole e i pochi scambi visti nel trailer mostrano una certa fedeltà al gioco e a quella che fu una partita storica. Interessante sarà capire il risvolto mentale del film, che nel tennis è essenziale quasi quanto la preparazione atletica.
Per vedere se i buoni presupposti visti nel trailer si trasformeranno in un bel film dovremmo attendere autunno 2017.
Perché dovremmo vedere questo film? Perché come disse qualcuno “Il tennis non è una questione di vita o di morte. È molto di più.”
E con questa chiudo: Game, Set & Match!