Sconvolti per l’uscita dell’UK dall’Europa? Non avete il passaporto e ora serve per andare a fare il lavapiatti a Londra? La lista #Brexitmovie vi aiuterà
Introduzione
Ok internauti, siete ancora sconvolti per la clamorosa quanto inattesa uscita dall’Unione europea della Gran Bretagna?
Diciamo la verità: la cosa ha scioccato un po’ tutti, sia positivamente sia negativamente. Molti di voi staranno dicendo e a me che cazzo me ne frega a me?? e andranno a fare una schedina del totocalcio. Sta di fatto che probabilmente alcune cose potrebbero cambiare nei prossimi anni.
Per esempio:
- Non vedremo più così tanti “Avvenimento importante: Trasferimento a Londra” con annesso “Fanculo zente, fanculo italioti, io me vadoooooo!!!111!11!!11” su Facebook.
- Non potremo più prendere in giro i personaggi del punto 1 dicendo “oh ma hai sentito?? Egidio Sfraccafrolle è andato a lavorare a Londra per imparare l’inglese. Cioè, che babbione, tanto è pieno di italiani e non imparerà un cazzo facendo il lavapiatti. Sfigaz!”
- Non sentiremo più cose tipo: “no raga cioè troppo folle, per l’addio al celibato della Chicchi abbiamo preso un low cost e siamo andate io e le altre a fare un giorno di shopping a Londra, cioè matteeeee!!”
ecc.ecc.
Soprattutto, come studente di lingue, spero non ci troveremo meno invogliati ad andare a visitare il Regno Unito. Questo paese, tra città e paesaggi meravigliosi, ha veramente tanto da offrire ai viaggiatori compulsivi come me.
Per ovviare a questo problema ecco #Brexitmovie: una piccola lista di film che vi faranno tornare la voglia di visitare i paesi sotto la Union Jack.
Istruzioni per l’uso
Innanzitutto, chiedo già ai lettori di non scassare gli amenicoli se non ho messo questo o quell’altro film. Non ho visto tutti i film sulla faccia della terra ed ognuno ha i propri gusti. Questo articolo è SOGGETTIVO.
Soprattutto ci tengo a precisare una particolare avvertenza.
I film che seguono non sono per forza i migliori mai prodotti e/o ambientati nel Regno Unito, ma quelli che CREDO vi facciano venire voglia di visitarla. Cosa che, tra l’altro, non implica necessariamente che siano belli. Vi faccio un esempio pratico: ritengo Billy Elliot tra i migliori film prodotti negli anni 2000. Tuttavia, non credo vi possa far venire voglia di visitare l’Inghilterra. Questo a meno che non vi piacciano lo smog e i mattoni rossi o il vostro sogno erotico sia Margaret Thatcher. In questo caso, la validità di questa classifica, vi assicuro, è l’ultimo dei vostri problemi.
Detto ciò, cominciamo:
Notting Hill | Roger Michell, 1999
Al primo punto una scelta scontata, che più scontata non si può, davvero. Metto Notting Hill al primo posto perché in questo film l’idea di far innamorare lo spettatore di Londra sembra parte integrante degli obiettivi del regista. Non la Londra frizzante e cosmopolita, che alterna fantasticamente storia e modernità in un eccitante gorgoglio di persone, ma la Londra tranquilla, quella più British dei quartieri residenziali di Kensington.
Nello specifico Notting Hill e l’ormai famosissima e inflazionatissima porta blu, dietro la quale si cela l’affascinante libraio squattrinato Will (Hugh Grant ovviamente). Il nostro Hugh, tra uno sguardo spento, un sorriso imbarazzato, qualche mossetta e un’occhiata ai libri, oltre a far bagnare i divani di tutte le ragazze del mondo, trova il tempo di rubare il cuore alla superdiva in incognito Anna Scott (Julia Roberts). Meno male che anche noi maschietti abbiamo di che bearci.
La storia la sapete. I due, tra una passeggiata tra parchi e viuzze e qualche episodio buffo e romanticissimissimo, creano la perfetta storia d’amore, meravigliosa ma resa impossibile dallo status di diva della Roberts.
Il prototipo della commedia romantica British, con una Londra inedita e ammaliante. Se pensate che abbia messo questo film per sviolinare il pubblico femminile, vi annuncio che purtroppo per me vi sbagliate: mi sono sciolto alla visione. Julia, se aprirò una libreria passa a trovarmi.
Love Actually | Richard Curtis, 2003
Questo per me che, come avrete capito, me ne faccio poco di armi e macchine veloci, è il film di natale del ‘2000. Lo ammetto, se posso me lo sparo sempre in periodo natalizio con indosso un maglione con le renne e panettone e datteri tra i denti. La trama è complessa da spiegare, trattandosi di un film corale che intreccia varie storie. L’inizio ci presenta Billy Mack, rockettaro in declino che cerca di rilanciare la sua carriera con una cover di Love is all around me dei Troggs, diventata Christmas is all around me (I feel it in my fingers, I feel it in my toooooooeeees).

Il resto delle storie è incentrato sull’amore in salsa natalizia: abbiamo due neo sposini con il migliore amico di lui innamorato della moglie e uno scrittore scopertosi cornuto che trova l’amore in una governante portoghese. Poi vediamo una coppia rodata che forse trova un modo per rinnovare il sentimento, il neo primo ministro inglese che si infatua di una delle domestiche della casa ministeriale e un vedovo che aiuta il figliastro a scoprire il primo amore. Meno importanti, ma divertenti, le storie di un fattorino che fugge negli USA in cerca di fig… figure femminili da ammirare e una coppia di controfigure per film porno che si approcciano.
Insomma, un sacco di ammmmmmmmore, proposto egregiamente e condito da una Londra stupenda, addobbata a festa e piena d’ammmmmore, che ti fa venir voglia di farci un salto sotto natale (naturalmente con una fuga d’ammmmore).
Braveheart | Mel Gibson, 1995
Oh, dopo tanta roba da femminuccia, passiamo a qualcosa di un po’ più maschio (urlo liberatorio in sottofondo… FREEDOOOOOM). Non avete mai visto Braveheart?? Poveri stolti, verrete bruciati e le vostre ceneri si spargeranno per le verdi highlands scozzesi. Un Mel Gibson magistrale interpreta William Wallace, condottiero degli scozzesi nelle guerre di liberazione dalla tirannia britannica di re Edoardo I Plantageneto, nel corso del XIII secolo.
Il personaggio di Gibson rappresenta forse l’ultimo archetipo dell’epicità. Il suo discorso ai soldati prima della battaglia principale è tra i video più cliccati di Youtube.
Il resto del film non è da meno: vediamo l’amore per la moglie Murron, orribilmente giustiziata, l’orgoglio di un uomo che cavalca gli incredibili paesaggi scozzesi e soprattutto il legame con la madrepatria Scozia. Abbiamo anche un esercito che mostra il deretano agli avversari. Non male no?
Guardatelo, e fatemi sapere se non vi viene voglia di prendere un volo per Glasgow, affittare una macchina, arrivare sulla cima di una di quelle meravigliose valli e urlare “POTRANNO TOGLIERCI LA VITA, MA NON CI TOGLIERANNO MAI LA LIBERTAAA'”. Se così non fosse, ho una brutta notizia per voi: non avete un cuore. Procuratevene uno.
P.S. Anche il suo spadone non è affatto male.
Highlander | Russell Mulcahy, 1986
Rimaniamo sul filone “Scozia, epicità e spazi aperti” con un film molto meno considerato rispetto al precedente.
Highlander è una pellicola con un grosso potenziale, ma che forse ha peccato un po’ di presunzione. Vanta un cast ottimo, con Christopher Lambert e Sean Connery sugli scudi, un’idea niente male (tratta di una serie di uomini eterni che combattono a colpi di spada nel corso dei secoli per rimanere l’ultimo immortale) e un altro elemento fighissimo che menzionerò alla fine.
Ce ne sarebbe stato abbastanza per far diventare immortale anche il film. Purtroppo l’uso esagerato degli effetti speciali (siamo solo negli anni ’80, andateci piano, non potete permettervi certe cose), un’intreccio un po’ fumoso e un cattivone davvero troppo, troppo fastidioso riducono questa pellicola a un minicult con gravi mancanze. Resta un’ambientazione da paura, con una serie di magnifiche riprese aeree delle sopracitate highlands. Tutto coadiuvato da, udite udite, la colonna sonora dei Queen. Ecco l’altra figata che vi menzionavo, l’album A Kind of Magic è andato a comporre l’intera soundtrack.
Lasciatemi dire che la scena in cui, tra le verdi colline scozzesi, muore la moglie del protagonista, destinato all’eternità, con sottofondo Who Wants to Live Forever vale il prezzo del biglietto. Il biglietto aereo per Glasgow naturalmente.
Orgoglio e Pregiudizio | Joe Wright, 2005
Il capolavoro di Jane Austen è stato ririririadattato plurime volte, tra cinema, serial e teatro, con alterne fortune. In questo caso il regista Joe Wright c’azzecca alquanto, creando una pellicola che accontenta tutti. Il film è infatti molto fedele al plot originale e ha fatto felici le fan della scrittrice più amata dal mondo femminile. Nonostante ciò la pellicola è frizzante, avvincente e moderna. Soprattutto elimina tutti quei fastidiosi stigmi di quei gatti attaccati ai coglioni che sono solitamente i film in costume.
Il regista ha anche il merito di valorizzare definitivamente, dopo Pirati dei caraibi, la bravura di un’attrice come Keira Knightley. Dal pubblico maschile si leva infatti un’ovazione per la scelta della bellissima Keira.
Il pubblico femminile pure non si lamenta per la scelta del tenebroso Mr. Darcy, sogno d’amore di ogni quindicenne con l’apparecchio che passa le estati a leggere all’ombra di una quercia.
Quello che ci rimane di questo film non è solo il romanticismo ottocentesco. Le location rendono piena giustizia ad un paese che non offre soltanto Londra. Troviamo un’Inghilterra rurale, che più rurale non si può. Le colline, i verdi prati, il fascino delle mansions nobiliari e delle sterminate contee britanniche (i vari –shire).
Se cercate una vacanza alternativa e la pace in voi stessi, queste potrebbero essere le zone adatte a voi. Se invece volete semplicemente un bel film da guardare buttatevi su questo senza remore.
Casa Howard | James Ivory, 1992
Ok, faccio una premessa doverosa: questo film è brutto, ma veramente brutto. Vi chiederete legittimamente: perché ce lo consigli?? Per lo stesso motivo per cui vi ho consigliato gli altri: le location.
Il film è tratto dall’omonima novella di Edward Morgan Forster, che invece consiglio vivamente. Però, invece di trasportare su pellicola quel perfetto quadro metaforico della società inglese in transizione di inizio ‘900, il regista ci mostra solo abiti, sale da té, matrimoni di convenienza e candelabri. Molti candelabri.
La pellicola è veramente lenta e no-io-sis-si-ma. Una martellata nei cojones di 140 minuti, lunghezza già di per sé considerevole, ma che alla percezione umana sembrano 18 BOBINE (cit.).
D’altro canto questo film appartiene alla specifica categoria degli Heritage movies, ovvero quelle pellicole sovvenzionate dal governo inglese tra anni ’80 e ’90, al fine di fornire un’immagine di un Inghilterra gloriosa e bellissima. In questo senso il film è perfettamente azzeccato. Le location sotto tutte stupende e ci offrono un quadro completo della meravigliosa isola britannica. La cinepresa si sofferma lentamente (troppo lentamente) su tutti gli esterni che incorniciano l’azione (per modo di dire).
Scogliere, colline, verdi prati, fiumiciattoli, spiagge bianche, Londra ecc.ecc. Insomma, in questa pellicola c’è tutta la bellezza britannica.
Che dire signori miei, che sorprendentemente siete arrivati alla fine di questo articolo (gli altri vadano in malora, ma diavolo se li capisco). Chioserei con qualcosa di veramente veramente trito e retorico: non lasciatevi scoraggiare da chi tenta di esacerbare differenze e divisioni e andate se possibile in tutti i luoghi del mondo a scoprire quanto di bello c’è nei vari paesi.
L’Inghilterra è fuori dall’Europa, ma credo che se vi prenderete un bel birrone al pub e farete amicizia con qualche locale, non vi sentirete così diversi.