Film

Chiedimi tutto (tutto, proprio tutto, ma non la verità)

Quando le prime scene di un film immortalano una biondina in intimo che comunica alla madre di volersi prendere un anno sabbatico prima dell’inizio del college (e non perché alla ricerca di se stessa o qualche altro nobile motivo, ma banalmente per poter continuare a fare sesso con un ragazzo fidanzato), le aspettative che si ripongono nella pellicola sicuramente non sono proprio alte. Se si aggiunge poi che la professoressa del liceo di suddetta biondina le suggerisce di aprire un blog come ottima alternativa agli studi, beh c’è poco da commentare no?


Ma si sa che durante la sessione invernale qualsiasi cosa risulta più interessante dello studio, persino un film apparentemente scadente.

Così ho continuato la visione… 

Una trama degna di un programma della De Filippi

Molto semplicemente: la biondina seppur riluttante decide di aprire quel benedetto blog dove sostanzialmente narra quelle che sono le sue avventure sessuali e le vicissitudini che affronta quotidianamente.

Famiglia separata: la madre, con la quale vive, è presa quasi esclusivamente dal suo nuovo compagno mentre il papà è un alcolizzato.

Katie (la biondina) intrattiene rapporti con una lista piuttosto variegata di ragazzi (un po’ stile Uomini e Donne per intenderci): quello che dovrebbe essere il suo “fidanzato ufficiale”, ovvero un coetaneo manesco e poco prestante a letto, l’amante n. 1 interpretato da un 32enne esperto di cinema fidanzatissimo (unico problema non con Katie) e l’amante n. 2, ruolo ricoperto da un uomo sulla cinquantina sposato e per il quale Katie lavora.

La migliore amica la tradisce portandosi a letto il suo “fidanzato ufficiale” (sì forse un po’ troppo cliché), il primo datore di lavoro si scopre avere precedenti sessuali e, ciliegina sulla torta, Katie rimane incinta e difficile risulta scoprire quale dei tanti sia il padre.

Un film banale ma non troppo

Quella che apparentemente sembra la storia piuttosto scontata di una qualsiasi ragazzina annoiata e dai facili costumi, vuole essere in realtà una riflessione, è vero a tratti banale, sull’attuale condizione di molti giovani.

Katie, che da piccola ha subito abusi sessuali dal vicino di casa e che è stata successivamente internata in un ospedale psichiatrico, non ricevendo le giuste attenzioni e affetto da parte dei genitori, li ricerca disperatamente nel sesso e online.

(Tralasciando la parte del sesso) alzi ora la mano chi di noi almeno una volta nella vita si è sentito inadeguato. Ecco, appunto. Katie, che appare esuberante, sfrontata e sfacciata, vive in una condizione di disagio e solitudine tali da spingerla a rifugiarsi nel magico mondo di internet.

Ora, di nuovo, alzi la mano chi di noi non ha mai fatto lo stesso. Che sia un blog, che sia Facebook o che sia qualsiasi altro social, chi di noi non si è neanche una volta lasciato alle spalle la propria realtà per crearne una a nostro piacimento? Una realtà dove viene mostrata solo la parte migliore di noi, se non addirittura una completamente opposta alla nostra.

Chi di non ha mai ricercato, poi, attenzioni e visibilità sul web? Siamo tutti stati un po’ Katie almeno una volta (almeno io sicuramente)…

Sesso, crimini e mistero (no, non è una puntata di Amore criminale)

Quello che il regista vuole comunicarci (tra una scena di sesso e l’altra) affiora chiaramente solo verso la fine del film quando si scopre che Katie è scomparsa (inaspettato colpo di scena apprezzatissimo da me, detestato da molti). La madre decide allora di usare proprio il blog per chiedere se qualcuno dei seguaci abbia informazioni riguardanti la figlia promiscua.

Ed ecco che cade l’inganno in cui abbiamo vissuto per tutta la durata del film. I personaggi non sono come Katie li ha descritti (fisicamente né caratterialmente), la stessa Katie non è come si è descritta. La realtà del web non coincide con quella vera.

Un film da cui mi aspettavo poco, sicuramente non un capolavoro cinematografico sia chiaro, ma pur sempre una pellicola che tratta di una tematica attuale e interessante in maniera leggera e a tratti originale.

Signore e Signori ecco a voi la vera Katie

Ma tanto per sapere sono la sola che continua a chiedersi chi possa essere il padre e che fine abbia fatto la bionda?

So che non stiamo parlando di un film tratto da un romanzo della Christie ma io ancora cerco indizi nella speranza di risolvere il mistero.

Giorgia Piccirilli

Irlandese di adozione con due sogni nel cassetto: entrare nel Federal Bureau of Investigation e diventare una surfista professionista. In attesa di ottenere la cittadinanza americana e che mi passi la paura degli squali, guardo un numero di film che si avvicina all'infinito
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