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Christmas Special: almeno quattro appuntamenti festivi

I luccicanti Christmas Special sono una cosa seria, mettono il punto, aggiungono qualcosa, offrono palate di nuovi stimoli a folli fanbase che non riescono a darsi pace, insomma, queste cose qui. Io di speciali ne ho visti quattro durante le feste, tre funzionano, uno per niente. Ora, le feste sono finite, ma se siete uno di quei pazzi che amano il Natale dovreste recuperarli, o in ogni caso almeno tre tra questi vanno recuperati perché sono piccole bellezze che si incastrano perfettamente all’interno della storia.

Cominciamo.

We Wish You a Metal Christmas

Lo speciale natalizio di Aggretsuko, uscito il 20 dicembre, è il punto giusto dove partire. L’equilibrio tra assurdità e immedesimazione è mantenuto, le cose procederanno con una certa lentezza e calma placida, ma considerando che questo è lo speciale di Natale, e che la povera Retsuko si trova ugualmente a lavoro, c’è sufficiente caos; Retsuko, completamente assuefatta da Instagram, Fenneko che parte con dati e statistiche, Haida che vuole invitare Retsuko a una festa, insomma classic Aggretsuko, ma in un Christmas Special che ci parla ancora una volta, in un precississimo Natale all’alba del 2019.

Chapter Eleven: A Midwinter’s Tale

C’era parecchio hype intorno allo speciale di Chilling Adventures of Sabrina, anche questo uscito su Netflix il 14 dicembre, e per quanto mi riguarda le aspettative sono state più che mantenute. Così come la prima stagione, lo speciale di Natale è nero, nerissimo, e parecchio insidioso. La comunità di streghe si prepara a festeggiare il solstizio d’inverno e intorno a miti, leggende e tradizioni si instaura un racconto corale, delle vere e proprie Carol che riguardono praticamente ogni personaggio. Per quanto non si tratti di un vero e proprio ponte che collegherà la prima stagione alla seconda, fa quello che deve fare e lo fa alla perfezione: inserire un bel gruppetto di streghe e demoni nello spirito natalizio. Lo speciale più riuscito a mio parere.

Last Christmas!

Lo speciale natalizio di Ducktales è uscito il primo dicembre, parecchio in anticipo rispetto agli altri, ma in modo da mettere in pausa questa seconda stagione. Ora, se lo speciale natalizio di Sabrina è quello che si impegna di più per essere tale, riuscendoci appunto, Ducktales non deve neanche impegnarsi così tanto, perché per creare un’atmosfera perfetta, ricollegandosi tra l’altro alla trama principale, basta tirare fuori i tre Fantasmi che tanto hanno tormentato Scrooge anni prima, diventati nel frattempo suoi compagni di bevute per le feste. Si ride un sacco, come si ride davvero in Ducktales, e si ha ancora una volta l’impressione che la nuova serie si stia spingendo in una direzione parecchio ambiziosa, riuscendoci benissimo.

Resolution

Siamo infine arrivati allo speciale che proprio non funziona, che è quello di Doctor Who. Tra l’altro per la prima volta da quando la serie è stata ripresa non si è trattato di uno speciale uscito il giorno di Natale, ma uno speciale dedicato al Capodanno. E attenzione, non sono partita prevenuta (anche se, dopo quest’ultima stagione, di cui vorrei scrivere presto, non è che avessi molte aspettative, ecco) semplicemente immaginavo che a questo punto ci fosse un buon motivo, per quanto riguarda la trama, il contenuto, roba forte insomma, colpi di scena, per spostare lo speciale al primo dell’anno. No. Niente di speciale, neanche lo speciale è speciale. È soltanto una nuova puntata, ancora una volta lenta, banale, insipida, dell’ultima stagione. Un po’ di interesse per il villain, ma soltanto perché è (ancora una volta, e questo mi sta bene) una vecchia conoscenza del Dottore. Jodie Whittaker è fantastica, anche in questo episodio è un Dottore perfetto, ma come tutti i precedenti manca tutto il resto. Moffat è il fantasma del Natale passato che continua a infestare lo show, ve lo dico io.

Diletta Crudeli

Classe '91. Pur avendo studiato Beni Culturali ed editing credo di saperne di più sui viaggi nel tempo e sulle zone infestate. Leggo un sacco di libri e cerco sempre di avere ragione, bevo tanto caffè, e provo piacere nell'essere un’insopportabile so-tutto-io. Per intrattenervi posso recitare diversi sketch dei Monthy Python.
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