Alla ricerca di acque gelide e tempeste di neve: ecco i nostri consigli cinefili per combattere il caldo.
È giugno e l’afa ci assale. Stiamo in casa al buio, con le tapparelle abbassate e le finestre aperte per cercare un po’ di frescura, ma sul divano sembra comunque di bollire. Il caldo, e le zanzare, non ci danno tregua. Accendiamo la tv per provare a passare la serata, ma non c’è niente di interessante; d’estate sembra che la programmazione televisiva lasci un po’ a desiderare, e al cinema non è molto meglio da tempo (basta pensare a La mummia). E allora che si fa? Si viene sul MacGuffin e si leggono cinque consigli cinefili per rinfrescarsi immediatamente durante la visione!
- The Day After Tomorrow
Riscaldamento globale, disastro ecologico e mutamenti meteorologici sono il fulcro di questo film del 2004 di Roland Emmerich. Gli incredibili effetti speciali creano l’illusione di una catastrofe naturale a livello mondiale, causata dall’ignoranza degli uomini che non hanno voluto prendere provvedimenti di fronte ai primi drammatici cambiamenti ambientali. Ma perché iniziamo la lista proprio con questo film? Facile, perché il temuto cambiamento climatico ignorato dai politici significa una cosa sola: tempesta di neve. Tempesta di neve ovunque. L’Europa è cancellata dalla tormenta, New York è seppellita dal bianco (rimane sempre d’impatto l’immagine della Statua della Libertà ghiacciata), il Messico – appena tiepido – accoglie i rifugiati del Nord. Un sogno, dati i 32° di oggi! Alla prima supercella temporalesca, datemi un colpo di telefono grazie.
No, non sto parlando dell’obbrobrio uscito due anni fa. A quello dovreste dare fuoco, ma poi il falò farebbe ancora più caldo. Io intendo il film originale di Kathryn Bigelow del 1991, il vero cult per appassionati che da più di vent’anni ci fa sudare sui corpi baldanzosi di Keanu Reeves e Patrick Swayze. Ma non temete che i bollenti spiriti sono presto raffreddati dalle gelide onde oceaniche nelle quali i nostri surfano da mattina a sera. Soprassedendo sull’attività secondaria di ladri di banche, quanto sarebbe bello avere sempre i piedi a mollo nell’acqua? I capelli sempre bagnati? Il costume sempre addosso? Keanu giovane sempre accanto? Aspettate forse sto divagando. Vivere in spiaggia sarebbe comunque un bel modo per non bollire di caldo in città, anche a costo di finire… al fresco!
1975, Steven Spielberg agli inizi e un gigantesco animatrone a forma di squalo bianco: gli ingredienti perfetti per la nostra lunga estate calda! La trama è semplice: uno squalo terrorizza le coste di una città americana, mietendo vittime a destra e a manca. Tre uomini, lo sceriffo del paese, uno scienziato e un pescatore devono tentare di sconfiggere la Bestia prima che divori tutti. Ammetto che come scelta “rinfrescante”, forse Lo squalo non è il massimo, sfido chiunque a tornare in acqua con il classico materassino giallo dopo la visione. Ma il bello di questo film è che d’estate viene spesso scelto per proiezioni eccezionali… in piscina! È successo lo scorso anno in una piscina pubblica di Strasburgo, in Francia, durante la nona edizione del Fantastic Film Festival, e anni prima nel bel mezzo di un lago artificiale in Texas, con tanto di squalo gonfiabile ad aggirarsi tra le acque. Visto così non è molto più accattivante?
- Star Wars: Episodio V – L’Impero colpisce ancora
Secondo episodio della vecchia trilogia, numero cinque nella filmografia completa, L’Impero colpisce ancora di George “Santo Subito” Lucas, inizia con l’immagine che vorrei vedere ora fuori dalla mia finestra: il pianeta ghiacciato di Hoth. Attuale nascondiglio della mitica Alleanza Ribelle, il pianeta ghiacciato di Hoth si presenta come una luna inospitale ricoperta di ghiacci e nevi. Qui si aggirano i pericolosi wampa, uno dei quali cattura Luke per mangiarselo, ci si sposta sui più pacifici tauntaun e in lontananza si distinguono le lunghe gambe meccaniche degli AT-AT imperiali. Basta rievocare queste immagini per sentire un brivido di freddo lungo la schiena – viene quasi voglia di addormentarsi dentro la pancia dello sfigatissimo tauntaun di turno.
Scelta azzardata, direte voi. Ma lasciatemi spiegare le mie ragioni… Il film del 1996 di Danny Boyle esplora la vita disagiata di un gruppo di amici più o meno eroinomani tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90. Complice una colonna sonora indimenticabile (I got a lust for life), parecchie scene cult e una storia che mimetizza col comico un vero dramma generazionale, Trainspotting è il film dell’estate per
ché se ti droghi non senti più niente, neanche il caldo. Dite che è troppo, ho esagerato? Scusate ma probabilmente ormai le alte temperature mi hanno già dato alla testa.
P.s. trovate l’articolo anche sulla pagina dei nostri amici di Giornale7. Fateci un salto!