
Colore, forma e azione: il videogioco prende vita in Ralph Spaccatutto
Film d’animazione, computer grafica, videogioco e colpi di scena. Tutto in un solo film targato Disney. Serviva altro?
Ralph spaccatutto è un film d’animazione (2012) che ha per protagonista un ribelle cattivo, desideroso di mettersi dalla parte dei buoni dopo trent’anni di attività nelle vesti di antagonista. Ralph è un omone muscoloso, castano, puzzolente e con un faccione tenero; stanco di subire soprusi e stanco della vita che conduce giorno dopo giorno.
Il palazzo di Belposto è un edificio da abbattere per Ralph, impegnato dalla cima della costruzione a distruggere l’edificio del videogioco Felix Aggiustatutto. Comandato dal giocatore, con l’obiettivo di riparare i danni causati dal nostro protagonista, Felix – l’eroe – deve raggiungere la cima del palazzo e sconfiggere il cattivone. Gli sforzi sono ripagati con una medaglia d’oro luccicante: un evento che capita sempre al valoroso Felix e mai all’antagonista Ralph.
Infelice per quella vita, l’omone decide di dimostrare il suo valore. Per farlo deve accaparrarsi una medaglia d’oro che lo eleverà al rango di eroe insieme al suo collega e nemico Felix. Comincerà così un viaggio che lo porterà alla conoscenza di un glitch molto speciale, di mondi fantascientifici e candidi, e di eventi che porteranno a un pericolo indomabile.
ANTIEROE

Considerarlo nella succitata categoria è presumibilmente un fatto che si allegherebbe solo nei primi cinque minuti del film. Ralph viene introdotto come il protagonista/cattivo da sconfiggere del suo videogioco, ma più di tutti vuole un’identità che lo accosterebbe al lato degli eroi: vicino ai coinquilini del palazzo di Belposto, purtroppo visto da quest’ultimi come una persona immonda e disagiatamente inesperta nel comportarsi come uno di loro a causa della sua forza.
È il disgusto della discriminazione atto a catalogare il protagonista per il suo status sociale, non guardando oltre l’aspetto fisico, concentrandosi su ciò che è.
Di seguito, la via di fuga per trovare un modo di essere dentro quella cerchia di eroi è un desiderio impetuoso che si manifesterà con la grinta e la goffaggine di Ralph, nel tentativo di ambientarsi in un altro videogioco. Finché questi due elementi non si tramuteranno in guai, e la posta sarà ben più alta.
LA MEDAGLIA DELL’EROE
L’incontro con il glitch Vanellope von Schweetz rappresenta una forma di amicizia messa a dura prova dagli sceneggiatori Phil Johnston e Jennifer Lee, e dal regista del film: Rich Moore.
La piccola ragazza è un errore di gioco; una bambina bloccata nel suo mondo, chiamato Sugar Rush. La sua possibilità di abbandonare quel vincolo è dettata dalla necessità di vincere una gara automobilistica, così da poter abbandonare quella disfunzionalità che la perseguita. L’amicizia tra i due è una sorta di odio e amore impercepibile dal pubblico, ma che più volte vede il suo inabissamento causato da elementi importanti della storia che conducono a colpi di scena originali.
Per prima cosa l’egoismo verso un oggetto luccicante che segnerà il corso degli eventi dei due amici; passando – successivamente – all’introduzione dell’antagonista di quel videogioco. Re Candito (doppiato da Alan Tudyk) è il sovrano di Sugar Rush che – con la sua ossessione per le corse – cerca in tutti i modi di sventare i piani di Ralph e Vanellope. Riesce a sbriciolare il legame tra i due protagonisti, godendosi l’esilio del glitch, quest’ultima da sempre rogna per i suoi affari.
UN EVENTO DOPO L’ALTRO
In seguito, l’ideale di amicizia di Ralph si trasforma in eroismo quando scopre la verità dietro una bella bugia e, per l’antieroe del videogioco Belposto, arriva il momento di regolare i conti e aiutare la sua vera amica, rimettendo al primo posto il vero principio di amicizia e altruismo.
Rich Moore e lo studio dietro la creazione di Ralph spaccatutto colorano un mondo nel quale il loro pubblico vorrebbe immergersi. Il cinquantaduesimo Classico Disney porta in scena un tema ricorrente tra il pubblico nostrano, raccontandolo in maniera vivace, e scoprendo cosa accade con le vite dei personaggi di quel videogioco quando la console viene spenta.
Il film è impreziosito da forti richiami anni ’80 e ’90. Gli animatori si divertono a inventare luoghi direttamente con oggetti del mondo reale: ad esempio la multipresa elettrica pensata come una stazione del videogioco. Tutti i personaggi si incontrano qui – con la possibilità di passare da un mondo ad un altro – regolato da pattuglie di polizia che controllano l’accesso di oggetti e persone.
Anche le musiche firmate da Henry Jackman costituiscono un pilastro che fanno da contorno a Ralph spaccatutto. Ogni singolo mondo all’interno della pellicola è accompagnato da una traccia che richiama l’atmosfera di gioco che il nostro protagonista attraversa. Sono musiche che superano la linea del classico musical di successo, portando in campo cento minuti di soli dialoghi e azione. Eccezione fatta su alcune tracce pop utilizzate durante alcuni eventi frizzanti e allegri all’interno della pellicola.
RE E… PRINCIPESSE?
Ralph spaccatutto è un film d’animazione che guarda ben oltre le classiche potenzialità disneyane riguardante la fiaba principesca. È un prodotto con un richiamo alla cultura dei videogiochi vecchi e moderni, con una storia che punta dritto alla narrazione tra un colpo di scena e un altro; visivamente colorato sotto molti aspetti.
Non tralascia, inoltre, alcuni particolari che hanno reso famosa la casa di Topolino. Il richiamo alla tradizione disneyana di successo è possibile anche sotto forma di film d’animazione di questo calibro. Il giusto tocco di classe della nuova era Disney. Sapere che Ralph e Vanellope riservano sorprese ben più impensabili dentro un mondo super-connesso è una cosa che strizza l’occhio ai fan di questo film.
E, per l’appunto, chissà cosa accadrà dentro il nuovo mondo dell’imminente Ralph spacca internet.