Film

Come ti divento bella! Con risate, tacco dodici e meritato junk food

Vi manca terribilmente la Fashion Week, la scoperta dello smart woring vi sta facendo vivere in pigiama sette-giorni-su-sette-acca-ventiquattro, ma in qualche modo sentite comunque il bisogno di un po’ di sacrosanta, meritata frivolezza? Bene: aggiungete al pigiama un barattolo della vostra schifezza preferita, arrotolatevi nella coperta di pelo che tanto sicuramente ce l’avete, e concedetevi senza remore la visione di Come ti divento bella!.

Film del 2018 diretto da Abby Kohn e Marc Silverstein, Come ti divento bella! è un piccolo capolavoro nel genere chick movie: non aggiunge assolutamente nulla di nuovo a quanto era già stato girato in materia, la trama diventa prevedibile alla seconda battuta, eppure rimane piacevolissimo per tutte le quasi due ore di durata. È il merito è tutto di Amy Schumer, talento comico perfetto per la storia: che parla di Renée, ragazza cicciottella ma non troppo, perennemente in lotta con il suo aspetto e appassionata di tutto quanto ha a che fare con moda e bellezza. La nostra eroina durante un’agguerritissima lezione di spinning scivola e batte la testa, e da quel momento il suo riflesso nello specchio le sembra un incrocio tra la Venere di Botticelli e Sasha Grey. Da lì, ogni cosa diventa improvvisamente perfetta: salti di carriera, incontri galanti, vita mondana senza precedenti. Già, ma quanto può durare l’effetto di un trauma cranico? Non sarebbe meglio crederci senza bisogno di rischiare la tac ogni volta?

Come ti divento bella! all’apparenza è un incrocio tra Sex and The City, Il diavolo veste Prada e Amore a prima svista: la bellezza è negli occhi di chi guarda e poi meglio dentro che fuori, quanto sono superficiali certi ambienti e via dicendo. Qui però c’è qualcosa di più: non è il solito mantra ripetuto fino alla nausea negli ultimi tempi che ognuno è bello a modo suo, né un memento sulla vanità di certe aspirazioni. Come ti divento bella! ci ricorda una cosa ben diversa e parecchio più divertente: chissenefrega se avete messo su due etti o se le vostre gambe iniziano a sembrare degli agrumi in estate, l’importante è che col vostro corpo, nei limiti della decenza – perché comunque Amy Schumer ha degli addominali da paura – ci stiate bene. E che vi ci divertiate – questo anche oltre i limiti della decenza, purché piaccia a voi.

La parte romantica è accennata ma non invadente, i micro drammi sono risolvibili alla seconda inquadratura, e i moralismi sulle modelle che campano ad insalate e cocaina inesistenti: Come ti divento bella! è grandioso perché non ha nessun intento didascalico, nemmeno velato. Vuole solo divertire, e urlare a tutti quanti di prenderla alla leggera, che tanto la perfezione non è di questo mondo.

Ah, piccola chicca: ecco a voi alcune apparizioni fugaci ma necessarie a rendere Come ti divento bella! furbissimo. Abbiamo Emily Ratajkowski nei panni della ragazza della porta accanto – questo è forse l’unico tassello poco credibile di tutto il film –, Michelle Williams in quelli della rampante e stilosissima donna d’affari, e, udite udite, Naomi Campbell nell’improbabile ruolo di CFO. Sta sullo schermo circa per sette secondi e viene da pensare che c’è un motivo se nella vita ha calcato le passerelle anziché i palcoscenici, ma ragazzi, che lampo di genio.
Come ti divento bella! non vi cambierà la vita e non potrete giocarvelo per fare la parte degli intellettuali: ma fidatevi, di questi tempi sarà un balsamo per corpo e anima.

Francesca Berneri

Classe 1990, internazionalista di professione e giornalista per passione, si laurea nel 2014 saltellando tra Pavia, Pechino e Bordeaux, dove impara ad affrontare ombre e nebbia, temperature tropicali e acquazzoni improvvisi. Ama l'arte, i viaggi, la letteratura, l'arte e guess what?, il cinema; si diletta di fotografia, e per dirla con Steve McCurry vorrebbe riuscire ad essere "part of the conversation".
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