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Confessioni di una mente cinefila – Io, questi film, non li ho visti!

Arriva un momento, nella propria vita, in cui il senso di colpa ci divora lentamente. Sentiamo come un desiderio… di doverci liberare di un peso…

Carissimi, oggi vorrei parlarvi di qualcosa che non ho mai detto a nessuno. Quel qualcosa che mi tengo dentro da quando mi spaccio per un finto cinefilo arrogante e saccente. Oggi mi farò portavoce di quel malanno a cui tutti non vogliono nemmeno fare accenno…

Sì, sto parlando dei film che mancano al nostro bagaglio culturale; quei film che tutti immancabilmente hanno visto, ma che tu, “cinefilo da strapazzo” non hai mai visto.

“Tu” inteso… come me, stesso… medesimo… Mi sono spiegato, dai. Sono in preda a un processo di sdoppiamento della personalità.

Ora, non se lo sto facendo perché mi va di essere deriso o sfottuto aspramente, o perché in qualche modo sono un bel masochista, ma questa la chiamerei più che altro “confessione”, stuprando il titolo di uno dei miei film preferiti. Una sorta di espiazione. Quasi cerco delle giustificazioni per non essermi visto questi cultissimi.

Iniziamo? Ci state?

1. The Ring/Ringu – Gore Verbinski/Hideo Nakata

Eccoci qua. Un bell’horror per cominciare alla stragrande. E non un horror qualsiasi, bensì The Ring, remake che ha influenzato letteralmente l’immaginario collettivo ne gli anni 2000, diventando fenomeno di culto, incassando oltre 250 milioni di dollari in tutto il mondo. “Una pellicola imperdibile!”, direte voi.

Peccato, che quando questo film uscì, io avevo 8 anni; lo vidi in pubblicità, ne sentii parlare da cugini più grandi, da adulti che nel frattempo erano diventati telefonofobici e da compagni di scuola che per qualche leggenda mitologia erano riusciti a vederlo (che bimbo ingenuo che ero).

Ne sono tutt’ora terrorizzato, alla sola idea di vederlo inizio a piangere, rannicchiandomi in posizione fetale, escogitando ogni genere di piano per distruggere tutte le linee telefoniche esistenti. Non lo vedrò mai. MAI.

Che poi non è che ci volesse molto a spaventarmi da piccolo: piansi dalla paura per Jurassic Park e il Godzilla di Emmerich. Sì, l’ho fatto per davvero.

2. Il Sesto Senso – M. Night Shyamalan

Aaaaah, sfido chiunque a non essersi rovinato la visione di un classicone per colpa degli spoiler volanti che vagano per l’internet. Eppure, a questo giro internet non centra nulla. La colpa è della mia serie tv preferita: Scrubs.

Episodio numero 15 della quarta stagione, il mio amato dottor Cox decide di entrare in modalità spoileratore seriale e rovina il film all’Inserviente, e a me, in questo modo qua:

 

 

 

 

Se prestate attenzione, potete sentire le mie urla di dissenso che echeggiano nell’universo. Questo film è ancora li, accantonato, in attesa di essere visto. Ciao ciao Sesto Senso…

Che tu sia dannato, Perry Ulysses Cox!

3. Barry Lyndon – Stanley Kubrick

Vi vedo già tutti mooooolto agitati sul posto e vorreste già scrivere “COM’È POSSIBBILE?! MA KUBBRICK È IL TOP!!1!!”. Boni, state boni. Nessuno è perfetto, già ve lo dissi.

Non posso non darvi ragione, qui è pura e semplice pigrizia. Mi ripeto ogni volta che una sera dovrei mettermi di impegno, recuperare il DVD e vedermelo con tutta calma. Forse troppo. Ma non sono motivato, non so per quale motivo; c’è quel sentore di mattone che mi frena costantemente e… niente. Mi sento in colpa per essere sconfitto dal pregiudizio su un film di Kubrick. Ora che l’ho detto però, mi sento già molto meglio.

E pesare che Shining è uno dei miei film preferiti…

 

4. Into the Wild – Sean Penn

Sarà che io adoro essere un rompiscatole, un finto alternativo e un logorroico, quindi immancabilmente vado contro corrente a tutto e tutti. C’è stato un periodo della mia vita, dove tutti, e dico tutti, mi hanno consigliato questo film, che non avendo visto, mi sapeva di pagina tumblr piena di aforismi e citazioni su quanto sia bello vivere a contatto con la natura ecc ecc.

A volte è proprio questo voler creare hype enormi che finisce per far scemare tutta la voglia di recuperarsi un film. Che detto da uno che recensisce film è un bel controsenso…

 

5. La Trilogia di Ritorno al futuro – Robert Zemeckis

Eccoci qua, sono arrivato alla vera ragione per cui ho scritto questo focus. Io non ho mai visto Ritorno al futuro e mi voglio male per questo. E io, credeteci o meno, amo la fantascienza. Ma per davvero, eh! Eppure, di tutte le saghe di cui posseggo Blu-Ray e DVD, di cui ho consumato VHS, che ho visto milioni di volte… Ecco che questa manca all’appello.

Ogni volta che sento qualcuno parlarne mi viene un nodo alla gola per aver sempre cambiato canale ogni volta che lo davano in televisione o per non aver schiacciato subito il tasto play su Prime Video.

Qui non saprei nemmeno darvi un motivo sul perché io non abbia mai visto questa saga, un trilogia che è nel cuore di molti e che, da oggi, farò in modo entri anche nel mio. So che mi sto negando un piacere della vita e che mi state giudicando aspramente. Non inveite, vi scongiuro. Mi metterò in pace con me stesso al più presto.

Ora, però, devo ringraziarvi…

Sì perché, in un modo o nell’altro, grazie a voi, con questo flow of consciousness veloce e doloroso, sgonfiando il mio ego per un istante, vi ho parlato di una debolezza di cui, in fondo, non dovremmo vergognarci, amici cinefili. Le nostre mancanze in questo ambito vanno esibite con orgoglio e affrontate; è giusto che diate tempo al tempo per godervi ogni film, indipendentemente dal giudizio altrui o dalla vostra smania di sapere. Il Cinema non è una gara o, tanto meno, dovrebbe essere “persone che vi punteranno il dito contro” per ogni cult che non avete visto. L’importante è che, poco alla volta, con costanza, sopperiate a quelle che per voi sono mancanze. Ma solo se siete amanti del completismo. Quindi, poco importa se non avete mai visto Bergman o Fellini…

 

Potete sempre far finta di aver visto tutti i loro film. O no? Non fanno anche questo i grandi esperti?

Davide Casarotti

Antipatico e logorroico since 1995. Scrivo di Cinema da quando ho scoperto di non saper fare nulla. Da piccolo volevo fare il cuoco, crescendo ho optato per il giornalista; oggi mi limito ad essere pessimista, bere qualche birra con gli amici e andare al Cinema da solo. Giuro, non sono una brutta persona.
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