Film

Crank, o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza

Avete presente il film più pazzo del mondo? No, se non avete visto Crank non lo conoscete ancora…

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Vi chiederete perché Jason Statham stia correndo per strada in tenuta da ospedale. Domanda legittima. Ebbene vaga per la città, cercando botte di adrenalina. Perché l’adrenalina? Perché è la sua unica speranza per non farsi ammazzare dal Crank, un cocktail di droghe che gli è stato iniettato.

Wowowo, calma! Fermi i buoi! Ma che succede!?

Ok, ve la faccio breve: Chev Chelios è un sicario sulla via della redenzione che, appena prima di appendere l’arsenale al chiodo (aaah, le metafore…), viene avvelenato da un pesce piccolo della mala di Los Angeles. Il buontempone decide di sperimentare su di lui il Crank, una simpatica droga che lo ucciderà entro poche ore.

03503704Unica soluzione per restare in vita?

Trovare un antidoto, diranno subito i miei piccoli lettori…

Certo fanciulli, ma prima di trovare l’antidoto bisogna tenere alto il livello di adrenalina, altrimenti au revoir, avremo sempre Parigi…

“Un fungo atomico, sterminatore, figlio di puttana”

Ecco il motivo scatenante per un delirio action ignorante che più ignorante c’è solo Barbara d’Urso. Rassegnatevi: vada come vada, Crank vi troverà con le braghe calate. Inutile che facciate i navigati con la puzza sotto il naso, tipo quelli in tuta Asics blu che le sparano grosse guardando giocare la squadretta di terza categoria: nessuno è pronto alla follia di Crank.

Statham vaga per L.A., imbufalito come un toro da monta (e il paragone non è casuale), spaccandostill-of-jason-statham-and-glenn-howerton-in-crank-(2006)-large-picture, rompendo, zompando, rullando, tartassando, catamaraneggiando, brillando in stile artificiere qualsivoglia oggetto e/o persona gli capiti sotto tiro. Chev Chelios è la realizzazione di ciò che diceva Jules in Pulp Fiction: “un fungo atomico sterminatore figlio di puttana (figlio di puttana), Superfly TNT, i cannoni di Navarone (cazzo)”. Tutto ciò che gli interessa è restare in vita e procurarsi le maledette tirate di adrenalina, trovare l’antidoto, tenere in salvo la sua ragazza e vendicarsi di Ricky Verona.

Dove sta l’illuminazione?

La genialata di un film malatissimo

Il colpo di genio sta nell’adrenalina. Ma come è possibile che non ci abbia mai pensato nessuno, dannazione!? Eppure è così semplice, così palese che un film sarebbe stato una tragicomica ficata con un banalissimo presupposto del genere: prendi un sicario cazzuto, lo avveleni e lo filmi mentre devasta mezza Los Angeles per stare sempre su di giri. Fine! Il filmone lo hai già portato a casa!

crank-jason-statham-amy-smart-cincodaysE poi niente da dire, Statham sarà un cane d’attore, ma qui è PERFETTO. Non canna una battuta, un’inquadratura, un frame. E’ sempre incazzato, furente e distruttivo, risultando anche dolce (si fa per dire) con quel trullo di Alberobello della patata che è la sua donna.

(Qui accanto potete notare come abbia colto alla perfezione i dettami del Dolce Stil Novo e li stia mostrando alla sua donna angelicata. Dacci oggi il nostro endecasillabo quotidiano, Jason).

Come avrete capito sono tanto gasato da questo film da non riuscirne a parlare in modo coerente. Anche perché, ora che ci penso, non è un film coerente. E’ totalmente pazzo, completamente fuori di testa, assurdo. Ogni tre secondi c’è una scena che ti fa fare un carpiato dal ridere, che ti fa venir voglia di allungarti delle patte sul grugno, saltare in piedi sul divano e tendere l’indice accusatorio. “Eh no eh… non è possibile! Non si fa così!”.

Action-comedy-wuoddaffacc

Crank è semplicemente uno di quei film che ti fa regredire a livello di babbuino ignorante, ma è proprio questo il bello: ti siedi e ti godi la mattanza. La trama non esiste, è una scusa per tenere insieme il bailamme che passa sullo schermo. Tutto è talmente folle ed esagerato che ce lo vedi il lavorio dietro, li senti gli Umpa Lumpa della cinepresa al lavoro.

Non sto a ripetermi: Levendine e Taylor hanno messo insieme un gioiello dell’action-comedy-wuoddaffacc. Un film per niente facile da imitare e contro il quale è troppo, troppo facile accanirsi dai criticoni che si siedono in poltrona  e o si beccano Quarto potere oppure sboccano sui pop-corn. I nazifascisti del multisala.

Non stateli a sentire quelli. Sono il corrispettivo cinematografico di quelli che si comprano il BMW solo perché nelle mutande c’hanno la Micra (boom, baby!).

Non vi dico altro, non vi dico nemmeno di guardarlo. Se non siete già corsi a farlo fatevi due domande su dove stia l’ignoranza, ma quella vera.

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N.B. Nessun sottotitolo di Birdman è stato maltrattato per la stesura di questo articolo.

Federico Asborno

L'Asborno nasce nel 1991; le sue occupazioni principali sono scrivere, leggere, divorare film, serie, distrarsi e soprattutto parlare di sé in terza persona. La sua vera passione è un'altra però, ed è dare la sua opinione, soprattutto quando non è richiesta. Se stai leggendo accresci il suo ego, sappilo.
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