Film

Creed – Nato per combattere

“Un passo alla volta, un pugno alla volta, una ripresa alla volta!”: credo questa frase sia perfetta per descrivere la riuscita e in particolare la metrica di questo spin-off della celebre saga di Rocky affidato alle promettenti idee di del regista Ryan Coogle.

Michael B. Jordan ricopre i panni di Adonis Creed, figlio di Apollo eterno rivale ed amico di Balboa, che si rifugia nello sport per diventare un campione della boxe e scappare da un passato trascorso tra riformatori e case famiglia.

Un sogno che si trasforma in un’esigenza, una priorità, una prerogativa esistenziale per completare le tappe del suo riscatto personale. Con fatica e sacrificio, il giovane pugile si rivolge a Balboa per ricevere preziosi consigli sul mestiere.

creed

Complice un rapporto di rispettosa amicizia con Apollo, Rocky prende “Donnie” sotto la sua ala e lo allena poiché vede nel ragazzo un grande talento.
Per la prima mezz’ora il ritmo appare lento, la classica storia del ragazzo rimasto orfano in cerca di rivalsa, tanto da aver fatto sicuramente pensare ai veri appassionati di aver davanti l’ennesimo tentativo vano di riportare in auge una saga epica come quella del pugile di Philadelphia. Proprio in quel momento però, quando avevano già probabilmente le mani su i braccioli della poltroncina del cinema per alzarsi ecco che arriva lui Rocky Balboa e i ritmi cambiano decisamente. Stallone riesce ad imporsi nonostante non sia il soggetto principale della pellicola, ormai appesantito dagli anni e con un volto cosi rappezzato da non consentirgli alcuna espressione Sly lavora con lo sguardo e con le parole e questo fa sembrare  Rocky decisamente più umano.

Molti e per nulla buttati a casaccio non mancano i riferimenti ai primi episodi dalla scalinata del Philadelphia Museum of Art ai pantaloncini di Apollo Creed, sino alle note della famosissima “Gonna fly now” di Bill Conti che sfido non avervi fatto reagire con un sorriso.
Il film nel complesso è buono perde sicuramente ai punti contro i primi episodi della saga ma di certo non va K.O. come l’ultimo sequel “Balboa”.

Denis Ghio

Leva 1988 e la maledetta convinzione di avere ancora vent'anni. Totalmente disordinato e nostalgico dei "film che furono", il suo attore preferito è Mickey Rourke. Quando non lavora ascolta ogni genere di musica e passa ore a guardare ogni tipo di film nella speranza di trovare qualcosa che lo stupisca.
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