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Dragon Ball Super – Arco di Trunks: gioie (poche) e bestemmie (tante)

E così, dopo più di quattro mesi di domande, emozioni, colpi di scena, bestemmie feroci e teorie più incasinate di una scatola cavi aggrovigliati, l’arco di Dragon Ball Super dedicato a Trunks del futuro (alias Mirai Trunks) è giunto al termine.

In questo periodo, complice anche la notizia che Dragon Ball Super arriverà in Italia all’inizio del prossimo anno, le nuove battaglie di Goku e co. hanno goduto di una popolarità sempre maggiore, tanto che l’eco di questa saga è riuscito ad incuriosire anche coloro che fin da subito hanno snobbato l’anime, accusandolo (non a torto) di essere nient’altro che, mi autocito, “una semplice operazione nostalgia a scopo di lucro“.

Ma, alla fine della fiera, qual è il bilancio di questo arco? Positivo o negativo? Sono più le gioie o le bestemmie?

Dai, parliamone un po’ nel dettaglio.

P.S. Ovviamente questo articolo è scritto per coloro che sono in pari con l’anime. Quindi sì, la spia della parolina con la S è accesa.

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LE GIOIE

Mettiamola giù semplice: di base, la storia di questo arco è davvero molto figa.

Il personaggio di Mirai Trunks è sempre stato amatissimo, motivo per cui la notizia del suo ritorno è stata subito accolta con entusiasmo. Ma ciò che ha colpito di più i fan all’inizio della saga è stato il nuovo villain: Black Goku.

Woooooooooo. Cioè, la prima volta che ne ho sentito parlare ho subito detto: ma che figata! L’idea di una versione dark ultrabastarda di Goku era davvero intrigante, soprattutto perché era facilmente pronosticabile che il nuovo arco si sarebbe incentrato principalmente sul mistero della sua vera identità.

Insomma, dopo Dei permalosi, improbabili resurrezioni e un torneo Tenkaichi pieno di idioti (Hit a parte), finalmente Dragon Ball Super avrebbe avuto un vero cattivo, potenzialmente uno dei migliori di sempre, quello per il quale la serie sarebbe stata probabilmente ricordata.

La curiosità e le aspettative erano quindi altissime per il primo episodio di questo arco, e il debutto di Black Goku le ha mantenute tutte.

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Ma quanto è cazzuto? La Black è una figata: cattivissimo, spietato. Accompagnato da una colonna sonora da brividi (di gran lunga una delle gioie migliori dell’intero arco), il nuovo villain debutta fra le fiamme e la disperazione, e i fan ha già un nuovo personaggio da amare. 

La prima parte della saga funziona, al netto dei soliti difetti di Super. Trunks è efficace (anche se ha i capelli blu: “bestemmia gigante”), il suo rapporto con Mai è interessante, Bills e Whis sono riusciti e spassosi come sempre. La piega fantascientifica presa dalla storia è intrigante, il senso di mistero è ben trasmesso, e aumenta parallelamente alle domande e alle teorie sulla vera natura di Black, e pure le animazioni e i combattimenti sembrano essere tornati decenti.

Super si gioca bene le sue carte anche quando viene introdotto Zamasu: le sue conversazioni con Gowasu sulla giustizia e sul ruolo dei Kaiohshin sono appassionanti e ben scritte, attente a fornire indizi, senza però scoprirsi troppo. E ad un certo punto sembrava assodato che lui e Black fossero la stessa persona. Che poi alla fine è anche vero, ma all’epoca non si poteva immaginare che la situazione fosse un (bel) po’ più complessa (cit.).

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L’apice di questa prima parte di saga viene raggiunto nell’ep. 56: nonostante sia stato criticato da molti, trovo che il Super Sayan Rosé non sia davvero niente male. Peccato solo che quegli idioti dei giapponesi abbiano il vizio di spoilerare tutto con settimane di anticipo (“bestemmie rotante”) altrimenti la trasformazione di Black sarebbe stata ancora più memorabile. Pace.

Fortunatamente a stupire davvero ci pensa il finale dell’episodio: dopo che Vegeta e Goku sono stati mandati a mangiar polvere, inaspettatamente dal cielo spunta Zamasu, che si va a posare accanto a Black. I villain sono due, sono potentissimi, sono incazzatissimi. E c’è questa musica.

Bocca aperta, e applausi. Per una volta Super se li è proprio meritati.

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Peccato che tutti questi aspetti positivi non facciano altro che aumentare a dismisura la rabbia per gli aspetti negativi di questa saga.

Sì, è ora di parlare delle bestemmie.

LE BESTEMMIE

Ma come cazzo vi viene di SPUTTANARE i livelli di forza in questa maniera?

E non è vero che i livelli di forza sono seghe mentali da fan brufolosi, perché una storia di qualità, per quanto fantasiosa e fantastica possa essere, deve reggersi su delle regole ben precise, altrimenti va tutto in vacca. E non posso accettare che questa saga sia un continuo susseguirsi di incongruenze e di aumenti di potenza spropositati che non vengono minimamente giustificati.

Ma andiamo con ordine.

Zamasu

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La prima volta che lo vediamo viene smerdato da un misero Super Sayan 2. La seconda volta che lo vediamo tiene testa ad un Super Sayan Blue. Ma WTF???? Come ha fatto a raggiungere quel livello di potenza? Si è allenato? Ok, come? Fatecelo vedere dio santissimo! Mi bastano due scene malcagate in cui mi fate vedere che fa finta di allenarsi! Anche una spiegazione da celebrolesi tipo quella che hanno dato per il power up di Freezer!

Invece niente, l’unica cosa che ci dicono è che Zamasu è diventato immortale, quindi si rigenera e non sente dolore. Esticazzi, a livello di velocità e di forza dovrebbe comunque rimanere una merda secca davanti a un Super Sayan Blue. Voglio dire, posso anche diventare immortale, ma poi non è che vado a fare il culo a Steve Austin.

Black Goku

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Questi hanno davvero voluto farci credere che il corpo di un Sayan più viene pestato più diventa forte. Così, all’infinito, come se fosse normale. Ma quando mai? Non si tratta certo dello Zenkai Power, perché lo sanno anche gli idioti che quello aumenta il livello di potenza quando un Sayan si riprende da ferite mortali. Non che gli dai un pugno e questo diventa subito più forte, ma che roba è?

Black invece diventa Super Sayan Rosé perché gli girano e continua ad aumentare di potenza completamente a cazzo di cane, e l’unica spiegazione che ci danno è che “più prende colpi più si fortifica“. Va bene, ok.

Insomma, i due villain sono scandalosamente forti praticamente senza motivo, ma allo stesso tempo vengono continuamente perculati da quei quattro scappati di casa di Mai e i suoi amici poveri, che riescono a salvare Goku e Trunks distraendo Black e Zamasu con dei FUMOGENI. Bella roba.

Piccolo consiglio per le due pseudo-divinità: la prossima volta che volete sterminare la razza umana, prendete spunto da chi sa come si fa, che risparmiate tempo, fatica e soprattutto figure da idioti.

Trunks

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Ed eccolo qui il vero SAGA-KILLER.

Il percorso della forza di Trunks in questo arco è talmente insensatodeprimente da riuscire a mandare in vacca. Una roba talmente ridicola da trasformare i quelli che dovrebbero essere i momenti più epici in gigantesche BESTEMMIE ALLA TOEI ANIMATION e a chi ci lavora e alle loro mamme.

Trunks non è che aumenti di potere con la rabbia, va ben oltre: in pratica raggiunge il livello di forza che vuole, a piacimento. Parte che non riesce a tenere testa nemmeno a Black e finisce con l’aprire in due Zamasu post fusione con una spada-Genkidama Outta Nowhere che non si capisce come, quando e perché sia stato in grado di creare.

Il tutto rimanendo sempre comunque un ridicolo SUPER SAYAN 2 (seppur ultrapotenziato) in mezzo a divinità e Super Sayan Blue (che vengono puntualmente ridicolizzati).

Nulla ci viene detto, nulla ci viene spiegato: Trunks è forte perché può, quindi combatte contro avversari che, in teoria, dovrebbe avere la forza di liberarsi di lui come ci si libera di una merda di cane. E la sua spada è magica perché boh, è magica. Punto.

Ora, va bene che la giustizia, l’amicizia, il proteggere i deboli, il coraggio e tutte queste belle cose sono la base di ogni shonen, ma qua si è superato ogni limite di offesa all’intelligenza dello spettatore.

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Sul fronte dei combattimenti i miglioramenti rispetto alle prime puntate di Dragon Ball Super ci sono, ma sono sempre troppo corti. Inoltre la totale mancanza di violenza, l’assenza di logica dei rapporti di forza e la fretta ne azzerano totalmente il pathos.

Ma l’aspetto più doloroso è, ancora una volta, la caratterizzazione di Goku: un demente, infantile, stupido e soprattutto inutile.

E lui sarebbe il  protagonista della storia? Che tristezza.

CONCLUSIONI

Insomma, ciò che fa più rabbia di questa saga è che idee davvero fighe come i viaggi nel tempo, le linee temporali e gli anelli dimensionali siano state sbagasciate da un’imperdonabile sciatteria creativa che ha contraddistinto i punti principali dell’arco.

Risulta incomprensibile inoltre come sia stato affidato così poco spazio ai combattimenti, mentre al contrario per i siparietti idioti e per le inutili chiacchiere si sia sempre trovato il tempo. L’esempio massimo di questo immondo difetto è l’utilizzo di Vegeth, fatto annusare per settimane, poi tirato fuori per puro fan-service e infine parcheggiato dopo nemmeno 5 minuti, non prima di aver smontato il mito dell’eternità della fusione con i Potara (“bestemmia carpiata“).

Voglio dire: hai Vegeth, hai un super cattivo immortaleinvincibileommiddio che vuole governare l’universo, cos’altro ti serve per farmi vedere un combattimento della madonna?

E invece niente, due pugni, un’onda energetica ed è tutto finito. Uno scempio che griderà vendetta per secoli.

Fortunatamente la saga si salva all’ultimo secondo riguardo al chiarimento delle linee temporali, che fino all’ultimo c’è stato il rischio che nessuno ci spiegasse da dove saltasse fuori quel maledetto Black. Quindi la storia principale fila e rimane in piedi, e già questo, per come si erano messe le cose, è un gran risultato.

Impossibile però non ammettere come questa saga si sia rivelata un gran spreco di idee potenzialmente devastanti, e che non abbia fatto altro che allargare ulteriormente il già incolmabile oceano che separava questo Dragon Ball Super dalle storie che tutti noi abbiamo amato da bambini

In pratica, tutto quello che rende ancora oggi Dragon Ball e Dragon Ball Z una storia meravigliosa, in Super non esiste, sostituito da pressapochismo, fan-service e incapacità. Restano solo i personaggi, anzi, spesso ne restano solo i nomi.

Ecco perché, purtroppo, merita di essere considerato solo come un semplice passatempo, che al massimo può ambire al titolo di guilty pleasure, e nulla di più.

Non ci resta quindi che sperare in un finale dignitoso, che risollevi le sorti di un anime che rischia di passare alla storia come una delle più grandi occasioni sprecate di sempre.

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P.s. se siete come noi degli inguaribili fan di Dragon Ball, fate un salto dai nostri amici di Dragon Ball – Pagina Italiana e di The Legend of Dragon Ball – ITA!

E se siete tremendamente nostalgici dei vecchi cartoni, andate a trovare la pagina Cartoni Animati Anni ’70, ’80. ’90!

Roberto Lazzarini

25 anni, cresciuto fin dalla tenera età a film, fumetti, libri, musica rock e merendine. In gioventù poi ho lasciato le merendine perchè mi ero stufato di essere grasso, ma il resto è rimasto, diventando parte di quello che sono. Sono alla perenne ricerca del mio film preferito, nella consapevolezza che appena lo avrò trovato, il viaggio ricomincerà. Ed è proprio questo il bello.
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