Serie TV

Élite, il teen drama spagnolo è banale o intraprendente?

Netflix cavalca l’onda del successo de La casa di carta e sforna Élite, ovvero un piacevole miscuglio di cose già viste

PREMESSE PER GUARDARE ÉLITE

La prima grande premessa che devo fare è anche una confessione personale: io non ho visto Tredici. Mi sento in dovere di dirlo per smorzare fin da subito i commenti tipo “È la copia spagnola di Tredici!” e simili. Non vi posso (ancora) dire se sia meglio o peggio di quest’ultimo per cui mi limiterò a parlarvi di quello che mi è/non mi è piaciuto come se Tredici non esistesse.

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Va bene, fa molto Hannah Baker

La seconda premessa è la seguente: se non avete apprezzato La casa di carta lasciate subito stare anche Élite. Un po’ perché eredita una buona parte del cast della prima, un po’ per il suo taglio a metà tra il drama e la telenovela e non ultimo il fatto che sia una vera serie spagnola, nel bene e nel male.

La terza premessa è figlia della seconda, nel senso che Élite è chiaramente un’astuta mossa commerciale da parte di Netflix dopo il successo mondiale de La casa di cartaE forse anche un po’ una prova del nove per capire se la passione per la serialità spagnola abbia un futuro o sia solo un fuoco di paglia. Io personalmente spero nella prima, però adesso basta preamboli, andiamo al sodo!

LA SERIE IN SÉ

Qui lo dico e qui lo nego, Élite mi è piaciuta più di Maniac, giusto per fare un confronto con l’altra serie uscita negli ultimi mesi su Netflix. E lo dico per un fatto molto semplice: Élite è una serie trasparente, che mantiene le promesse del trailer e non inganna con aspettative gonfiate.

La storia ruota attorno alle vicende di tre ragazzi di origini modeste che si trovano catapultati in una scuola privata frequentata dalla futura classe dirigente spagnola. Samuel (Itzan Escamilla) fa il cameriere per aiutare la madre single, Nadia (Mina El Hammani) è una ragazza di origine arabe che lavora nel negozio di alimentari dei genitori e Christian (Miguel Herrán, Río de La casa di carta) desidera solo diventare importante grazie al suo aspetto fisico. I tre avranno a che fare con figli di industriali, nobili e tutto quello che comporta con un omicidio a fare da sfondo alla vicenda.

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Poveri e sfigati

Potrebbe sembrare una minestra di cliché, ed effettivamente la è, però come tutti i luoghi comuni trova terreno fertile per generare empatia nella società contemporanea. L’intenzione di incarnare disuguaglianze sociali ed economiche mi pare sia chiaro anche dalla trama, ma oltre a quello vengono toccati tanti altri temi come droga, bullismo, malattie sessualmente trasmissibili, rapporto genitori-figli, omosessualità. Diciamo che Élite è la versione aggiornata di un miscuglio di tanti teen drama come The O.C., Gossip Girl, Paso Adelante e Pretty Little Liars.

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Fighi e ricchi

Per quanto riguarda invece la parte tecnica mi sento di dare un’insufficienza piena. La regia e la fotografia non hanno niente di particolare da dire, la colonna sonora è inconsistente e le situazioni da telenovela sono oggettivamente troppe. E nonostante questo per me il peggio è dato dall’insufficienza totale della componente recitativa. Troppi ragazzini mono-espressivi che fanno 8 puntate con la stessa faccia, non benissimo.

QUINDI COSA VINCE TRA BANALITÀ E INTRAPRENDENZA?

Difficile a dirlo se devo essere sincero. Nel senso che mi rendo conto che non sia la serie dell’anno, eppure penso anche che se l’avessero prodotta 10 anni fa e trasmessa al pomeriggio su Italia 1 non avrebbe sfigurato a lato delle sue concorrenti. Per il discorso delle tematiche impegnate il giudizio è a metà anche qui, perché l’intenzione c’è però siamo ben lontani dal poter dire che ci sia una grande sensibilizzazione a uno qualsiasi dei temi trattati. Sdogana molto, quello sì, ed è apprezzabile, ma non basta a farne una lezione di civiltà da far vedere a un ragazzino.

Alla fine penso sia impossibile dare un giudizio univoco a Élite perché dipende molto da chi la guarderà. La consiglio al pubblico più giovane, i millennials per intenderci, perché penso sia comunque meglio delle porcate che vanno in onda su Disney Channel. Per i più grandi dico di non farsi illusioni, è una serie da teenager quindi non guardatela se non vi sentite più tali.

Oppure fate come me e guardatela proprio per sentirvi ancora teenager, intrappolati in corpi brufolosi, senza soldi, vestiti da vostra madre e attorniati da un mondo troppo spaventoso per essere vero. Che poi guarda caso, è molto simile alla realtà.

In ogni caso potete andare a visitare la pagina dei nostri amici di Serie Tv News, quella va bene per tutti!

Stefano Ghiotto

Studio Architettura e si sa, al giorno d'oggi non ci si può più mantenere facendo l'architetto. Quindi cerco di fare qualsiasi altra cosa nella speranza di non arrivare mai alla prostituzione. Mi piacciono i film con trame complicatissime (che alla fine ti danno la stessa sensazione di benessere del bagno di casa tua dopo una giornata in Università) e le serie che non si caga nessuno come le patatine gusto "Cocco e curcuma".
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