L’avevo annunciato (o comunque ventilato), e alla fine l’ho fatto. Dopo quello di John Carpenter a Torino e quello di Hans Zimmer a Milano, lo scorso 2 dicembre sono andato al concerto nientemeno che del Maestro Ennio Morricone. Una perfetta conclusione per il mio ideale trittico dedicato alla musica da film suonata dal vivo.
Di Morricone non serve che vi dica niente, la sua fama lo precede. Vi basti solo sapere che le sue colonne sonore sono tra la più belle della storia del cinema. Creatore di temi iconici, vincitore di 2 premi Oscar (di cui uno alla carriera) e modello per altri compositori celebri come Pino Donaggio e lo stesso Zimmer, il Maestro è un talento nostrano che tutto il mondo ci invidia. Pertanto non potevo assolutamente perdermi una sua esibizione live.

Per l’occasione sono tornato al Mediolanum Forum di Assago (MI). Reduce proprio da quella mattina dal Torino Film Festival (su cui ho scritto qualcosa per il blog Cinedamstorino), sono partito da casa un paio d’ore prima dell’inizio dello spettacolo. Causa maltempo e una svolta sbagliata in autostrada, ho impiegato un po’ di più a raggiungere il teatro, ma alla fine sono riuscito a recuperare il biglietto e ad entrare con sufficiente anticipo. Mi sono sistemato al mio posto, nella tribuna numerata 3, settore C7 (in pratica dalla parte opposta rispetto alla scorsa volta), rallegrandomi di come la visibilità fosse di gran lunga migliore. Certamente ha aiutato l’assenza di quinte laterali, che mi ha permesso di vedere chiaramente tutto il palco dall’inizio alla fine (a differenza di quanto accaduto nel caso di Zimmer).

Poco dopo le 21 comincia ad entrare l’orchestra: prima il coro, poi i vari strumenti, con i violini per ultimi. Infine arriva lui, il Maestro Morricone. Il Forum si riempie di applausi, mentre il compositore sale lentamente sul palco e si siede su una poltroncina da ufficio (ricordiamoci che ha pur sempre 89 anni). Da lì, “armato” di bacchetta, inizia a dirigere la banda.

Si parte subito con l’incalzante tema principale de Gli intoccabili di Brian de Palma. Si passa poi al più melodico “Deborah’s Theme”, tratto da quel capolavoro immortale che è C’era una volta in America di Sergio Leone, regista con cui Morricone ha formato il sodalizio più importante della sua carriera. E infatti questo non sarà l’unico pezzo di un film di Leone che sentiremo nel corso della serata.
Seguono altri brani, tra cui i temi di Baarìa e di Metti una sera a cena. Quest’ultimo è un’accattivante bossa nova, formata da una sequenza ascendente di tre note che si ripetono ossessivamente lungo tutto il tema principale. Un pezzo che ha avuto uno straordinario successo anche al di fuori del film, diventando un classico della musica lounge. E infatti credo che non ci sia nessuno che non lo conosca.
Più avanti si entra in zona spaghetti-western con alcuni brani presi da C’era una volta il West e Il buono, il brutto e il cattivo, entrambi nuovamente di Sergio Leone. Del primo viene suonato il bellissimo “Man with a harmonica”, uno dei miei pezzi preferiti di Morricone, di certo il più “rock” della sua carriera, i cui echi si sentono anche in moltissima produzione di Hans Zimmer (per esempio nella serie di Pirati dei Caraibi e in The Lone Ranger).
Del capitolo finale della Trilogia del Dollaro viene invece proposto il celebre tema principale, forse il brano più conosciuto di Morricone, ma anche “The Ecstasy of Gold”, una trascinante cavalcata che nella pellicola fa da sottofondo alla scena in cui Tuco cerca freneticamente l’oro nel cimitero.
Il primo tempo si chiude poi con alcuni pezzi tratti da Nostromo, miniserie televisiva degli anni ’90 basata sul romanzo di Joseph Conrad. In quest’occasione sale per la prima volta sul palco l’ospite speciale della serata, la leggenda del Fado Portoghese Dulce Pontes, che accompagna la musica del Maestro con la sua splendida ed energica voce. Dopodiché vi è una pausa di circa mezz’ora.
Ad aprire la seconda parte del concerto è il teso e misterioso “The Last Stage to Red Rock”, da The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Quella di questo film è una colonna sonora speciale, in primo luogo perché è l’unica originale nella filmografia del regista, il quale ha voluto assolutamente Morricone a comporla. Soprattutto però è quella che ha fruttato al Maestro il suo secondo Oscar dopo quello alla carriera, l’unico quindi vinto per una pellicola specifica.
Dulce Pontes ritorna per il brano successivo, “La luz prodigiosa”. Viene poi eseguito il tema (dal tono militaresco) de La battaglia di Algeri, seguito da quello inconfondibile di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Si prosegue con La classe operaia va in paradiso, dal leitmotiv molto simile, e con Vittime di guerra di Brian de Palma. È poi la volta di “Abolisson”, tratto da Queimada (Burn! nell’edizione americana), crudo film anti-colonialista di Gillo Pontecorvo (regista anche de La battaglia di Algeri). Il pezzo è un appassionante mix di canto tribale e gospel, un crescendo musicale al cui apice tutto il coro esplode in un fortissimo grido di libertà.
L’ultima parte del secondo atto è infine dedicata a Mission, il capolavoro di Roland Joffé con Robert De Niro e Jeremy Irons per il quale Morricone ha sfiorato l’ambita statuetta. La prima traccia ad essere suonata è la fantastica “Gabriel’s Oboe”, una composizione che utilizza pochi strumenti, tra cui (ovviamente) l’oboe, ma che riesce comunque a trasmettere sensazioni celestiali. Segue l’altrettanto splendida “Falls”, tema principale della pellicola, nonché uno dei brani più noti (ma la lista è lunga) di Morricone. Chiude questa sezione “On Earth as it is in Heaven”.
A questo punto il Maestro si alza, saluta il pubblico e se ne va. Ma solo temporaneamente perché, come era prevedibile, ritorna subito sul palco per il bis. O sarebbe meglio dire i bis, visto che Morricone entra ed esce non una, ma ben tre volte, rieseguendo alcuni dei pezzi già sentiti nel corso della serata. Tra tutti spicca di nuovo “The Ecstasy of Gold”, che stavolta può contare anche sull’accompagnamento vocale di Dulce Pontes.
Terminati i bis, stavolta Morricone lascia il Forum per davvero, scortato da un lunga e appassionata standing ovation da parte del pubblico. Come è giusto che sia, dopotutto stiamo parlando di una leggenda della musica e del cinema. Anche se devo dire che il concerto, per quanto mi sia piaciuto, non ha soddisfatto completamente le mie aspettative.

Rispetto a quelle di Carpenter e Zimmer, che erano dei veri e propri spettacoli coinvolgenti, l’esibizione di Morricone è stata molto classica. Non ci sono stati giochi di luce né immagini sullo sfondo né interventi del compositore. Solo il Maestro che per tutto il tempo si è limitato a dirigere la sua orchestra, senza concedersi una pausa (se non quella tra i due atti) né una parola al pubblico. Inoltre ho trovato la serata piuttosto corta: in tutto il concerto è durato poco più di due ore, quando quello di Zimmer era andato avanti per almeno tre. Immagino di non dover pretendere troppo da un uomo che ha quasi novant’anni, ma ammetto che speravo in qualcosa di più avvincente.
Un’altra critica che mi permetto di avanzare è che ho l’impressione che Morricone abbia privilegiato troppo alcune sue composizioni “minori”. E ciò a discapito di molte altre più importanti che purtroppo non hanno qui trovato spazio (ad esempio il tema principale di C’era una volta il West, ma anche le musiche di Giù la testa e del resto della Trilogia del Dollaro).
Poco male però, perché tutto sommato resta l’emozione di aver visto dal vivo uno dei migliori compositori cinematografici viventi. Quindi, anche se la serata magari non è andata esattamente come mi ero immaginato, sono felice lo stesso. Ed ora resta da chiedersi soltanto una cosa: chi sarà il prossimo?