PARAFRASANDO J. LAW, VERO FENOMENO HOLLYWOODIANO DEGLI ULTIMI ANNI
Immaginate una bella giornata, magari nel weekend, con i vostri genitori che vi portano a fare un salto a Milano, Roma o Firenze. Occhiali da sole, passeggiata tranquilla, magari due compere. *Flash*. Qualcuno vi fa una foto e per qualche giorno il telefono continua a squillare. Stalker? No, un agente.
È iniziata così la carriera di Jennifer Lawrence, il vero fenomeno rosa di Hollywood degli ultimi anni. Nata nel Kentucky, fino ai 14 anni fa la cheer-leader per la squadra di hockey della scuola. Sin dalla preadolescenza si intravedono le sue qualità e, dopo qualche esperienza da modella, riesce a convincere la madre a portarla a Manhattan. “Sì mamma giuro, voglio solo vedere i musei”.
J. Law viene subito notata da un agente, che, sorpreso dalla sua spettacolare improvvisazione, decide di prenderla con sé. La sua scalata al successo dalla East Coast si sposta a West, dove a Los Angeles viene scritturata per i primi ruoli. Perde la verginità sul grande schermo con The Poker House (2008) e The Burning Plain – Il confine della solitudine (2009), mattonelle che condurranno al primo vero botto di notorietà: Un gelido inverno (2010).
Per la cronaca, per prepararsi al ruolo che appunto nel 2010 l’ha portata a prendere le nomination all’Oscar (la terza più giovane della storia per la categoria “Miglior attrice protagonista”) e al Golden Globe, la Lawrence ha dovuto imparare a scuoiare scoiattoli, usare l’accetta e fare a cazzotti. Come da lei stessa dichiarato, l’effetto generale sulla gente fu più quello di immaginarla ad una gara “Salsiccia, birra e rutto libero” piuttosto che in una pubblicità di Intimissimi. Che peraltro aspetteremmo tutti volentieri.
Salita sul treno non si ferma più. I film successivi sono uno più famoso dell’altro e la reazione che ne scaturisce la porta a diventare un’icona.
Gli ultimi anni hanno quindi consacrato J. Law, vera diva della nuova generazione di attori americani. Noi di TheMacguffin.it ci siamo presi la briga di suddividere la sua ascesa al successo in tre parti differenti, procedendo in ordine temporale.
1) X-MEN
Dal 2011, anno di uscita di X-Men – L’inizio, la Lawrence si è calata con successo nei panni di Mistica. Non è facile risultare sensuale con la pelle blu a scaglie e i capelli arancioni, ma l’effetto invece riesce eccome e il personaggio spopola tra gli amanti della nuova trilogia mutante, che si chuderà con il nuovo X-Men: Apocalisse. È il primo passo verso l’essere superstar, in un brand che ha coinvolto sia amanti che profani del fumetto e che le ha permesso di intascare i primi big money della sua carriera.
2) BRADLEY COOPER, L’INTESA VINCENTE
Il lato positivo – Silver Linings Playbook (2012) è il primo dei quattro film che la vedranno protagonista assieme a Bradley Cooper. Il risultato è fantastico: i due si trovano a meraviglia, le pellicole sono sempre coinvolgenti e riuscite e le performance mature.
Il povero Cooper si è preso almeno un centinaio di pestate di piedi sul set de Il lato positivo, con la Lawrence che ha appunto spesso ricordato come, nonostante le differenze in termini tecnici e caratteriali, i due abbiano trovato la giusta dimensione per lavorare. Poi, diciamoci la verità, sia da una parte che dall’altra non stiamo parlando di due cessi a pedali… cosa che magari ha anche favorito la “convivenza” durante le riprese.
Si passa poi ad American Hustle (2013), Una folle passione (2014) e Joy (2015), film che le è valso ancora una volta la nomination come “Miglior attrice protagonista” agli Academy Awards 2016.
3) HUNGER GAMES
*Din din din din din*. Jackpot!
Con la trilogia di Hunger Games è arrivato il successo planetario. I manifesti del secondo e terzo film erano ovunque. Ricordo ancora che a San Pietroburgo, nella fermata metro Sportivnaja, il suo faccione è stato esposto sullo spazio principale per circa un mese e mezzo. E qui si torna sul suo virgolettato di prima.
Tornando a noi, interpretando Katniss Everdeen è riuscita a sbancare il botteghino in maniera clamorosa. Considerata da qualcuno l’erede di Harry Potter, la trilogia dei Giochi della fame (no, meglio lasciarlo in inglese va’) le ha permesso di chiudere per due anni di fila al primo posto tra i film che hanno incassato di più negli Stati Uniti, risultando essere la prima protagonista donna ad esserci riuscita. Non male, considerando anche che nel 2014 i suoi film hanno chiuso con un ricavo di 1,4 miliardi di dollari.
Sul set di Hunger Games ha ancora una volta dato prova della sua duttilità, allenandosi per due volte al giorno al tiro con l’arco e provando ore e ore davanti allo specchio le pose “da guerra”. La dedizione al lavoro le ha procurato anche però un soprannome di tutto rispetto: dopo essersi presentata per due volte al mattino con gli stessi vestiti e lo stesso trucco del giorno prima, Elizabeth Banks (Effie) le ha affibbiato il nomignolo di Katpiss Neverclean. Non male neanche qui.