
L’età non conta quando sei un insospettabile sospetto
Tre vecchi insospettabili sospetti per la nuova commedia di Zach Braff.
Gli Insospettabili sospetti (non i Soliti, badate bene!) sono Willy, Joe e Al, tre vecchi amici che tirano avanti a campare grazie alla misera pensione della fabbrica per la quale hanno lavorato tutta la vita. Willy (Morgan Freeman) ha una figlia e una nipote lontane, che vede su Skype e che incontra una o due volte l’anno; con lui vive Al (Alan Arkin), scorbutico e senza legame alcuno se non una certa attrazione per la procace commessa del supermercato, e infine c’è Joe (Michael Caine), che assiste la figlia divorziata nella crescita della nipote adolescente.
Un giorno, dopo aver assistito ad una rapida in banca, Joe scopre che la loro ditta ha trasformato il fondo pensione degli ex dipendenti in un’assicurazione aziendale curata dalla loro stessa banca. Oltre al danno la beffa, dice un vecchio adagio. E non a caso a questa tragica scoperta si sommano i drammi personali degli anziani amici: una grave insufficienza renale, un avviso di sfratto imminente. Tutte cose che, sommate una ad una, portano i tre a prendere una decisione fuori dal comune: rapinare la banca che li ha presi in giro, per riprendersi quello che spetta loro.
Questo l’incipit di Insospettabili sospetti, l’ultimo film di Zach “JD” Braff regista. La pellicola è il remake di Vivere alla grande di Martin Brest (1979), che ne ricalca la trama pur modificando alcuni momenti più o meno fondamentali. Trovata una certa notorietà dopo il suo ruolo in Scrubs e i suoi bellissimi film La mia vita a Garden State e Wish I Was Here, Braff si permette di “assumere” tre grandi di Hollywood per questa simpatica commedia riflessiva. Morgan Freeman, Alan Arkin e Michael Cane sono i tre amici protagonisti, tratteggiati ciascuno con un carattere diverso – cucito addosso alla loro persona. Freeman è il “nonno”, Arkin è lo scorbutico, Caine è il “giovanile”. A questi tre mostri sacri si aggiungono altri due vecchie glorie, sempre in forma smagliante: Ann-Margret, rossa e bellissima, e Christopher Lloyd, nei panni di un meraviglioso vecchietto completamente fuori di melone. Personaggi di contorno che, come l’ex marito fumato della figlia di Joe e l’esperto rapinatore di banche che li aiuta, rendono il film accattivante.
Insospettabili sospetti è, nel complesso, una gradevolissima commedia per famiglie che ruota attorno al carisma dei tre amici. Diciamocelo, saremmo disposti a vedere qualsiasi film con quei tre insieme! Ma anche senza contare la presenza degli attori, la trama è piacevole e divertente; fa sorridere e fa riflettere. Con una genuina ironia prende in giro i luoghi comuni della commedia americana (e non), come il banchiere avido, il poliziotto stupido, il farabutto dal cuore d’oro e così via, e li usa per raccontare finemente la triste realtà attuale di famiglie che lottano tutti i giorni col mutuo, l’affitto, le pensioni. Per questa ragione la pellicola risulta realistica, nonostante le macchiette di certi personaggi: perché è una realtà che potrebbe accadere anche da noi, e, molto probabilmente è già accaduta – bisognerebbe leggere meglio i giornali.
Insospettabili sospetti è lontano dalla personale e intima storia alla base di Wish I Was Here, ma ne mantiene l’autentica visione della vita, impreziosita da quel tocco di follia che tanto abbiamo amato in John Dorian.
Si, questa è la follia di cui stavo parlando.