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5 o più film sopravvalutati (solo) per il finto cinefilo

Io credo nel relativismo: ergo, per me non esistono film sopravvalutati. Magari, solo qualche film “sopravvalutato” da me, quando sono consapevole di trovarmi di fronte a un guilty pleasure.
Umberto Eco diceva, a grandi linee, che internet ha dato la possibilità a tutti di parlare di tutto quel che non gli compete, ed è da questo che nasce il nostro articolo: senza ergersi al di sopra di nessuno, ci sono dei film che, una volta nominati, porteranno inevitabilmente il “finto cinefilo” a gridare al sopravvalutato, o perché si tratta di qualcuno dei pochi film che ha visto, oppure, semplicemente, per affermare in maniera sbagliata la sua superiorità.
Ma, ovviamente, quel che dico non è il verbo e qui potete leggere di qualcuno che la pensa diversamente da me in alcuni argomenti.

Fatte le dovute premesse, si parte:

5 – Moonlight, di Barry Jenkins.

Come non iniziare con un film che non è stato semplicemente definito come sopravvalutato, ma che è stato trattato, praticamente, come lo sarebbe stata Giorgia Meloni nel periodo della caccia alle streghe. Qual è stata la sua colpa? Semplice, vincere in maniera alquanto rocambolesca (ehm ehm) l’Oscar al miglior film contro quel colosso di La La Land, e anche meritatamente, aggiungerei. Ma per l’italiano complottista e accusatore, questo non poteva passarla liscia. “Mi sembra tanto un film costruito per acchiappare Oscar…”; “Non è così bello come dicono, si, insomma, bella regia ma è sopravvalutato, la solita storia di persone di colore!” e altri commenti indicibili, magari senza nemmeno aver visto il film in questione.

Moonlight è, in realtà, un film semi-stellare diretto alla perfezione da Jenkins, che dopo anni, con questo lavoro, è finalmente arrivato al successo che cercava. Ma questo non lo sanno in molti.

4 – Ogni film di Xavier Dolan.

Il giovane e caro Xavier è stato, in particolare con l’uscita di È solo la fine del mondo, uno dei registi più discussi, se non criticati, di tutto il panorama cinematografico. Ma questa volta il merito è stato anche dei critici che con gaudio hanno smontato principalmente il suo ultimo lavoro. Diciamo che, prendendo in esame gruppi Facebook o forum in cui si annidano i sedicenti esperti, il riassunto dei loro pensieri sui film di Dolan sarebbero:

Ho ucciso mia madre: “scialbo, si vede che era troppo giovane ed egocentrico.”
Gli amori immaginari: “wow, non sapevo fosse suo! Comunque è scialbo, si vede che era troppo giovane ed egocentrico.”
Laurence Anyways: “scialbo, non me lo ricordo bene, ma si sarà sicuramente visto che era troppo giovane ed egocentrico.”
Tom at the Farm: “mh, ha stufato la tematica LGBT, e poi questo film è scialbo, si vede che era troppo giovane ed egocentrico.”
Mommy: “CAPOLAVORO ASSOLUTO DELLA STORIA DEL CINEMA.”
È solo la fine del mondo: “Scialbo, si vede che era troppo giovane (non più egocentrico, dato che in base a questa teoria ora quello egocentrico dovrebbe essere Gaspard Ulliel, l’attore protagonista), e l’abbiamo fatto meglio noi con Perfetti sconosciuti!”.

Ah, il mondo è un posto bellissimo.

3 – Spiderman 2, di Sam Raimi.

Mi diletto ogni tanto a parlare di cinecomic, che visibilmente non rientrano nelle mie corde. Eppure, Spiderman 2 entra in scivolata di diritto nella mia top 3, e il grande valore aggiunto è proprio la regia di Raimi, oltre che la bravura di Alfred Molina e, soprattutto, la storyline incentrata sul far attendere allo spettatore il momento della rivelazione del volto dell’uomo ragno agli altri protagonisti.

Ma questo è superfluo, per il vero finto cinefilo Spiderman 2 DEVE essere sopravvalutato. Ma qui ci troviamo di fronte ad un film che, per l’argomento di cui tratta, è quasi oggettivamente vicino alla perfezione tecnica. E quindi si trovano le scuse più assurde: Spiderman che consegna le pizze non va bene; il dottor Oc è troppo caricato; la comparsa numero 346 si muove troppo velocemente; il treno irrealisticamente si ferma con delle ragnatele, perché cazzo non abbia ucciso il protagonista principale rimane un mistero.

Eppure, le stesse persone che odiano la trilogia di Raimi sono quelle che si trovano ad esaltare un Age of Ultron, oppure un Captain America qualsiasi (premesso che non siano brutti film, per me… parlo dei Captain America).

2 – Blade Runner 2049, di Denis Villeneuve.

Ok, ok, sapevo che sarebbe successo prima dell’uscita del film. Già dalla diffusione del primo trailer erano spuntati fuori i primi puristi nazisti del primo Blade Runner che ne affermavano l’inutilità, e che, ovviamente, dopo averlo visto, già partivano come cani inferociti a urlare come iettatori non solo che fosse un film inutile, ma anche che il resto dell’utenza che lo aveva apprezzato per quel che è l’avesse sopravvalutato all’inverosimile. “Ma a me è piaciuto!” dicevano. No, non può piacerti, è inferiore rispetto all’originale per questo, questo e questo. E con la regia ottima mi ci pulisco il culo! Peggior film del 2017!.

Mi sentirei di esprimere, in risposta, magari, a tutti quelli che lo trovano molto inferiore rispetto all’altro, che… grazie al cazzo! E, certo, grazie al cazzo perché il primo Blade Runner è uscito 36 anni fa, mentre il secondo solo uno. Dategli almeno il tempo di diventare un film di culto prima di annoverarlo tra i film sopravvalutati!

1 – Avatar e Titanic, di James Cameron.

Eccoci, siamo al punto dolente, con i film più spregiati del web. Io e te, caro lettore, sapevamo benissimo che questi due, o almeno, uno dei due, sarebbero stati al primo posto, ma non volevamo ammetterlo a noi stessi. Le opinioni che si trovano in giro su questi due film sono, molto spesso, dettate da una malsana voglia di controtendenza. Il problema principale, sembra, infatti, che questi due film piacciano a TROPPE persone. Non importa la fattura di entrambi i lavori, quindi: devono necessariamente essere sopravvalutati. E, quindi, Titanic, nonostante sia un film romantico, lo è troppo, DiCaprio è ridicolo, dura due settimane e compagnia bella. Avatar, invece, è copiato da Pocahontas.

Fregacazzi della volontà pionieristica di Cameron, fregacazzi del fantastico lato tecnico, fregacazzi di tutto: nel 2018, se un film, una serie tv, una canzone piace a troppa gente, è merda.

Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo, diceva Evelyn Hall.
Voglio concludere con una postilla: con questo articolo, ironia tralasciando, nessuno sta dicendo che i film in questione debbano piacervi per forza. Il nostro invito è semplicemente uno: FORNITE ARGOMENTAZIONI VALIDE.

Vincenzo Di Maio

Nasce in quel di Napoli nel 1998 ma è rimasto ancora negli anni '80. Spesso pensa di esser stato un incidente ma i suoi genitori lo rassicurano: è stato molto peggio. Passa la totalità della sua giornata a guardare film e scrivere, ma ha anche altri interessi che ora non riesce a ricordare. Non lo invitate mai al cinema se non avete voglia di ascoltare un inevitabile sproloquio successivo, qualunque sia il film.
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