Film

Florence Foster Jenkins: la cantante più stonata e irresistibile del mondo

Avviso: la recensione di Florence NON contiene spoiler.


Nel trailer di questo film mi aveva colpito una frase, la seguente: “Non importa avere grande talento, ma saper sognare in grande”. La trovo una frase bellissima e molto profonda e poi poche persone al mondo hanno il talento di Meryl Streep. Quindi galvanizzato dal trailer ho deciso di andare al cinema a vedere quella che sembrava una bella storia, divertente e commovente allo stesso tempo. Altro che la sfilza di cinepanettoni nostrani che vogliono rifilarci!

Florence Foster Jenkins (Meryl Streep) e St. Claire Bayfield (Hugh Grant) gestiscono un locale dove lui possa esibirsi come attore e lei fare la sua presenza in scena, senza un numero particolare. Florence è una donna facoltosa, mecenate d’arte, magnetica e persuasiva con la gente. Finita la serata di spettacolo si può vedere il dietro le quinte della coppia (sono una coppia?) e si scopre che Florence è molto malata, e di certo la malattia non migliora con il tempo e con lo sforzo fisico che lei compie per calcare le scene e i palcoscenici della società newyorkese. La signora Foster Jenkins ama la musica e chiede al marito di poter riprendere le adorate lezioni di canto. Bayfield acconsente e con un maestro (il migliore di tutta New York) e un giovane pianista, tale Cosmé McMoon (Simon Helberg), Florence riprende lo studio della nobile arte del canto.

C’è solo un piccolissimo problema: Florence non sa cantare. Lei ha una passione smisurata, un amore incredibile per il canto ma è dannatamente stonata. Dove porterà questa follia nell’inseguire il proprio sogno, nonostante una palese mancanza di talento? Riuscirà a coronare il suo sogno di cantare davanti ad un grande pubblico? Come reagirà il suo corpo allo sforzo fisico che richiede il canto?

Non vi resta che andare al cinema per scoprirlo!

Florence racconta una storia vera, che rende la vicenda ancora più incredibile di quello che può sembrare attraverso lo schermo. Stiamo dunque parlando di un film in grado di passare dalla commedia al dramma senza appesantire la storia. Il film, diretto dal bravo Stephen Frears, è ben mescolato e amalgamato tra i due differenti generi, senza presentare una netta spaccatura. Questo giusto mix di serietà e divertimento rende il prodotto scorrevole fino alla fine. Le parti divertenti sono disseminate lungo la pellicola e non potrete fare a meno di ridere (è raro che io rida di gusto e rumorosamente al cinema, perciò questo film ha qualcosa in più). Le parti invece più intime e serie sono della giusta lunghezza e misura, senza aggiungere al film inutile e strumentale pathos.

È molto bella la dinamica che si crea tra i tre attori principali. Molto belli i costumi, che ricalcano la scena Newyorchese anni 40. Durante la proiezione si nota anche l’evoluzione del rapporto tra il nuovo arrivato McMoon e la coppia Florence-Bayfield. Ecco se devo trovare un neo a questa pellicola è quello di non chiarire mai bene e perfettamente le dinamiche tra la coppia, ma glielo si può perdonare.

Infine arriviamo agli attori. Partiamo da Simon Helberg, per tutti il mitico Howard di The Big Bang Theory. Il ragazzo fornisce una buona prova, con dei picchi assoluti relativi ad una mimica facciale eccezionale. Hugh Grant invece è davvero invecchiato e non c’è più traccia del sex symbol che fu.

Infine arriviamo a lei, la divina Meryl. Cosa volete che vi dica? Ancora un volta ci ha regalato un personaggio indimenticabile. Oramai mi trovo sempre in difficoltà a parlare di lei perché non mi ricordo assolutamente un film in cui non sia stata la più brava di tutto il cast. Le interpretazioni incredibili dovrebbero essere l’eccezione e non la regola, ma questo la signora Streep non lo sa e continui imperterrita a deliziarci. La sua Florence è magnetica, solare, divertente e commovente e mostra inoltre doti musicali straordinarie (ma si sapeva, vedetevi Mamma Mia!Into the Woods) perché le stonature che fa sono volute e non sintomo di incapacità.

Preparatevi perché vedremo sicuro una candidatura all’Oscar (l’Academy ama Meryl Streep, e come darle torto) e forse qualcosa di più… altra statuetta?

Dovremmo essere tutti grati a Florence per averci mostrato come si possano realizzare i propri sogni nonostante ci sia mancanza di talento e una malattia di mezzo a complicare la questione. Una delle storie più incredibili che possiate vedere, così come per me resta incredibile il talento che Meryl Streep ogni volta ci mostra nei suoi film!

Mattia Caravaggi

Leva 1987, ingegnere meccanico di professione e Nerd per hobby. Amo viaggiare (soprattutto in aereo, adoro gli aeroporti), guardare film (in particolare i drammoni con una bella attrice), serie TV, leggere (fumetti e non), conoscere nuova gente ed esprimere la mia opinione. La mia filosofia di vita è : "Sii forte e paziente, un giorno questo dolore ti sarà utile." ... o perlomeno lo spero!
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