Film

Fratelli in erba: Socrate, canne e Edward Norton double-face

Un po’ The Gentlemen, ma anziché in Inghilterra ci troviamo nel bieco Oklahoma; un po’ L’erba di Grace, ma con qualche pallottola in più; e pure un po’ Parenti Serpenti, a ben vedere. Fratelli in erba è tutto questo, e per di più vanta Edward Norton come protagonista, sì, ma doppio; allora, cosa state aspettando?

 

Girato nel 2010 da Tim Blake Nelson, che compare anche come attore, Fratelli in erba racconta le vicende di Bill Kincaid, Edward Norton per l’appunto, brillante e fascinoso professore universitario impegnato a professare ed inseguire un equilibrio socratico e a schivare le avances delle studentesse più infatuate ed intraprendenti; e di Brady Kincaid, sempre Edward Norton, il fratello gemello che non ha mai lasciato la cittadina natale in quel di Little Dixie, la parte più meridionale e redneck dell’Oklahoma, e che si diletta con la coltivazione idroponica. Di marijuana, per la precisione. Brady vorrebbe chiudere i conti con i suoi creditori e cambiare vita, ché la sua ragazza ha una pancia prominente, ma per farcela ha bisogno dell’aiuto del compassato ed impeccabile fratello. Possibilmente se inconsapevole. Inutile dire che equivoci, malintesi e gag saranno all’ordine del giorno.

Fratelli in erba riesce ad essere sia una commedia brillante e all’apparenza innocua, almeno nella prima parte, per trasformarsi all’improvviso in un thriller sincopato, dove il sangue scorre sempre più veloce e in modi sempre più bizzarri. Le risate ci accompagnano per tutto il film, però con un retrogusto amarognolo quasi impercettibile, ma costante. Quasi con un po’ di fatalismo: come se il regista volesse lasciarci intendere che qualsiasi tentativo di governare il caso o di provare a cambiare il corso degli eventi sia destinato al fallimento. Il tutto condito con qualche riflessione filosofica sul modo migliore di agire – “non vuoi provare a migliorare il mondo?”, chiederà Bill a un bifolco che sembra confermare le peggiori teorie lombrosiane.

Ma non fraintendetemi: Fratelli in erba è soprattutto una godibilissima commedia nera, che deve quasi tutto al suo grandioso doppio protagonista e a qualche cameo ammiccante, uno su tutti Susan Sarandon nei panni della mamma ex sessantottina e un po’ svitata. E che quanto più è scorretta tanto più diverte: la ricerca di un’improbabile comunità ebraica nei pressi di Tulsa, le svastiche al contrario che inducono le autorità a pensare a omicidi di stampo buddista, i personaggi di Josh Pais e Richard Dreyfuss che incarnano senza rendersene conto tutti gli stereotipi di secoli di antisemitismo.

Il titolo originale ammiccava a Walt Whitman, filo conduttore della parte più romantica del film, in Italia come al solito abbiamo dovuto buttarlo in cinepanettone; non lasciatevi ingannare da questo, perché Fratelli in erba è molto più di ciò che sembra. Ah, l’ho già detto che c’è Edward Norton in versione doppia?

Francesca Berneri

Classe 1990, internazionalista di professione e giornalista per passione, si laurea nel 2014 saltellando tra Pavia, Pechino e Bordeaux, dove impara ad affrontare ombre e nebbia, temperature tropicali e acquazzoni improvvisi. Ama l'arte, i viaggi, la letteratura, l'arte e guess what?, il cinema; si diletta di fotografia, e per dirla con Steve McCurry vorrebbe riuscire ad essere "part of the conversation".
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