Game of Thrones, la serie più seguita di sempre, arriva alla battaglia più attesa di sempre
La vita contro la morte
La luce contro l’oscurità, l’estate e l’inverno, insomma, avete capito. L’eterna battaglia degli opposti arriva anche per Game of Thrones. Dopo OTTO stagioni di attese più o meno utili, dopo aver distrutto una Barriera ed essersela presa comoda, gli Estranei sono arrivati a Grande Inverno. Ad accoglierli un episodio di più di 80 minuti, il più lungo della serie.
Partiamo dai dati oggettivi: ho aspettato questo episodio con così tanta ansia che, tra le mie maledizioni alla HBO, mi sono detta che in Game of Thrones c’è del genio già in questo, nel sapersi creare un seguito che nonostante tutto e tutti pende sempre dalle labbra di ogni stramaledetto episodio. Come tutti voi quindi aspettavo questa terza puntata vedendo morte, distruzione e una gran dose di figaggine.
Ma sono stata ripagata?
Ve lo dico già adesso, non lo so. Ci sono cose che ho apprezzato, salti sulla sedia che ho fatto, lacrime che sono scese e panico vario. Appena finito l’episodio però, appena mi sono ripresa dall’ovvio e inevitabile entusiasmo post visione, sono stata coinvolta in più dibattiti coi miei amici che mi hanno fatto comprendere cosa però non mi aveva lasciata completamente fuori di testa come invece magari potevo essere dopo gli altri episodi cruciali della serie.
Procediamo con ordine.
The night is (too) dark
L’episodio inizia e la prima cosa che mi viene istintivo fare è regolare le impostazioni dello schermo, per poi rassegnarmi. Il primo spreco dell’episodio va sulla fotografia infatti: non si trattava del mio televisore, ma proprio della fotografia dell’episodio, scura al punto di non capire veramente cosa cazzo stia succendoti sotto il naso. Ho capito che si tratta di una scelta, ma avete presente Daredevil? QUELLA è una fotografia buia come si deve, se non riesco a seguire l’episodio è un impedimento e basta.

Tutti sono pronti alla battaglia e dal nulla spunta Melisandre. Va bene, Game of Thrones ci ha abituato ai ritorni improvvisi, immotivati e spesso da Deus ex machina anche un po’ forzatino, ma con la Sandrona stiamo un po’ esagerando. La sacerdotessa infatti arriva e tempo tre secondi ci infuoca le spade di tutto l’esercito.
Tempo tre secondi di corsa all’attacco tra urla barbare varie che le fiamme si spengono e i soldati tornano indietro. Così, non si capisce bene come mai. La battaglia comunque ha inizio, e noi continuiamo a non capire chi siano i vivi e chi i non morti e chi stia ammazzando cosa.
I vari blocchi (d’ansia)
Siccome la battaglia marca male, Dany si lancia ai rinforzi coi draghi e viene poi seguita da Jon in quella che si presume essere una ricerca del – ancora non pervenuto – Re della Notte. La battaglia però continua a non essere esattamente il top e quindi si decide per la ritirata, sotto l’egida di quella super badass di Lyanna Mormont che urla di aprire e chiudere i cancelli con la stessa ignoranza dei Dothraki. La Sandra, la nostra piromane preferita, riesce a dare fuoco alle trincee, bloccando i non morti per circa 10 secondi, dato che se la risolvono più o meno così:
Inizia così la mega sequenza che si divide in più blocchi: da una parte abbiamo la disperata difesa delle mura da parte dei vari Jaime, Brienne, Sam (più o meno), Podrick e un poco cagato Verme Grigio.
Arya
Dall’altra Arya, che dapprima finisce all’interno del castello, da sola, in una stanza piena di non morti, lanciandosi in una sequenza ninja (perché dai, quello è diventata) che mi ha fatto perdere dieci anni di vita, poi viene salvata dal Mastino che trova in lei una ragione per combattere e infine da Beric, che ci lascia le penne definitivamente, stavolta. Ancora una volta a motivare una sconfortatissima Arya sarà Melisandre, che le dice di averci azzeccato sul loro futuro incontro, sulla futura carriera di assassina di Arya, che uccide e ucciderà tanta gente “anche con gli occhi azzurri”. Se non fosse sufficiente, la Sandrona ci butta anche la reference a Syrio Forel, il suo maestro di combattimento, e sbam, la ragazza torna come nuova. Sempre un po’ comoda la cosa, ma ce la facciamo andare benone.

Jonerys
Dall’altra ancora abbiamo Jon e Dany, che trovano il Re della Notte e riescono a disarcionarlo da Viserion. Dany ne approfitta per fare un barbeque azzurro, ma sorpresona! Il nostro Night King è immune al fuoco di drago. Jon dunque si lancia verso di lui, pronto a combattere, e tu stai già pregustandoti uno scontro da infarto, ma realizzi che con tutti quei cadaveri a terra forse… Sì, il Re della notte li risveglia tutti. Qui tocca una parentesi doverosa: oltre a Beric, a morire fin qui sono anche quel simpaticone di Edd e Lyanna Mormont, che viene spappolata dal gigante, non senza prima cavargli un occhio e riuscire ad ammazzarlo a sua volta. E sì, vedere i nostri amiconi riaprire gli occhi azzurri fa sempre male, grazie HBO.
Comunque Dany salva il culo a Jon, smentendo tutte le teorie su ipotetici istinti omicida dopo la scoperta delle di lui vere origini, e fa la gran cagata di atterrare, così che il suo drago viene assediato dai non morti e costretto ad allontanarsi. Jon si ritrova da solo attaccato da Viserion e Dany… viene salvata da Jorah. Però siccome non ci scordiamo il girl power recupera un’arma e combatte un po’ anche lei.
Le cripte
Dall’altro lato abbiamo le cripte, dove è stata mandata anche Sansa che, sempre molto positiva, ha informato tutti che se si trovano lì è perché sono inutili al momento. Informa anche Tyrion di essere stato il migliore dei suoi mariti. Certo, uno era un pazzo che gli ha fatto uccidere il padre e l’altro un pazzo che l’ha fatta stuprare nei peggio modi, avevamo dei dubbi?
Comunque anche alle cripte marca male, perché OVVIAMENTE se gli Stark non bruciano i corpi cosa pensavate che potesse succedere? Possibile che nessuno ci abbia pensato? Tyrion e Varys nemmeno in questo contesto dove serviva esattamente la loro mente brillante escono dal loro ruolo di macchiette? Che tristezza. Comunque la situazione ci regala un momento bellissimo, quello in cui Tyrion e Sansa si ritrovano nascosti e rivelano entrambi di aver portato con sé un pugnale e si guardano con uno sguardo che dice tutto, gratitudine, coraggio, paura e affetto, di quelli che solo a un passo dalla morte sai di provare. Meraviglia e lacrimoni.
L’epilogo
L’ultimo blocco è la parte cruciale dell’episodio, quello dove troviamo Bran e Theon. Dapprima il ragazzo riesce a tenere testa a tutta l’ondata di non morti, persino finendo le frecce, con uno stoicismo e un’intensità disarmanti. Però a una certa arriva il Re della Notte e la sua gang. Questi momenti Game of Thrones ama segnalarceli a pugnalate, fatte anche e soprattutto di colonne sonore azzeccatissime e davvero da apnea assoluta. Contemporaneamente infatti assistiamo a questa scena, alle continue orde di non morti alle mura, a Jon da solo contro Viserion e Jorah che, ormai in fin di vita, difende disperatamente Dany, mentre le cripte vengono assediate. La battaglia è praticamente persa, Theon, dopo lo struggente ringraziamento di Bran, ci lascia dopo un tentativo durato tre secondi di attacco al Night King, che si avvicina a Bran progressivamente…
Quando all’improvviso arriva Arya, gli si lancia addosso, viene presa per il collo, recupera il pugnale al volo e uccide il Re della Notte, facendo svanire tutta l’armata completa.
Il sole sorge, Melisandre leva la collana, spezza l’incantesimo che la teneva in vita e muore.
The big war
Ribadisco, mentre guardavo l’episodio non sono riuscita a osservare con lucidità questo aspetto che Game of Thrones mi ha confermato concludendo così la guerra agli Estranei. Ho anzi esultato nel vedere Arya, ormai sovrana del badass, compiere un simile atto di coraggio e poi sorridere a Bran.
Poi però mi sono calmata, e mi sono resa conto di più cose.
La prima è che abbiamo aspettato otto stagioni per avere gli Estranei a Grande Inverno, per il grande scontro che Jon giustamente anteponeva a ogni rivalità, per poi risolverlo in un episodio. Di un’ora e venti, ma comunque un solo episodio. La seconda è che in questo episodio non ci sono scontri memorabili, muoiono solo personaggi secondari e in modi poco rilevanti. Fa eccezione Theon, che invece funziona, anche se viene istintivo pensare che Bran potesse farlo andare via dato che il suo tentato attacco non serve a un cazzo, ma lui non avrebbe accettato quindi diamolo per buono.
Più di tutto però non sopporto il sacrificio dell’intero ruolo degli Estranei nell’intera serie. Sono dipinti come una minaccia incommensurabile, perché privi di emozioni e bisogni di qualsiasi sorta, fanno una paura pazzesca, uccidono chiunque senza difficoltà e poi un personaggio spaventoso – e invincibile – come il Re della Notte viene ucciso in maniera così banale, semplicemente per dare ai fan un colpo di scena. Che per giunta coinvolge uno tra i personaggi più apprezzati.

Il gioco del trono
Io lo so ragazzi, lo so che la serie si intitola Game of Thrones, però non accetto la cosa a livello anche matematico: la sconfitta degli Estranei significa che avremo tre episodi spostati sulla battaglia contro Approdo del Re. Significa che tutte le morti sconvolgenti decantate nelle varie interviste avverranno lì. Questo per conto mio non ha una logica, e dimostra come una serie da record, di rilevanza così ampia come Game of Thrones debba anteporre il fanservice più telenovelistico a un qualsiasi tipo di coerenza. Come può una guerra di potere tra uomini avere più spazio, violenza e morti importanti di una guerra contro la morte stessa, come la definisce saggiamente il Mastino?
E infine come può Bran, il Corvo a tre occhi, la memoria del mondo, un ragazzo col dono di vedere passato presente e futuro, confermarsi così irrilevante ai fini della trama? Solo che lo scorso episodio abbiamo scoperto che gli Estranei volevano e dovevano uccidere lui per vincere, per annullare l’esistenza, e poi? Io ve lo giuro che per tutto il tempo ho pensato che la vita del Re della Notte e quella di Bran fossero collegate, e che fosse proprio l’uccidere Bran ad annientarlo, qualsiasi cosa che rendesse l’esistenza degli Estranei, e la loro sconfitta, più complessa e profonda di così.
Sono davvero triste di dover essere così oggettiva e quindi infastidita da una puntata che mi ha comunque dato così tanto hype e tensione, da una puntata il cui potenziale era più che enorme, ridotta a un veni vidi vici che pur battendo un record di durata risulta, ancora una volta, troppo veloce.
E ricordate di passare anche dai nostri amici di Game of Thrones Italia!