
Gli Incredibili: superpoteri e super-famiglia, che passione!
Perché avere una famiglia strampalata e con dei superpoteri è tutto quello che serve per sognare.
A distanza di quattordici anni dall’uscita di uno dei più bei film d’animazione Pixar (o forse dovremmo dire tutti?), la nostalgia per la famiglia dai superpoteri è sempre stata alta. Quel 2004 ormai così lontano aveva aperto i cuori di tutte le famiglie dopo l’uscita di un titolo che spaccava il suo mondo a metà. Popolato da persone comuni e persone con superpoteri, essi si contendevano il quotidiano vivere insieme ne: Gli Incredibili.
Da quel momento in avanti, l’intera generazione ha guardato e riguardato quel lungometraggio per ore e ore. Sognando, inoltre, se le avventure dei nostri supereroi potevano continuare ad essere viste sul grande schermo.
Ora, dopo tanto tempo e con il tanto atteso sequel in proiezione nelle sale americane, è (super) doveroso rispolverare il primo film; preparandosi al grande ritorno nei cinema nostrani delle avventure della famiglia Parr.
UN MONDO FATTO DI SUPEREROI E NON.
Il mondo di Bob Parr è diviso tra chi preferisce essere salvato dai supereroi e chi li detesta, definendoli come pericolosi per la società e giudicandoli criminali per la loro incolumità. D’altronde, non badando a sottigliezze simili, Parr si ritroverà – tra un salvataggio e una corsa per fermare alcuni criminali – ad affrontare questo grave problema. Il risultato è il suo costume e la sua maschera appesa al muro con il chiodo.
Quindici anni dopo, quando il pericolo torna a farsi vivo, l’uomo dalla forza sovrumana sarà richiamato all’ordine, dovendo inizialmente nascondere la sua seconda identità alla moglie Helen, mentre cerca di salvare il mondo; ritrovandosi in seguito in pericolo per poi essere salvato dalla sua stessa famiglia.
Bob Parr (Mr. Incredibile nelle sue celate fattezze da supereroe) è un uomo che ambisce al suo lavoro. Il suo volere per aiutare il prossimo con il suo dono è ciò che lo rende un uomo incrollabile e appassionato per quello che fa. Con una marcia in più e una positività che influenza, ritrovarlo con un lavoro da contabile, anni dopo, mostra la sua vulnerabilità e la sua debolezza in confronto all’iniziale disfatta.
A rendere le cose complicate è la sua famiglia. Da un lato c’è una Helen Parr (Elastigirl) che vuole una vita normale e lontana dai superpoteri insieme a suo marito, dall’altro ci sono i due figli che combattono le loro turbolenze adolescenziali. Violetta che si nasconde dietro l’ingiusto destino di avere dei superpoteri; Flash, invece, è un monello che cerca di esprimere il suo potenziale proibito attraverso scherzi di poco gusto. Infine c’è il piccolo Jack-Jack, i cui poteri sono ancora troppo immaturi per essere svelati.
ABITI DA SUPEREROI
Ciò che rende il primo protagonista un vero eroe per bambini e famiglie è esattamente il suo approccio anticonformista nel confronti del suo mondo. Come già scritto poc’anzi, molti vogliono gli eroi fuori dai piedi, alcuni necessitano di un fragile sostenimento da parte loro, mentre ciò che il giovane pubblico in sala desidera da Bob è proprio il sogno di Mr. Incredibile: essere liberi di poter mostrare (con una maschera sul viso) le proprie doti e fare del bene in un mondo confuso e spaccato a metà.
E quando la lancia del destino sembra pendere più sul fattore scomparsa, ecco che un elemento portante della storia emerge in aiuto ai nostri supereroi: con Edna Mode a cucire e ricamare abiti per gli eroi, lo schema del loro destino appare chiaro. Qui la fragilità della famiglia Parr viene giustamente scossa dalla rinnovata presenza della stilista, dando nuova vita ai supereroi. Edna Mode non è solo egocentrica e unica: è il pulsante generale che aziona il ritorno degli Incredibili. L’essenza verso una famiglia unita, cui poteri si amalgamano in un’alchimia quasi perfetta, è il quadro completo di un gruppo nuovamente felice.
Combattere il male, dunque, – ovvero il desiderio di soddisfare un capriccio e di vendicarsi di un sogno fanciullesco infranto – diviene semplice e anche divertente.
SI VA IN SCENA
L’aspetto esteriore di questa pellicola d’animazione è il frutto di un team che ci mette impegno e dedizione per portare in vita un mondo urbano e una giungla pericolosa. Al di là di una mimica facciale perfetta, i modelli dei personaggi risultano plasticosi, accompagnati da un ambiente dalle fattezze troppo innaturali per poterle considerare surreali. Malgrado questo, è bene ricordare come il film resta tutt’oggi godibile, non tenendo conto dei tanti anni alle spalle del prodotto e dell’uso della CGI del tempo.
Nel finale de Gli Incredibili, comunque, viene dimostrato come le scelte del suo ideatore e regista, Brad Bird, siano state fatte per uno scopo.
In primo luogo: quel male pericoloso e divertente da sconfiggere è diventato la cosa che ha unito la famiglia Parr fino all’ultimo framerate. In secondo luogo: il gusto di rientrare in città con i superpoteri si farà da quel momento interessante. Perché il bisogno del mondo di essere (nuovamente) salvato verrà richiamato all’attenzione dei supereroi, quando un nuovo attentatore si farà largo tra le strade della città.
Cosa accadrà a tal proposito? Bisognerà attendere il prossimo settembre, invitandovi a tenere gli occhi ben ancorati al nostro sito per la futura recensione del sequel. Nell’attesa, il consiglio utile è di rivedere e godersi questo primo e incredibile film.