Film

Good Time – Ovvero il piacere di abbandonarsi a una bottiglia di acidi

Il 2017, continua a perseguitarmi.

Vi descrivo la situazione: è febbraio inoltrato, siamo in piena stagione da film da Oscar per l’Italia… e io non posso recuperarli. Perché? Perché, dove vivo, i cinema hanno al massimo tre sale e dovrò arrendermi alla piaga di 50 sfumature di rosso o al nuovo film di Muccino per almeno un mese. ME TAPINO!

“La mia reazione quando leggo la programmazione dei cinema in Ossola”

Per fortuna c’è il mio amico/nemico Netflix, che qualcosa di buono la combina: distribuisce, in streaming, film dello scorso anno, inediti al cinema in Italia; per carità, non è che mi sarebbe dispiaciuto vederli sul grande schermo eh, ma non sono nella posizione per poter fare il difficile.

L’inaspettata voglia di sballarmi

Dicevo, il 2017: nel complesso, mi sono divertito al cinema; un anno che credevo già chiuso, chiaramente in positivo. Eppure, mancava qualcosa, mancava quel film sporco… un po’ lercio e in pieno stile Sundance Film Festival, come piace ammè!

To’, guarda un po’, che sia Good Time quello giusto? Fratelli registi indipendenti e semi-sconosciuti? Storia di due fratelli squattrinati, tossici, con protagonista Robert Pattinson? Andata, schiaccio play.

“Io mentre guardo Good Time”

Per poco più di un’ora e 40, non sono riuscito a togliere gli occhi dallo schermo.

Il film dei Safdie Brothers è una vera e propria bomba: allucinato, psichedelico, straniante e, per certi versi, commovente; non ci si ferma mai, è una corsa continua tra i quartieri malfamati di New York. Un’odissea raccontata sotto effetto di stupefacenti in maniera accattivante e riuscita, forte di un protagonista, Connie Nikas (l’ex vampiro Pattinson), carismatico e scritto da Dio.

Il Bello, il Malmenato e il Tardo

Io… non saprei nemmeno come descrivervela, la trama di Good Time: lineare nella sua follia e confusione, la storia è incentrata sui due fratelli Nikas, Nick (Benny Safdie, uno dei due registi, nonché sosia di Federico Clapis) e Connie, il primo affetto da un ritardo mentale, l’altro prototipo “del fratello perfetto”. I due fanno una rapina. Tutto va rotoli. Tutto continuerà ad andare sempre per il peggio.

“Color-Run di New York, 2017”

Ogni scelta fatta dai protagonisti sarà logica e allo stesso tempo illogica; entrati nel mood giusto, vi verranno servite nell’ordine adrenalina e xanax, alternate e mixate in svariate dosi, per quella che per voi diventerà una serata in compagnia della droga migliore sul mercato: il cinema, quello bello.

E nonostante sia Robert Pattinson a brillare più di tutti, il cast di Good Time è davvero ricco e fornito (“ma che dico?! mica vi devo vendere un set di pentolame!”): Barkhad Abdi, il cattivo pirata somalo di Captain Phillips, uno sconosciuto Buddy Duress che è tanto bravo quando brutto e, se non vi avessi ancora convinto, ci aggiungo una morbosissima Jennifer Jason Leigh. Non è roba da poco, ecco.

One Night Show in Downtown, New York

Oltre alla innegabile e indicibile bellezza della sua fotografia al neon, il film sorprende per la gestione dei tempi: le vicende di Good Time si sbrogliano in meno di 24 ore, e il tempo filmico sembra dilatarsi all’infinito. Una notte che sembra una settimana, ma non per questo avverterete pesantezza o noia; tutto scorre benissimo, grazie ad una regia perfetta, in grado di alternare camera a mano, inquadrature fisse e primi piani nei momenti e nei punti giusti.

“Senza dubbio, uno dei miei fotogrammi preferiti”

E le musiche. LE MUSICHE! Firmate Oneohtrix Point Never (che prima di questo film, per me, era uno sconosciuto), sono la combinazione perfetta di sound underground, electro con addirittura una punta di fantascienza e distopia. Disco salvato immediatamente su Spotify.

Good Time però non è solo note positive: la seconda parte pecca forse di uno/due momenti troppo statici e di una minore attenzione nella scrittura; sono dettagli, ma che nel complesso avrebbero reso il film ancora migliore di quello che è. Rimane il rammarico di non averlo potuto vedere sul grande schermo, per assaporare appieno i colori e follia di un film davvero stravagante.

Ne voglio ancora, fratelli Safdie

Un complesso microcosmo criminale, un malato amore fraterno e la costante sensazione di straniamento e confusione. Se questo era il vostro obbiettivo, Safdie Bros siete andati a segno! Convincenti in (quasi) tutto e per tutto, non resta che aspettare una loro prossima uscita, rilassarci… prendere una bottiglia di Sprite (If you know, what I mean)…

Sdraiarci sul divano…

Eeee… Have a Good Time!

“Hai visto chebbotta?!…”

Davide Casarotti

Antipatico e logorroico since 1995. Scrivo di Cinema da quando ho scoperto di non saper fare nulla. Da piccolo volevo fare il cuoco, crescendo ho optato per il giornalista; oggi mi limito ad essere pessimista, bere qualche birra con gli amici e andare al Cinema da solo. Giuro, non sono una brutta persona.
Back to top button