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Guida per l’aspirante Otaku: parte prima

Sono tornato da poco da un viaggio di un paio di settimane in Giappone, esaudendo un piccolo desiderio nato dal primo momento in cui ho cominciato a sfogliare pagine di manga e a visionare anime. Sedici anni fa, non esisteva lo streaming e internet era un luogo ricco di informazioni, ma con pochi contenuti fruibili completamente. Si chiedevano consigli o si trovavano recensioni di prodotti che si potevano acquistare solamente in fumetteria o godersi in televisione. La vita dell’otaku non era semplice e nemmeno poco dispendiosa.

Ora però i tempi sono cambiati e spesso mi trovo a parlare con generazioni diverse su un fenomeno culturale che ormai è a livello mondiale: gli anime (i cartoni animati giapponesi). Gente più giovane di me mi pone sempre la domanda: quali sono gli anime più belli? Che cosa mi consigli?

A volte però non solo quelli di primo pelo me lo chiedono, ma anche chi vorrebbe avvicinarsi a questo mondo facendo un certo tipo di percorso (che solitamente è quello dove ci capisci qualcosa e non un emerito cazzo). Quindi ispirato dall’aria orientale, eccomi qua pronto a snocciolarvi una serie di consigli per godervi a pieno il mondo degli anime giapponesi. Premetto che non vuole essere una classifica, ma una serie di titoli e riflessioni su opere che secondo me vanno viste.

 

Dragon Ball

Parto dall’anime e dal manga che ha letteralmente aperto le porte del Giappone in tutto il mondo. Il capolavoro di Akira Toriyama è stato il primo fenomeno commerciale del Sol Levante (230 milioni di copie vendute) e ha fatto conoscere il fumetto giapponese a tantissime persone, dando fiato ai primi otaku senza gli occhi a mandorla. La cosa che mi ha sempre colpito di più, è che l’anime di Dragon Ball accontenta qualsiasi tipo di pubblico, dal tamarro all’intellettuale. Quindi, questo è sicuramente un ottimo punto di partenza. Personalmente trovo la prima serie di Dragon Ball, quella che narra le avventure di Goku da bambino, uno dei più alti livelli d’animazione. Storia incredibile, battute divertenti, personaggi ben caratterizzati e la trama non ha nessun buco. Perfetta. Lo è anche la seconda serie fino a Freezer, ma poi prosegue in discesa e perde mordente per via di cambiamenti che porteranno poi una voragine nella trama.

P.S Buttate un occhio anche su un altra opera del buon Akira: Arale.

[su_spoiler title=”Spoiler (Se volete sapere a cosa mi riferisco)”]Goku è il Super Saiyan della leggenda, almeno così ci dicono fino alla serie di Freezer. Dragon Ball doveva finire con la morte di Goku su Namek, ma la fiutata della cosa creò scontenti e quindi Akira fu costretto a proseguire. Il fatto che dopo altri raggiungano lo stadio del Super Saiyan creò un buco nella trama che sarà poi sistemato, malamente, inserendo Broli in un OAV dedicato. Una merda.[/su_spoiler]

 

Hokuto No Ken

Per gli amici: Ken il guerriero. Ecco, se vi è piaciuto Dragon Ball o comunque volete essere degli otaku provetti questo è un anime che dovete conoscere. Non tutti sanno che tra Ken e Goku c’è appena un anno di differenza, le stelle di Hokuto iniziano a brillare nel 1983, invece le sfere del drago cominciano a esaudire i desideri nel 1984. In Italia arrivarono a distanza di parecchi anni, lasciando ai pugni di Ken il piacere di intrattenere per primi il pubblico italiano.

La trama è sicuramente più lineare, non ci sono chissà quali colpi di scena ma è sicuramente una storia che prende (con momenti altissimi). Aggiungo anche, che se siete amanti di Mad Max questa opera lo ricorda ampiamente sia nel design del protagonista che nell’ambientazione. Anche in questo caso la prima serie rimane la migliore e vi svelo il mio personaggio preferito: Juza delle nuvole.

 

Tutte le robe sfornate dalla Takahashi

Se in Giappone vieni definita la regina dei manga, non sei l’ultima delle stronze. In automatico hai anche un posto nella storia del fumetto, ma non facciamo troppi complimenti a Rumiko.

Avete presente Ranma ½, Lamù, Maison Ikkoku e Inuyasha? Ecco sono tutti suoi. Inutile dirvi che dovete recuperare tutti e quattro questi anime e guardarveli, perché non ci sono cazzi che tengano. Sedersi ed affrontare una conversazione sull’argomento senza conoscere la Takahashi è come voler parlare di fisica e non conoscere Newton.

Lamù è probabilmente un po’ ripetitivo, se la serie non vi prende potete anche lasciarla lì, diciamo però che vedere qualche episodio fa capire un po’ una struttura che verrà ripresa ed esplorata da autori diversi anni dopo. Ranma è sicuramente una delle sue opere più divertenti e movimentate (per via delle arti marziali), impossibile non farsi prendere da questo capolavoro. Maison Ikkoku è una commedia romantica, una delle mie preferite sia per il fatto che è scritta da una donna sia perché i giapponesi creano spesso opere molto introspettive. Infine Inuyasha riprende gli scontri visti in Ranma, ma portando l’opera a mischiarsi con le storie tradizionali giapponesi. I più attenti potranno notare numerose analogie con un’altra opera di un altro mangaka, Kazuhiro Fujita: Ushio e Tora.

 

Slam Dunk

Da bravo otaku, quando devo pensare ad un anime sportivo mi viene sempre in mente questo, insieme a Capitan Tsubasa (Holly e Benji). Preferisco però Slam Dunk perché attorno al basket c’è anche una storia e un evoluzione dei personaggi maggiore, rispetto alla sua controparte calcistica. Un peccato che l’anime si fermi prima rispetto al manga, ma vi consiglio assolutamente la visione delle avventure cestistiche di Hanamichi e i suoi amici.

 

I cavalieri dello zodiaco (Saint Seiya) e I cinque samurai.

I più nostalgici capiranno come mai ho tirato fuori questi due titoli. Il primo, Saint Seiya, è molto famoso anche in Italia e personalmente lo ritengo uno degli anime con i combattimenti più belli e meno monotoni. Le armature sono curate nei dettagli in una maniera pazzesca e la trama della prima serie mi ha tenuto incollato alla televisione per anni. Sono così famosi in Giappone che ancora adesso, a distanza di anni, vengono riprodotte le action figures dei personaggi con le rispettive corazze (e costano una fucilata). I cinque samurai sono un po’ la versione semplificata e più orientale dei cavalieri, ve li ho citati un po’ come operazione nostalgia e per il fatto che sono legato sentimentalmente all’opera, ma vi consiglio comunque la visione.

Termina qui la prima parte della guida, avrei voluto continuare ma il tutto risulterebbe troppo pesante e lungo da leggere. Quindi vi lascio con questi titoli e vi aspetto per leggere i miei prossimi consigli.

Konnichiwa aspiranti Otaku!


P.s. Se siete fan dei vecchi cartoni ricordatevi di passare a trovare i nostri amici delle pagine Cartoni Animati Anni ’70, ’80 e ’90 e Sigle Cartoni Animati!

Andrea Scarso

Classe 1986. Legge fumetti e guarda film quasi tutti i giorni. Nel tempo libero lavora, viaggia, gioca a D&D e cerca di condurre un qualche tipo di vita sociale. Non ha ancora capito quale sia il suo film preferito, ma dopo una lunga serie di Martini Dry potrebbe puntarvi il dito su "I Goonies".
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