Haters Back Off è la risposta alle vostre preghiere se cercate qualcosa di spiacevole e grottesco da guardare, ma che non vi faccia vergognare troppo quando lo raccontate agli amici. È anche un bell’esperimento transmediale, che nasce e si sviluppa attorno a un progetto indipendente su YouTube. Ora che ci siamo lasciati alle spalle la parola “transmediale” possiamo tirare tutti un sospiro di sollievo e andare oltre.
YouTube e i casi umani
Non è un segreto: sulla principale piattaforma di condivisione video il disagio va come il pane. Il non avere alcun talento ma crederci fino al ridicolo è la carta vincente di tanti vlogger di successo sul Tubo (e l’incubo degli insegnanti di sostegno). Al punto che attori e attrici professionisti si sono divertiti a creare personaggi fittizi (e con fittizi problemi cognitivi) per sollazzare il pubblico belluino: il pensiero corre in automatico alla nostrana Martina dell’Ombra, ultima di una lunga serie.
La comica americana Colleen Ballinger è stata una pioniera: la sua “Miranda Sings”, adolescente stralunata e priva di qualsiasi talento ma ossessionata dalla fama, ha un canale aperto dal lontano 2008. E quasi nove milioni di iscritti (esatto, l’equivalente della popolazione della città di Londra. O tre volte Roma. O novecento volte Cornate d’Adda, come preferite).
Da questo progetto indipendente e intorno al personaggio di Miranda sono nate le due stagioni di Haters Back Off, disponibili su Netflix.
Haters Back Off: dietro le quinte, a casa di Miranda
Ma cosa porta un’adolescente come la nostra fictional Miranda Sings ad aprire un canale YouTube per mostrare al mondo la propria clamorosa mancanza di talento & intelletto? È a questa domanda che Haters Back Off prova a rispondere. Lo fa in maniera colorata, eccessiva, grottesca. Francamente molto divertente e a tratti anche commovente, circondando Miranda con un ambiente familiare stralunato e al limite.
C’è uno zio, l’unico abbastanza matto da credere seriamente nelle potenzialità di Miranda e farle da manager. Frustrato da giovane nelle sue aspirazioni di danzatore acrobatico, cerca di farla diventare famosa con programmi “in cinque punti” sempre più improbabili.
La mamma, un’ipocondriaca fragile e insicura, che trova conforto nella relazione con un viscido predicatore col fetish per i disabili. C’è una sorella fin troppo normale, con la passione per i libri e per l’arte e sempre sull’orlo di una crisi depressiva.
C’è un amico d’infanzia che per qualche ragione misteriosa la ama disperatamente. E c’è (o meglio, non c’è) un padre assente.
A caccia di sogni, tra follia e normalità
Il punto di forza di Haters Back Off è proprio nella narrazione di questi personaggi border, a loro modo tutti sopra le righe, a loro modo tutti sconfitti e sognatori. Il miraggio della fama diventa uno stratagemma per raccontare bisogni quotidiani, umani, per primo il bisogno d’amore.
La solitudine, la miseria, le malattie, i problemi economici di questa famiglia scivolano sullo schermo con la leggerezza di un palloncino all’elio e ci scoppiano sulla faccia a sorpresa. L’effetto guilty pleasure da situation comedy trash si va affievolendo puntata dopo puntata, fino a farci chiedere – mentre sorseggiamo Dom Pérignon – “ma che cazzo sto guardando?”
Nonostante i presupposti e il taglio completamente diversi, siamo decisamente più vicini ai territori di The End of the F***ing World che a quelli della teen comedy. Se non fosse chiaro: era un complimento.
…e si ride pure.
Si ride male, in uno spettro di colori che va dal grigetto al nero, ma si ride. Miranda è capace di farvi sentire a disagio anche attraverso il filtro dello schermo: di mettervi in imbarazzo e al tempo stesso provocarvi conati di sghignazzo infantile.
“Sei la nuova Andy Kaufman!”, le dice un produttore di Broadway, credendola un’attrice comica invece di un autentico caso umano. Senza bisogno di scomodare Andy Kaufman direi che Colleen Ballinger un applauso se lo merita, e che voi avete trovato l’intrattenimento che cercavate per le prossime serate casalinghe.
Un grave, grave difetto: Haters Back Off dura troppo poco. Ma poi potrete sempre unirvi a quei nove milioni che si sono consolati su YouTube.