
Heath’s Ledger: Monster’s Ball, la danza nel braccio della morte
Monster’s Ball (di Marc Foster, 2002) è un film a cui Heath Ledger lavora in quasi contemporanea a Le quattro piume. Stavolta non ha un ruolo da protagonista, ma in modo simile a quanto era avvenuto per Il patriota viene scritturato per interpretare il figlio di un grande attore: in questo caso si tratta del nostro amato Babbo Bastardo alias Billy Bob Thornton.
Il motivo principale per cui si ricorda questo film è l’Oscar alla Miglior Attrice andato nel 2002 a Halle Berry, talmente appannata da essere quasi irriconoscibile (sappiamo che l’Academy ama gli attori fighi che si imbruttiscono) nel ruolo di una cameriera funestata da una serie improponibile di sfighe. In effetti Monster’s Ball è un film che rischia di finire a tanto così dal comico involontario a causa del numero di tragedie che capitano ai protagonisti nel giro di due ore di film.
In realtà, ha alcune frecce al suo arco che lo rendono invece una pellicola potente ed efficace. Primo fra tutti, il modo in cui viene raccontata la pena di morte negli Stati Uniti: qualcosa di talmente rituale, programmato e asettico, su cui il film indugia, da dare allo spettatore lo stesso senso di nausea che coglie Sonny, il personaggio di Heath. Egli, nella prima parte di film, è i nostri occhi su suo padre, Hank, un uomo chiuso e razzista, incapace di relazionarsi al figlio se non in un modo critico e conflittuale – la maniera in cui a sua volta è stato cresciuto dal padre retrogrado.
I due svolgono il lavoro di guardie carcerarie e accompagnano Lawrence (interpretato da Sean Combs, ovvero Puff Daddy/P. Diddy) all’esecuzione capitale. Il titolo Monster’s Ball allude proprio al rituale attorno alla pena di morte: il ballo del mostro era infatti fin dall’800 la pratica di condurre una “prova generale” il giorno prima dell’esecuzione, in cui il condannato doveva effettivamente simulare i contorcimenti della morte, come se fossero una danza (sì, “ball” in questo caso non significa “palla”, ma proprio “ballo”). Vi ricorda qualcosa?
Creepy.
Il personaggio di Halle Berry, Leticia, non è altri che la moglie di Lawrence, a cui resta a carico un figlio obeso e non molto sveglio.
Il secondo pregio del film è il modo in cui tratta il rapporto tra amore e morte: vi è una lunga scena di sesso, nella seconda parte del film, che ha una funzione catartica e liberatoria rispetto alla morte che circonda i due protagonisti. Hank, in preda a una crisi di coscienza scatenata da ciò che accade al figlio, conosce e si innamora di Leticia. Nessuno dei due è a conoscenza del rapporto che lega l’altro a Lawrence. La loro unione è il modo per ritrovare una stilla di vita nella danza macabra: fino a quel momento, la morte sembra pervadere l’intero film, tanto che i vivi ne paiono contaminati quanto i morti.
Il film venne anche elencato, per questi motivi, nel novero delle “preveggenze” che avrebbero costellato la carriera di Heath Ledger e che rappresenterebbero avvisaglie inquietanti della sua breve vita.
SPOILER
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All’inizio del film, dopo la lunga scena che si riferisce all’esecuzione di Lawrence, il giovane Sonny ha un diverbio col padre e si spara un colpo davanti a lui, uccidendosi. Questo evento gigantesco è ovviamente il motivo scatenante del cambiamento in cui va incontro il personaggio di Thornton.
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FINE SPOILER
La sequenza è così drammatica e oscura che è difficile vederla oggi senza pensare al destino del suo interprete, allora giovanissimo (morto a 28 anni, all’epoca di Monster’s Ball Heath ne aveva circa 22).
Però fu anche quella che portò Larry McMurtry, scrittore premio Pulitzer e autore della sceneggiatura di Brokeback Mountain, a restare colpito profondamente dall’attore e a scritturarlo, qualche anno dopo, per il ruolo di Ennis Del Mar.
Ma prima di arrivare a quel ruolo, ci sono altri film che Heath ha girato nel frattempo, uno dei quali veramente, ma veramente, ma veramente, ma veramente, ma veramente brutto. Ne tratteremo, ahinoi, una delle prossime volte.
Il 22 gennaio 2017 è ricorso l’anniversario della morte di Heath Ledger; sono passati nove anni.
Sto recensendo tutti i film in cui ha lavorato Heath nella sua breve carriera e usciti sul mercato italiano. Qua gli episodi precedenti del “registro”: