Dato che siamo in periodo di playoffs e che di basket in Italia non parla manco il vostro amico di colore alto 4,72 m, allora ci penserò io. Se non sapete cosa sono i playoffs, sappiate che vi perdete uno degli eventi sportivi più spettacolari di mai, ma non temete: ci sono ogni anno. Se i tifosi e seguaci del calcio si sono irritati per le mie precedenti affermazioni, ricordate che l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro dove vige la libertà di parola e di pensiero. Semicit.
Ci stavate credendo, vero?
Ammirate la grazia. Osservate la delicatezza con cui la pelle del pallone scivola senza graffiare e senza ferire la retina. Intendendo la rete del canestro, non la membrana oculare. Apprezzate e imparate ad amare il suono prodotto dal contatto lieve di questi due orgasmici strumenti. Lasciatevi ammaliare dalla pubblicità assolutamente non retribuita che involontariamente, adesso, il MacGuffin sta facendo a Nike. I portali di cinema producono recensioni, noi produciamo sogni!
Di ritorno dal trip di lsd sono in grado anche di comunicarvi l’obiettivo di questo favoloso articolo che vi accingete a leggere, anche se lo avrete già capito dal titolo: oggi parliamo di cestini e del ruolo dei netturbini nella società contemporanea…
Ok, forse al terzo tentativo ce la facciamo: oggi vi elencherò, in ordine accuratamente casuale, gli 8 film più belli (o in qualche modo interessanti) che parlano del nostro amato basket. No, non era una citazione a Love & Basketball. So che 8 è un numero un po’, come dire… del cazzo, ma non sono proprio riuscito a trovare altri due film che colmassero il gap per raggiungere il tondissimo numero 10. Rassegnatevi, Del Piero si è ritirato. Questo non vuole essere un articolo polisportivo.
Dopo il delirio: siete pronti? Mamma butta la pasta!
Blue Chips – Basta vincere (1994), regia di William Friedkin
Anche voi siete rimasti a bocca spalancata? A quanto pare sì, William Friedkin (sì, quello de L’esorcista) ha girato un film sul basket. Ok, facciamo finta di niente e passiamo alle informazioni interessanti. L’uomo dalla casacca blu in foto è Pete Bell (Nick Nolte), allenatore di una squadra di NCAA abbastanza scarsa. Alla ricerca di un modo per vincere, si imbatte nel gigantissimo e all’epoca giovanissimo Shaquille O’Neal che gli faciliterà decisamente le cose. Tra gli altri interpreti figura anche l’ex cestista Penny Hardaway.
Film godibile, e poi c’è Shaq, quindi va visto per forza.
Chi non salta bianco è (1992), regia di Ron Shelton
“Io questi due li ho già visti da qualche parte, ma non riesco a capire bene… COOOOSAAAAAA???”
Già, Wesley Snipes e Woody Harrelson. Voglio dire, il primo magari lo ricollegate più facilmente al mondo del basket, visto che comunque fa arti marziali da quando voi ancora giocavate con gli Skifidol, ma Harrelson? Cosa mi ci cicci tu con la pallacanestro? Poco importa, fatto sta che in questo film non dovete ricercare propriamente l’arte cinematografica, ma piuttosto un’altra arte, quella del chiinsultamegliolamammalatrui. Infatti è il film del trash talking per eccellenza, una commedia spaccabudella intinta del mondo del playground cestistico vecchia maniera. Oltre ai due attori d’eccellenza, a comporre il cast figurano anche due ex cestisti dell’NBA: Marques Johnson e Freeman Williams.
Più in alto di tutti (1996), regia di Eriq La Salle
Il titolo originale del film è Rebound: The Legend of Earl ‘The Goat’ Manigault. Bene.
La pellicola di La Salle (che tra l’altro è Peter Benton in E.R.!) narra la storia vera di Earl Manigualt, letteralmente una leggenda del playground newyorkese e probabilmente lo streetballer migliore di sempre, soprannominato appunto The Goat (probabile acronimo di “greatest of all time”). Tra eroina e talento il nostro Earl non riuscirà mai a entrare nell’NBA, ma ciononostante verrà ricordato anche dallo stesso Kareem Abdul-Jabbar come il migliore di sempre. Nel film, oltre a Jabbar stesso, figurano James Earl Jones, Forest Whitaker e Kevin Garnett che interpreta Wilt Chamberlain.
Space Jam (1996), regia di Joe Pytka
Pensavate che lo avrei lasciato per ultimo, eh?! Ovviamente non poteva mancare lo stereotipo del film sul basket, anche se forse tra quelli visti finora è proprio quello che col basket c’entra meno. Ma non importa: Space Jam è un capolavoro immortale che nessuno dimenticherà mai per l’innovazione che ha saputo portare. Non sto qua a dirvi altro perché sicuramente lo conoscete tutti a memoria, solo un paio di indicazioni sul cast: oltre, ovviamente, a Michael Jordan ci sono altre stelle della pallacanestro americana quali Larry Bird, Patrick Ewing, Charles Barkley, Muggsy Bogues, Larry Johnson, Shawn Bradley, Vlade Divac, Alonzo Mourning, Charles Oakley e altri ed in più Bill Murray che interpreta se stesso. Direi che gli elementi per un film geniale li aveva tutti.
Hoop Dreams (1994), regia di Steve James
Qua tocchiamo uno degli apici di categoria. Un documentario che racconta la storia di due ragazzi con la passione per il basket, ma che tratta argomenti quali il razzismo ed i problemi sociali, economici e comunitari che caratterizzavano gli States anni ’90. È considerato uno dei migliori film sportivi di sempre e inoltre ha vinto un Oscar per il miglior documentario nel 1995. Semplicemente stupendo, da guardare assolutamente.
Coach Carter (2005), regia di Thomas Carter
No, il regista non è caduto in un delirio di onnipotenza mettendo la sua persona come protagonista del suo film; il coach Carter di cui si parla è invece Ken Carter (Samuel L. Jackson), ex giocatore e ora allenatore nel college dove lui stesso ha iniziato. La pellicola è la classica dove inizialmente il rapporto coach-giocatori è tormentato perché questi ultimi sono degli stronzi teste di cazzo, ma che alla fine evolve in qualcosa di bello, costruttivo e costitutivo per i ragazzi.
Da segnalare inoltre che è uno dei pochi film insieme a Star Wars: Episodio II in cui Samuel L. Jackson non è un fottuto piscopatico egocentrico megalomane armato.
Shaolin Basket (2008), regia di Chu Yin-Ping
Ho pensato che l’articolo stesse diventando troppo serioso, quindi ho deciso di dare una rinfrescata. L’APOTEOSI DEL TRASH! Non siete contenti? Shaolin Basket è il film migliore per spegnere il cervello e lasciarsi andare a voli intergalattici verso il tabellone. Ovviamente è consciamente trash ed è sostanzialmente una parodia del film sportivo (sulla scia di Shaolin Soccer) ed è proprio questo che lo rende incredibilmente figo. Guilty pleasure, capitemi.
He Got Game (1998), regia di Spike Lee
Della serie concludere in bellezza. Ok, gli altri film potranno essere belli, ma questo è spettacolare. A parte che abbiamo alla regia il nostro black friend Spike Lee che non delude mai, ma poi abbiamo anche mr. Denzel Washington e l’ex cestista Ray Allen a interpretare rispettivamente padre e figlio. Il film è toccante, molto curato e super affilato verso l’NCAA. Probabilmente il miglior prodotto mai realizzato sul gioco della pallacanestro.
Bonus: The Minis… nani a canestro (2007), regia di Valerio Zanoli
A differenza dei grandi musicisti che tornano sul palco per fare il tanto acclamato bis, io invece torno con Lammerda. Questo per due motivi: se ho sofferto io, dovete soffrire anche voi; i film belli sul basket esistono, ma diffidate dai nani. Si faccia avanti il radical chic che promuove la libertà di diritti, dai, sto aspettando. Oh, giusto: nel film c’è Dennis Rodman, che è probabilmente più famoso per il numero di colori di capelli portati contemporaneamente che per le sue gesta (eccelse, tra l’altro) in NBA. Ah già, dimenticavo la bamba.