Inferno è alle porte, ma noi andiamo a ripassare quali sono i ruoli che hanno contribuito a condurre Tom Hanks lassù, nell’Olimpo delle leggende del cinema.
5. Il codice Da Vinci | 2006 | Ron Howard
Siamo nel 2006 e viaggiando veloce sul successo del libro di Dan Brown – un successo che contribuisce ancora oggi a riempire gli uffici delle sale editrici di libri su Templari e Maddalene – arriva il film de Il codice Da Vinci. Chi meglio di Tom Hanks per interpretare un colto professore di Simbologia? Insieme alla deliziosa Audrey Tautou il nostro Tom dà vita al duo dinamico Robert Langdon/Sophie Neveu che si deve districare tra antichi misteri, moderni pericoli, associazioni segrete che vogliono custodire segreti storici e Jean Renò. Perché se sei in Francia Jean Renò deve esserci. E deve essere incazzato.
Ok, il film è quel che è, ma il personaggio di Langdon rimarrà appiccicato addosso a Tom Hanks, tanto che ancora oggi è uno di quelli con i quali viene maggiormente identificato, complici anche i seguiti Angeli e demoni e il prossimo Inferno.
4. Cast Away | 2000 |Robert Zemeckis
In Cast Away riscontriamo una delle maggiore prove attoriali di Tom Hanks, visto che, essendo praticamente l’unico attore in scena, regge sulle sue spalle l’intero film. Attraverso il dipanarsi delle sue avventure da novello Robinson Crusoe assistiamo al suo lento sfacelo psico-fisico, sorretto solo dalla presenza del suo amico Wilson (chi ha visto sa).
Stiamo dunque parlando di un film d’avventura fatto e finito, che ormai è diventato un classico dei block-buster primi anni Duemila. Stare qui a raccontarlo non cambia ciò che è: un ottimo prodotto d’intrattenimento, che attinge a piene mani dalla letteratura e poggia sulle spalle sicure di un attore che ancora una volta si rivela enorme.
3. Era mio padre | 2002 | Sam Mendes
Questo è uno di quei film che li guardi e ti chiedi come diavolo abbiano fatto a non diventare dei cult immensi. Invece niente, finito completamente nel dimenticatoio.
Sta di fatto che nel 2002 il Sam Mendes post-American Beauty tira fuori dal cilindro un film gangster/drammatico con i controfiocchi. Tom Hanks è Mike Sullivan, killer al soldo di un potente boss mafioso (l’immenso Paul Newman) e padre amorevole. Una sera uno dei suoi figli assiste per sbaglio a un’esecuzione. Temendo che il bambino parli troppo il boss ordina così che l’intera famiglia di Sullivan venga eliminata. Comincia dunque un lungo inseguimento, che sarà però utile a dimostrare come il personaggio di Tom Hanks non sia un padre così distante come ci era sembrato in un primo momento.
Assistito da un eccelso Jude Law nei panni del cattivo, Tom Hanks regala un’altra prestazione superba, stavolta in un film che è ancora tutto da (ri)scoprire.
2. Il miglio verde | 1999 | Frank Darabont
Ci sono film che non vanno discussi, ma semplicemente amati: Il miglio verde (direttamente dalla penna di quel mago di Stephen King) è certamente uno di questi.
Il nostro Tom interpreta Paul Edgecombe, direttore del braccio della morte del penitenziario di Cold Mountain, e che ci racconta dello strano caso di John Coffey (il compianto Michael Clarke Duncan), ovvero il detenuto che era in grado di guarire le persone dai loro mali e che – forse – era finito in gabbia per un errore.
Il film è lancinantemente bello e intenso, i personaggi sono vividi e ti si appiccicano in testa, tanto che li ricordi perfettamente anche dopo anni ed anni. Tom Hanks dà una delle sue prove migliori soprattutto nei dialoghi con un Duncan mai così in forma.
1. Forrest Gump | 1994 | Robert Zemeckis
Ragazzi, so che ve lo aspettavate, ma come non potevo metterlo al primo posto?
Tom Hanks è Forrest Gump. Non c’è niente da fare. Perché quando interpreti un personaggio tanto particolare, in un film così memorabile, e lo fai così tanto bene non puoi non rimanere legato a quel personaggio. Forrest Gump è Forrest Gump, è la storia di quarant’anni di vita americana vista in tutti i suoi momenti cruciali e tenuti insieme da questo stupido, idiota, pazzo, geniale essere che Tom Hanks si costruisce addosso e che fa vivere quasi di vita propria.
Io credo che ancora oggi, quando son passati ventidue anni, se chiedeste a Tom di tornare ad essere Forrest non ci metterebbe nemmeno due secondi, perché la prova che ha dato qui è stata talmente splendida da farmi pensare che un po’ di Forrest Gump fosse stata in Hanks anche prima.
P.S. Ricordatevi di fare un salto dai nostri amici di Cinefili Incazzati!!!