Forse avete potuto constatarlo di persona: vedere un film in compagnia non è mai semplice. Ecco i dieci peggiori figuri con i quali ci si può ritrovare. Cinema o salotto a volte non fa differenza.
Persona #1 – Il chiosatore impertinente
Infesta solitamente le sale cinematografiche gremite, perché il suo show necessita di un pubblico quanto più vasto possibile. Il suo scopo è concludere le battute dei personaggi in modo volgare per causare le risa dei trogloditi suoi pari presenti in sala. È ghiotto di frasi lasciate in sospeso, si esalta come Pippo Inzaghi in area piccola con i sempreverdi siparietti di “- Chi? – Stocazzo!”, oppure “- Lo sai a che penso prima di addormentarmi? – A tua madre!”. Non parliamo poi di quei terribili dieci minuti di spot o trailer prima del film: il chiosatore li sfrutta così come i piloti di Moto GP sfruttano il warm up. Se lo beccate trucidatelo, non trovo altra soluzione.
Persona #2 – Il branco di sedicenni
Più frequenti durante gli spettacoli diurni, se volete evitarli l’unica soluzione è sperare in un tardivo secondo spettacolo, anche se ovviamente non esiste certezza alcuna. Sono come le locuste, cavallette ghiotte di ogni grammo di pazienza che potete possedere. Urlano, lanciano, ruttano, si riproducono, sfruttano le due ore lontani dallo scudiscio di mamy e papy per dare sfogo al loro lato più bestiale, aiutati dal buio in sala che è il loro maggior alleato. Particolarmente infausto è il connubio “sedicenni + film horror”, ecco in quel caso siete fatti, belli.
Persona #3 – L’ariano
Probabilmente in vita sua ha visto 13 film e basta: è l’oltranzista, il grammar-nazi della cinematografia, quello che “o è Quarto potere o io non perdo il mio tempo dietro queste cazzate da decerebrati”. Eppure voi volevate solo distrarvi con un bel film in compagnia e poi andare a nanna. L’ariano si attiva durante la spiacevole operazione della scelta della pellicola da vedere (per la quale sarebbe sempre utile avere accanto un buon Sceglitore di film) e si gonfia come Cell durante il Cell-game, a meno che non riusciate a placarlo in questo modo:
- 2001: Odissea nello spazio può andare?
- E vabbé dai, per stasera filmetto leggero, ma domani maratona di Dziga Vertov, non transigo…
Persona #4 – Il verista
Probabilmente folgorato sulla via di Damasco dai gemelli del gol Zola (lo scrittore, non Magic Box),Verga, il verista ha sviluppato con gli anni una complessa forma di disturbo ossessivo compulsivo che gli impedisce di sospendere la sua incredulità. Il verista si nutre di tutto ciò che è comprovato dai fatti, non tollera qualsiasi digressione e sequenza fantasy, action, fantascientifica o comunque non verosimile. Il suo fisico debole sopporta solo la visione di biopic fedelissimi, film storicamente accurati (in quei casi si trasforma in una fusione letale di Jacques Le Goff ed Eric Hobsbawm), film di denuncia e documentari non troppo movimentati. Già il leone che insegue la gazzella gli sembra un po’ troppo poco credibile.
Persona #5 – Il telecronista savio
Altrimenti detto “Sandro Piccinini”, si occupa di fornire il resoconto live di tutte le azioni che vede rincorrersi sullo schermo. Commenta, analizza, racconta, assolve da solo la funzione di telecronaca, commento tecnico e interviste a bordo campo. È il classico spettatore che si acquatta nell’ombra dietro di te e ti tormenta con una vasta gamma di consigli dati ai personaggi: “Baciala, no?”, “Ma cosa cazzo vi dividete, imbecilli!”, “Fossi in te non entrerei in affari con un tipo del genere”, “Non ti arrendere Jack, ci stai anche tu su quella maledetta porta”. Ci manca solo il “rete incredibileee… proprio luui!”.
Persona #6 – L’Instagrammatore social-patico
Per lui andare al cinema o sedersi sul divano con gli amici non fa differenza: guardare un film è prima di tutto un evento social. Durante la visione vi tormenterà con tentativi di selfie, dirette su Facebook, scelta dei filtri per Instagram, tweettamenti selvaggi, posterà sui social un commento a caldo di ciò che sta vedendo, anche se – con tutta probabilità – ha la cultura cinematografica di Enrico Pasquale Pratticò. Ah, pregate che abbia la batteria quasi scarica, altrimenti in sala il cellulare non lo spegne neanche sotto tortura.
Persona #7 – Il Morandini
Lontano parente dell’Ariano, il Morandini pare essere stato generato da una notte di passione tra MyMovies e IMDb. Partite già rassegnati, perché durante la visione non farà altro che darvi suoi commenti, impressioni su ogni stacco di montaggio, saprà sciorinare le filmografie di regista, attori, comparse e tecnici del suono. Non riuscirete a placarlo, perché al Morandini non interessa vedere il film, quanto piuttosto tenervi una lezione proprio durante quelle due ore. No way out.
Persona #8 – La coppietta lussuriosa
Ok, sono in due, ma in quanto a sale in zucca fanno per uno… scarso. Questa tipologia di coppietta pare non avere ben presente il sacrosanto concetto di “camporella”, oppure ha uno strano feticcio per dare il via al rituale dell’accoppiamento nelle sale cinematografiche . Particolarmente sgradevole se ce la si ritrova di fianco, la coppietta lussuriosa costella il film di suoni umidi e risucchi un po’ sinistri, fruscii, sfregamenti e movimenti basculanti che – oltre a metterti un po’ in soggezione – possono anche dare adito a poco simpatiche incomprensioni. Soprattutto se ti senti una mano lasciva scivolarti addosso.

Persona # 9 – Detective Conan
Molto più gradevole di tutti gli altri loschi figuri qui elencati, il detective Conan si aggira soprattutto dalle parti del giallo/thriller. Solitamente se ne sta buono buono per buona parte del film, fino a quando la sua intelligenza superiore, il suo fiuto da mastino, oppure il suo culo sfacciato gli fanno indovinare l’esatta conclusione del film. Ogni-benedetta-volta. Fino a qui nessun problema, ma le tue bestemmie cominciano a levarsi alte e feconde quando il signor detective si premura sussiegosamente di condividere con te la sua scoperta. Tu – che ormai ci hai fatto il callo – speri fino all’ultimo che abbia sbagliato, un po’ per non sentirti una scimmia dall’encefalogramma piatto, un po’ perché almeno dal cinema la vorresti qualche sorpresa. Invece no. Lui ha sempre, SEMPRE ragione.
Persona #10 – Il disattento
Chiudiamo questa rassegna di personaggi da incubo con la categoria forse peggiore, quella che ti ferisce di più. Hai scelto un film, un film a te caro, che magari conoscono in pochi, averlo proposto è una scelta coraggiosa perché potrebbe non piacere, eppure tu ci hai provato. Sei stato coraggioso, santo cielo, quello è il tuo film preferito e vorresti che tutto il mondo ne parlasse. Fai su degli amici, amici fidati, oppure la fidanzata, la donna della tua vita, la madre dei tuoi futuri figli. Li fai accomodare sul divano, accendi il lettore DVD, buio in sala. Si comincia.
E gli altri non seguono. Tu sei lì, che allunghi le mani verso la meraviglia che corre sullo schermo, invocando il silenzio mentre loro parlano, dormono, si lanciano arachidi nella scollatura, analizzano i dati ISTAT sulla vendita di porri nella Romagna rossa degli anni Settanta. Come siamo giunti a questo? – ti chiedi in preda allo sconforto. Li guardi: la loro disattenzione è la tua sconfitta. Vorresti solo una pala con cui scavarti la fossa.
“Che palle sto film, non ci ho capito niente”, dice qualcuno. Ti alzi in piedi schifato, il mondo ti ha deluso un’altra volta. Ecco, alla fine ci sei arrivato: la persona migliore con la quale vedere i film sei tu stesso.
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