Vige una regola non scritta, nel mondo del calcio (prendete questo off topic per quello che è): se sei stato un grandissimo giocatore, anche un fenomeno, non è detto che tu possa diventare un allenatore vincente. Prendete Maradona; leggenda vivente, da sempre nelle conversazioni di tutti gli amanti sportivi per il “titolo” di più grande calciatore mai vissuto… ma allenatore fallimentare come pochi altri nella storia. Il disastro del Mondiale 2010 con l’Argentina è lì come prova.
Come per lo sport, dunque, anche nel Cinema i grandi attori da Serie A non è detto che possano diventare ottimi registi. E oggi, come dimostrazione della mia tesi scientifica, andrò a parlarvi dei “Fantastici 4 (+ 2)“: attori un po’ meh (per non dire mediocri) capaci di esaltarsi dietro la macchina da presa.
Molti di voi li conosceranno già, altri potrebbero non pensarla ugualmente… però questa è la mia lista, quindi *verso della pernacchia*! Vi lascio il tempo per mandarmi a quel paese. Ora partiamo davvero:
1) Joseph Gordon-Levitt – Don Jon
Iniziamo con il tour tra i nostri Fantastici 4 registi con quello con meno titoli all’attivo (uno soltanto) aka l’attore meno peggio del quartetto. Il mio amato Joseph Gordon-Levitt ha recitato in molti film che mi riguardo sempre volentieri come Looper o 50 & 50, ma non è mai riuscito a conquistarmi fino in fondo. Come affetto da una qualche sorta di maledizione, l’eterno faccia da ragazzo non ci ha ancora regalato la performance della vita.
D’altro canto, il suo esordio alla regia nel 2013 mise tutti d’accordo: Don Jon all’uscita fu un successo di pubblico e di critica; una commedia dissacrante, divertentissima e capace di colpire direttamente al cuore i maschietti più macho e virili. Una regia ottima, impreziosita da un montaggio ai limiti della perfezione e da tempi gestiti magistralmente. Non un capolavoro, sia chiaro, ma un’opera prima che mi ha fatto desiderare di volerne ancora. Joseph, prossima volta però, tieniti per te tutti i segretucci di noi uomini! Te ne sarei grato.
2) Ben Stiller – Tropic Thunder, Escape at Dannemora, I sogni segreti di Walter Mitty
L’amico per la pelle del Biondo crodino Owen Wilson è il nostro terzo uomo. Attore così così, capace sempre di strappare la sufficienza ma mai un 10 in pagella, in più di un’occasione ha dimostrato invece di essere uno di quei registi coi controc***i. Tropic Thunder è una delle parodie su Hollywood più esilaranti e geniali del XXI secolo; l’ultimo suo lavoro, la serie Escape at Dannemora, ha mostrato un lato più cupo e autoriale di un regista polivalente e pieno di risorse.
Poi c’è lui: I sogni segreti di Walter Mitty. Un film incompreso, ingiustamente massacrato dalla critica superpartes, ma capace di farsi amare dai sognatori ad occhi aperti. John Dorian avrebbe apprezzato.
3) Ben Affleck – Argo, The Town, Gone Baby Gone, Live by the Night
Un uomo, un meme vivente. Oramai privato del ruolo di uomo-pipistrello, Sadfleck ha spopolato sul web ai tempi dell’abominio Batman v Superman. Zack Snyder e quello scherzetto da milioni di dollari, per certi versi, hanno ancora di più messo alla berlina le capacità recitative del maggiore dei fratelli Affleck. E mentre Casey vince premi Oscar come Miglior attore protagonista (e si “difende” dalle accuse di molestie sessuali), Ben reagisce e sforna pellicole da dietro la cinepresa tanto belle da far arrapare l’Academy.
Mano decisa, ispirata e coinvolgente; Argo è oggi un classico contemporaneo, mentre The Town meriterebbe una gigantografia sul muro della mia camera. Persino La Legge della notte, uno dei suoi film meno riusciti, riesce a dare qualcosa. Il timbro c’è, la personalità non manca di certo. Ben Affleck non sarà un mostro in espressività, ma in cabina di regia è un prodigio.
4) George Clooney – Confessioni di una mente pericolosa, Suburbicon, Good Night, and Good Luck.
Oltre a essere il volto della Nespresso (citazione non sponsorizzata) e il solito tontolone dei film dei Coen, George Clooney è solo uno dei migliori registi contemporanei in vita. Pensate stia esagerando? Felice lo abbiate detto/pensato, sono pronto a smentirvi:
- Confessioni di una mente pericolosa ha consacrato il talento di Sam Rockwell ed è un thriller autobiografico da capogiro. Nonché nella mia Top 10 all time.
- Good Night, and Good Luck. si serve di una scrittura enorme e di un bianco nero da urlo per un dramma giornalistico coinvolgente, verboso e da applausi a scena aperta. Questo è grande Cinema.
- Suburbicon, invece, sfrutta saggiamente la sceneggiatura dei fratelli Coen e mette in luce tutte le doti di Clooney anche nella black comedy. F*** you Rotten Tomatoes… tu e le tue percentuali!
A onor di cronaca, George sbarcherà su Sky prossimamente con una serie evento: il soggetto sarà la satira sulle forze militari statunitensi. Io non vedo l’ora, ma voi soprattutto andatevi a recuperare la sua filmografia; va beh, facciamo che In amore niente regole potete anche saltarlo.
Per i più curiosi aggiungo…
Peter Berg, ormai ex attore di parti minori, è un regista statunitense amatissimo in patria e autore dell’ideale trilogia dell’America ferita (Love Survivor, Deepwater Horizon, Patriots Day). Oltre la pomposità, oltre l’ideologia politico-patriottica, Berg sa girare e si vede. Purtroppo fa anche tanta merda, scusate il francesismo. Insieme a lui, vi lascio nelle mani sapienti di Shane Black: attore nel primo Predator, oggi sceneggiatore e regista di perle snobbate o dimenticate come The Nice Guys, Kiss Kiss Bang Bang e The Predator (2018). Non penso debba dilungarmi troppo nelle presentazioni… sappiate solo che siete al cospetto di un genio incompreso.
E voi? Quali sono i vostri registi inaspettati preferiti? Vi aspettiamo sulla nostra pagina Facebook per il confronto, cari MacGuffers!