
I Goonies : la rivincita degli sfigati
Chi da bambino non ha mai sognato di vivere un’avventura simile a quella dei Goonies nel film del 1985??
I Goonies, ennesimo film cult sfornato dai mitici e prolifici anni ’80. Pellicola che fece sognare milioni di bambini, soprattutto quelli emarginati: sono proprio loro i protagonisti della storia. E’ curioso che negli stessi anni lo zio Stephen King stesse finendo di scrivere il suo best-seller It, il quale fondamentalmente parte allo stesso modo, ma con tinte più dark (decisamente più dark).
La trama
Siamo nella piccola cittadina di Goon Docks. Un gruppo di ragazzini, i Goonies (goony nello slang americano vuol dire “sfigato”) si riunisce per l’ultima volta a casa di Mikey, che il giorno dopo sarà costretto a trasferirsi con la sua famiglia a causa di un paio di ricconi che raderanno al suolo il quartiere per costruire un campo da golf. In soffitta trovano un mappa curiosa che pare porti al ricco tesoro del pirata Willy l’Orbo. Mikey pensa che una volta trovato potrà usare il denaro per evitare la demolizione della sua casa. I Goonies senza pensarci troppo partono all’avventura, ma una banda di malviventi (la banda Fratelli) ha il nascondiglio proprio sopra alle gallerie sotterranee che conducono al tesoro…
La squadra dei Goonies
Facciamo la conoscenza dei nostri eroi. In brevi sequenze, durante i titoli di testa, conosciamo i protagonisti.
Clark “MOUTH” Deveraux – Con la sua faccia da furbetto, Mouth è il l’oratore. Parla sempre, anche quando forse è meglio stare zitti. Inoltre, conosce bene lo spagnolo e sono proprio le sue doti linguistiche a condurre il gruppo verso il tesoro poiché le indicazioni sulla mappa sono proprio in spagnolo.
Richard “DATA” Wang – Grande inventore, è facilmente associabile a un giovane 007. Sotto il suo cappotto nasconde decine di trappole e congegni che sembrano appena usciti dalla fabbrica ACME. Stesso attore che l’anno prima interpretò Shorty, il ragazzino di Indiana Jones e il tempio maledetto.
Lawrence “CHUNK” Cohen – Il barilotto, maldestro e perennemente affamato del gruppo. In maniera puramente fortuita, aiuta i compagni diverse volte in momenti di smarrimento.
Mikey Walsh – Porta l’apparecchio ai denti ed è la mente, il motivatore, il leader dei Goonies. L’attore è nientepopodimeno che Sean Astin (Sam Gamgee de Il Signore degli Anelli) nella sua prima apparizione sul grande schermo.
Poi abbiamo come new entry dell’ultimo minuto:
Brandon Walsh – Fratello maggiore di Mikey, viene trascinato nell’impresa mentre cerca di riportarlo a casa sano e salvo. Interpretato da Josh Brolin, anche lui alla sua prima apparizione cinematografica.
Andy e Stef – Forse i personaggi più inutili del film. Due ragazzine: una acidella (Stef) e l’altra con gli ormoni a palla (Andy). Andy si unisce ai Goonies perché il tipo con cui stava le fissava le mutandine – dice -, ma in pratica vuole solo limonare duro con Brandon. Si rivela utile alla squadra quando c’è da suonare un organo visto che in passato ha preso lezioni di pianoforte, ma diciamocelo… fa più casino che altro. E l’amica Stef dove sta in tutto questo? Insulta gli altri gratuitamente.
Lotney “SLOTH” Fratelli – Fratello dei Fratelli (ahah che ridere), anche lui è un escluso. Per via del suo aspetto deforme viene tenuto in catene dalla sua famiglia. Si unisce al gruppo grazie a Chunk. Personaggio molto “Hold the door” (chi segue Game of Thrones capirà l’allusione).
La squadra dietro la telecamera
Dietro la macchina da presa c’è Richard Donner, regista della prima trasposizione cinematografica di Superman uscita nel 1978. Se si sa questo è facile cogliere un’autocitazione verso il finale del film.
Steven Spielberg cede il soggetto.
Alla sceneggiatura c’è un giovane Chris Columbus, appena reduce da quella di Gremlins (1984). Se si pensa ai suoi futuri lavori, è facile associare la banda Fratelli agli instancabili ladri Harry e Marv di Mamma ho perso l’areo, mentre a Data a un Kevin McCallister alle prime armi.
Conclusione
Per scene un po’ horror ed altre con riferimenti sessuali forse potrebbe essere definito un film non proprio per bambini, ma in fondo viene tutto visto sempre attraverso lo sguardo semplice e poco malizioso di un bambino. Molto bella la tematica “tali genitori, tali figli”, ma che purtroppo viene inserita solo nell’epilogo e quindi poco sviluppata. Effetti speciali forse un po’ deludenti (guardate al rallentatore la scena dell’acqua che esce a geyser dal water). Resta comunque una pietra miliare della nostra infanzia ed è giusto che vada trattato coi guanti.