
Il diavolo veste Prada… una direttrice da inferno!
“Oh, non essere ridicola, Andrea! Tutti vogliono questa vita. Tutti vogliono essere noi.” (Miranda).
Nel mio percorso di recensioni di “commedie che ho adorato” oggi voglio soffermarmi su una del 2006. Sono molto legato a questo film in quanto mi ha fatto conoscere Anne Hathaway. Infatti da quel giorno è iniziata la nostra storia d’amore, peccato che lei non lo sappia ancora, ma questi sono dettagli e non voglio annoiarvi. Il film in questione è molto famoso e popolare, una divertente storia nel mondo della moda. Qualora non ne foste ancora a conoscenza (ma da dove venite? Marte?) vi convincerò a guardarlo con la mia recensione qua sotto.
Strike a pose… la sfilata inizia tra 3, 2, 1… GO!
TRAMA: La nostra storia inizia con la neo laureata Andrea ‘Andy’ Sachs (Anne Hathaway), arrivata da poco a New York e ancora intontita dalla grande mela. La bella e sfigatina Andrea sogna di fare la giornalista e quale migliore occasione che farlo nella città che non dorme mai? La giovane viene chiamata per un colloquio alla rivista di moda Runway dove vige il regno di terrore e paura di Miranda Priestly (Meryl Streep). Ecco se fossimo in Italia, già il fatto che una neo laureata venga chiamata a fare un colloquio trasformerebbe la storia in un fantasy tipo Il Signore degli Anelli. Andy si presenta all’appuntamento e fa la conoscenza della bella e stronza prima assistente di Miranda, tale Emily (Emily Blunt), che dopo averla presa per il culo le dice di lasciar perdere. Nel frattempo arriva Miranda e l’ufficio si agita manco ci fosse la finale dei mondiali di calcio (e che sarà mai… il Diavolo?). Miranda arrivata, decide di farle il colloquio. Naturalmente anche lei prende per il culo Andy e la liquida in 3 secondi, per il colloquio più veloce della storia. Ma la ragazza decide di mostrarle la sua personalità e con uno scatto di orgoglio le risponde, lasciando la strega … ehm la direttrice, di stucco! Andrea sta per lasciare l’edificio quando viene richiamata da Emily. Incredibilmente Miranda l’ha assunta come sua assistente. Ma sarà la sua fortuna essere stata assunta? Non era meglio farsi mantenere da mamma e papà? Oppure farsi mantenere dal fidanzato molto brutto? Riuscirà a resistere con il diabolico direttore? E se Andy fosse più di una semplice ragazza impaurita, e avesse la stoffa dei cavalli di razza? Beh guardatevi il film no… 2 ore con Anne e Meryl sono quanto di meglio possa capitare!
“Io assumo sempre lo stesso tipo di ragazza: alla moda, magra ovviamente… e che venera la rivista, ma capita poi che si rivelino spesso, non lo so, deludenti e… stupide. Perciò con te, con quel curriculum notevole e il grande discorso sulla tua cosiddetta etica del lavoro ho creduto che tu potessi essere diversa, mi sono detta, provaci, corri il rischio, assumi la ragazza sveglia e grassa. Avevo una speranza, mio Dio, io vivo di speranze. Comunque alla fine mi hai deluso più tu di… di tutte le altre ragazze galline.” (Miranda)
Questa deliziosa pellicola, uscita ormai da qualche anno (ammazza quanto sono vecchio), è davvero un bel modo di passare 2 orette senza impegno. Chiaro che ci siano banalità, lieto fine (io non sono d’accordo sul fatto che sia finita bene) e altre cose da commedia che alla fine non si possono proprio evitare. Nonostante ciò il film ha il giusto mix di simpatia, ironia e qualche momento triste, e si può anche intravedere una piccola critica al mondo della moda (ma poca roba… se volete andare sul pesante dovreste vedere Zoolander, lì si che vengono presi per il culo).
La sceneggiatura è ben scritta e scorrevole, e la vera forza del film sono sicuramente i personaggi. Sono tutti caratterizzati benissimo, ottimamente interpretati dagli attori. La prima assistente Emily, cioè Emily Blunt, è davvero una stronza isterica di quelle “so tutto io”. Perfetta per la parte!
Il Nigel di Stanley Tucci è sublime (forse il migliore dopo il “Diavolo”), incarnando l’emblema dell’uomo che lavora nella moda… insomma sicuramente NON un maschio Alfa!
Andy, ovvero la deliziosa e incantevole Anne Hathaway, è l’esempio di come un mondo del genere (l’alta moda) possa trasformarti… da mediocre a gran figa… no scusate volevo dire da brava ragazza a diabolica arrivista.
E per finire LEI. L’unica, la sublime e magnifica Meryl. Giustamente candidata all’Oscar come migliore attrice protagonista. Sì perché è lei l’indiscussa protagonista del film. Carismatica, stronza, acida, diabolica, affascinante… sì perché a noi uomini le stronze così fanno impazzire. Ancora di più se hanno posizioni di potere. Chissà se Anne Wintour, a cui si dice sia ispirato il personaggio di Miranda, sia davvero così!
Insomma un film per tutti. Per ovvi motivi è ideale per le ragazze. Volete sapere quali? Vestiti, scarpe, borse, sfilate, riviste, camei famosi, una ragazza che da stagista schiavizzata realizza il suo sogno… un’apoteosi per tutte le ragazze. Per i ragazzi? Modelle, Gisele Bündchen (illegale), Andy e soprattutto Miranda. Sì lo ammetto. Meryl Streep in questo film è dannatamente sexy. Perché ricordatevi… sarà pur vero che il Diavolo veste Prada… ma noi ragazzi preferiamo senza vestiti.