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Il rimedio contro lo spettatore scettico: 5 gioielli Horror-SciFi anni ’50 e ’60

Il più delle volte mi sono ritrovato in compagnia di brutta gente a parlare del più e del meno, finché non si finisce sull’argomento film. Fin qui, nulla di strano; un’ordinaria giornata d’ufficio. Il “problema” (se così dobbiamo chiamarlo) è quando il più imbarazzato del gruppo (che da qui in avanti chiameremo semplicemente Scettico) mi porge la fatidica domanda: “Ma non ti annoi a vedere i film… VECCHI?!“. Se prestate particolare attenzione, potente sentire il lento spegnersi della mia anima.

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“Hai visto l’ultimo trailer del film di Tarantino?” state of mind

Definiamo vecchio: “/vèc·chio/, aggettivo, in quanto contrapposto a nuovo, che può implicare il riferimento al tempo trascorso dal primo apparire di qualcosa”. Brutalmente parlando, nel caso di un film, è quando questo si presenta a noi in bianco e nero. Manco foste dei narcolettici, subito che vi vedo già sbadigliare! Proprio in quell’istante, ogni santa volta, scatta in me come il bisogno di trovare un film da consigliare agli esemplari di bipedi scettici. Difficilissimo, in quanto l’homo scettico al 90% non seguirà il vostro suggerimento, avendo dei gusti totalmente opposti ai vostri. I miei in questo caso.

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Hai detto vecchio? Vecchio come? Perché VECCHIO?!

Come stregarli? Come?!… ma ovvio, con l’Horror e la Fantascienza! Fargli capire il brivido e la paura di uomini, donne e bambini vissuti nel fiore dei loro giorni 60 anni fa. L’idea vi attrae? No? Sticazzi. Ecco i miei 5 gioielli horror-scifi degli anni ’50-’60 a cui sarà impossibile resistere, pure se siete amanti di Fast and Furious. Circa.

Il Villaggio dei Dannati (1960) – Wolf Rilla 81yHZzR5glL._SY445_.jpg (311×445)

Risulterei banale a definire questo film di Wolf Rilla un capolavoro (qual è tra le altre cose, nds); mi limiterò a chiamarlo iconico, un po’ come tutte e 5 le mie scelte. Il Villaggio dei Dannati incarna alla perfezione quello che io vado cercando: un favola inquietante capace di sorprendere, divertire e spaventare ogni genere di spettatore. Nel paesino britannico di Midwich, tutti perdono i sensi per qualche ora e, al risveglio, dopo alcuni giorni, le donne del villaggio scoprono di essere in dolce attesa. I pargoli però hanno qualcosa di strano…

In questo film funziona ogni minimo dettaglio: dal pulitissimo bianco e nero, a un George Sanders ai limiti della perfezione, eccovi servita una spietata visione del mondo moderno immaginato da un regista folle, capace di dare vita ad una pellicola coraggiosa e provocatoria… oltre che a dei mocciosi detestabili fino al midollo. Il Villaggio dei Dannati è stato una nuova pagina per l’horror moderno, guai a te Scettico se pensi di non recuperarlo.

 

linvasionedegliultracorpi.jpg (500×693)L’Invasione degli Ultracorpi (1956) – Don Siegel

A proposito di film rivoluzionari: L’Invasione degli Ultracorpi vi dice qualcosa? Tratto dal romanzo “Gli Invasati” di Jack Finney, il film di Siegel è l’esempio di come con pochi soldi, una buona sceneggiatura e voglia di sperimentare si possano raggiungere risultati enormi. La trama è una delle più famose di sempre: in una cittadina californiana un medico scopre che gli abitanti sono stati sostituiti con dei replicanti alieni privi di emozioni. L’Invasione degli Ultracorpi prima ancora di un “classico senza tempo” è stata una delle più controverse critiche al governo americano maccartista e contro l’asettico approccio alla vita della società, tanto da dover essere censurata e pubblicata con due differenti finali. Un mélo fantascientifico dalla suspence perfetta, girato con una mano incredibile e che dovrebbe essere visto almeno una volta al mese dagli aspiranti registi come fonte di ispirazione. Capito Scettico? CA-PO-LA-VO-RO.

 

La Cosa da un altro mondo (1951) – Christian Nyby71K6m8ZADlL._SL1278_.jpg (900×1278)

Uno dei film preferiti di Carpenter, tanto da spingerlo a realizzare uno dei remake più belli di ogni epoca (The Thing – La Cosa, 1982); sto parlando de La Cosa da un altro mondo, l’enorme produzione di Howard Hawks (mai accreditato, ma co-regista) di oltre 3 ore giunta in sala nella sua versione da 87 minuti. Un film verboso, chiassoso e in pieno stile Hawks: sperimentale come pochissimi negli effetti speciali (molto meno nel costume della Cosa), qui la “coppia” registica dà il loro meglio nella creazione della tensione, nei dialoghi serrati mai eccessivamente stereotipati e soprattutto nella costruzione del ritmo. La Cosa da un altro mondo è forse il più debole di tutta la lista, quello più usurato dal tempo, ma è un imperdibile ora e mezza di divertimento dal retrogusto vintage/classico che anche lo Scettico amerà. Oh io ero rimasto stregato solo a vederne il cameo in Halloween

 

locandina.jpg (420×662)Il Mostro della Laguna Nera (1954) – Jack Arnold

Metto la mano sul fuoco che il vostro Scettico di fiducia sbava dietro a quella mezza calzetta de La Forma dell’Acqua e poi non ha mai visto il Classico con C maiuscola. Lo so che è così, non scuotete la testa. Feticismi per registi messicani a parte, Il Mostro della Laguna Nera è puro erotismo anni ‘5o sotto forma di Horror; un porno a tinte SciFi d’autore girato sott’acqua talmente bene che la Bella e la Bestia può accompagnare solo. Riprese subacquee, inquadrature da immortalare e appendere al Louvre, senza dimenticare uno dei costumi più belli di sempre. Lunga vita a un classico senza tempo colmo di fascino, avventura e terrore. Esilio per tutti quelli che non l’hanno visto o non hanno intenzione di farlo. Qui c’è ben poco (o forse troppo) da dire; tocca a voi rivivere la magia di uno dei primi film girati anche in 3D.

 

 

 

 

L’Ultimo uomo della terra (1964) – Ubaldo Ragona, Sidney Salkowlultimo-uomo-sulla-terra-film-1964.jpg (400×600)

Chiudiamo con un po’ di sano patriottismo: Ubaldo Ragona è la mente dietro all’unico e degno adattamento cinematografico del capolavoro letterario di Matheson Io sono leggenda. La zotta immonda con Will Smith non è mai esistita, chiedete a Federico per eventuali conferme o smentite. Vincent Price è il dottor Morgan, unico sopravvissuto a un’epidemia che ha apparentemente spazzato via la vita sulla terra. Ecco… Il film è angosciante come pochi, merito di una prima mezz’ora inquietante come mai altre volte ho visto su schermo nella mia intera e miserabile vita. La quintessenza del futuro distopico, mostruoso e senza umanità. Un viaggio solitario nella coscienza di un uomo la cui unica fede è sempre e solo stata la scienza. Chapeau, applausi a scena aperta per la punta di diamante di una collezione horror-scifi da recuperare e fare vostra ad ogni costo. E lo Scettico… muto!

 

Forse, da oggi, lo Scettico avrà davvero paura del bianco e nero.

Davide Casarotti

Antipatico e logorroico since 1995. Scrivo di Cinema da quando ho scoperto di non saper fare nulla. Da piccolo volevo fare il cuoco, crescendo ho optato per il giornalista; oggi mi limito ad essere pessimista, bere qualche birra con gli amici e andare al Cinema da solo. Giuro, non sono una brutta persona.
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